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Der Spiegel: il gasdotto Nord Stream è stato fatto saltare da un commando ucraino legato alla Cia

Era stato proposto di far saltare non solo il Nord Stream, ma anche il TurkStream
 |  Approfondimenti

Una nuova inchiesta del noto e autorevole settimanale tedesco Der Spiegel ha rivelato che l'ex comandante in capo delle forze armate ucraine, Valeri Zaluzhny, aveva proposto di far saltare i gasdotti Nord Stream e anche il TurkStream - che collega Russia e Turchia – ma mentre la prima operazione è stata attuata la seconda è fallita.
Der Spiegel è riuscito a scoprire anche la presunta identità della maggior parte delle persone coinvolte nel sabotaggio del Nord Stream e altri dettagli dell’operazione e ha rivelato che l'attacco contro i gasdotti nel Mar Baltico è stato effettuato nel settembre 2022 da una dozzina di uomini e da una donna ucraini, diversi dei quali sono stati addestrati per anni dall'intelligence statunitense in Ucraina, cercando di tenerlo segreto a Mosca.
Der Spiegel scrive che il commando «Pianificava e realizzava operazioni clandestine per l’apparato di sicurezza ucraino da anni. avevano puntato i gasdotti già nel 2019, circa tre anni prima che Mosca lanciasse la sua operazione militare contro Kiev».
La notizia ha fatto molto scalpore in Germania, dato che i gasdotti trasportavano fino a 60 miliardi di m3 i di gas russo all'anno, soddisfacendo circa il 16% del fabbisogno di gas naturale dell'Ue nel 2018 e metà della domanda annuale della Germania entro il 2021. E Der Spiegel ricorda che erano da tempo «Una spina nel fianco di Washingto».
Prima delle esplosioni, il presidente statunitense Joe Biden e altri esponenti della sua Amministrazione avevano ripetutamente criticato il progetto Nord Stream ed esortato Berlino a non far realizzare il Nord Stream 2, che non è mai diventato operativo, perché la Germania ha interrotto il suo processo di certificazione poco prima che la Russia scatenasse la guerra contro l'Ucraina nel febbraio 2022.
Secondo Der Spiegel, Chervinsky faceva parte di un team selezionato di funzionari della sicurezza ucraini scelti uno ad uno dall'intelligence statunitense e addestrati per diversi anni. Washington puntava a costruire relazioni con agenti "affidabili" e uno dei principali obiettivi era quello di creare unità di sabotatori.
Citando una fonte ucraina, la rivista tedesca riferisce che gli esplosivi utilizzati nell'operazione Nord Stream non sono stati fabbricati in Ucraina. Der Spiegel sostiene anche di aver identificato quasi tutti gli individui coinvolti nel sabotaggio, ma ha scelto di non pubblicarne i nomi, perché teme che possano diventare bersagli dei servizi di sicurezza russi o ucraini.
Nel frattempo, aumenta lo scetticismo verso la narrazione ufficiale. All'inizio di questo mese, il noto esperto di immersioni tedesco Sven Thomas ha messo in dubbio l'affermazione secondo la quale il sabotaggio sarebbe opera di un piccolo team ucraino perché esplosioni di una tale portata richiedono mine di profondità di livello militare con una resa equivalente a 1.260 chilogrammi di TNT: «Per piazzare tali dispositivi, sarebbe stata necessaria una grande imbarcazione, non lo yacht presumibilmente utilizzato».
Anche la Russia crede ti che sia inverosimile che il più grande attentato industriale del secolo sia stato realizzato da pochi uomini cvon scarsi mezzi e a ottobre i media danesi hanno rivelato che navi da guerra della Marina degli Stati Uniti stavano operando vicino ai gasdotti Nord Stream poco prima delle esplosioni.
Ma Der Spiegel conferma che l'operazione . nome in codice “Diametro” - è costata solo 300.000 euro e che il Nord Stream è stato fatto saltare da uno speciale esplosivo camuffato da bombola di aria compressa che stato utilizzato e preparato da un esperto di demolizioni in pensione soprannominato "Nonno". La bomba è stata posizionata in un giunto della grande tubazione per massimizzare l'impatto. L'esplosivo è stato portato sul luogo dell'attentato a bordo dell'Andromeda, uno yacht noleggiato, dotato di 5 cabine con una capienza di 12 persone.
La formazione c del commando si è svolta su un lago ucraino e in una miniera allagata , ha coinvolto 5 dei 20 volontari disponibili: subacquei dilettanti, specialisti di climatizzazione e amministratori IT.
Nell'aprile 2022 l'operazione è stata sottoposta all'approvazione di Zaluzhny che, secondo Der Spiegel, era molto soddisfatto del fatto che il presidente ucraino Vladimir Zelenskyj non fosse a conoscenza del piano di sabotaggio perché «La gente non si sarebbe fidata del presidente e del suo entourage".
Ad agosto sabotatori sono andati in Polonia, dove hanno aspettato di ricevere documenti falsi dalla Bulgaria e dalla Romania e hanno effettuato un'immersione al giorno per capire quali fossero le difficoltà e i pericoli che li attendevano durante l’operazione “Diametro”.
Alla fine il team è riuscito a piazzare 6 bombe, ma una non è esplosa, lasciando intatto il tubo B del Nord Stream 2. Il 26 settembre 2022 due potenti esplosioni hanno distrutto parte delle due pipeline Nord Stream rendendo inutilizzabile il gasdotto che collegava la Russia alla Germania.
Un’operazione quindi abbastanza semplice e poco costosa che dimostra tutta la fragilità dei gasdotti nel contesto di una geopolitica sempre più frammentata e conflittuale.

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.