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82 Paesi aderiscono all’Alleanza globale contro la fame e la povertà di Lula

Presentata al G20 di Rio de Janeiro, avrà sede alla Fao a Roma. Punta a eradicare la fame nel mondo entro il 2030
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Aprendo il G20 in corso a Rio de Janeiro, il presidente brasiliano Ignacio Lula da Silva ha ricordato che «Ero al primo incontro dei leader del G20, convocato a Washington nel contesto della crisi finanziaria del 2008. 16 anni dopo, mi rendo tristemente conto che il mondo è peggiore. Abbiamo il più alto numero di conflitti armati dalla Seconda Guerra Mondiale e il più alto numero di sfollamenti forzati mai registrati. I fenomeni meteorologici estremi mostrano i loro effetti devastanti in ogni angolo del pianeta. Le disuguaglianze sociali, razziali e di genere si stanno aggravando a seguito di una pandemia che ha causato la morte di oltre 15 milioni di persone. Il simbolo ultimo della nostra tragedia collettiva è la fame e la povertà. Secondo la Fao, nel 2024 vivremo con un contingente di 733 milioni di persone ancora malnutrite. E’ come se le popolazioni di Brasile, Messico, Germania, Regno Unito, Sud Africa e Canada, messe insieme, stessero morendo di fame. Sono donne, uomini e bambini, il cui diritto alla vita, all’istruzione, allo sviluppo e al cibo viene quotidianamente violato. In un mondo che produce quasi 6 miliardi di tonnellate di cibo all’anno, Questo è inaccettabile. In un mondo in cui la cui spesa militare raggiunge i 2,4 trilioni di dollari, questo è inaccettabile».
Di fronte ai potenti del mondo Lula, dopo aver stretto la mano a diversi premier e leader di destra e neoliberisti, non ha ceduto un passo rispetto alla sua visione socialista e internazionalista del mondo: «La fame e la povertà non sono il risultato della scarsità o di fenomeni naturali. La fame, come ha affermato lo scienziato e geografo brasiliano Josué de Castro, “la fame è l’espressione biologica dei mali sociali”. E’ il prodotto di decisioni politiche, che perpetuano l’esclusione di gran parte dell’umanità. Il G20 rappresenta l’85% del PIL mondiale, che ammonta a 110mila miliardi di dollari. Rappresenta inoltre il 75% dei 32mila miliardi di dollari di scambi di beni e servizi e due terzi degli 8 miliardi di abitanti del pianeta. Spetta a coloro che siedono attorno a questo tavolo avere il compito urgente di porre fine a questa piaga che disonora l’umanità. Per questo abbiamo fatto del lancio di un’Aliança Global contra a Fome e a Pobreza un obiettivo centrale della presidenza brasiliana del G20».
Lula ha poi spiegato che la Global Alliance Against Hunger and Poverty sarà la più grande eredità della presidenza di turno brasiliana del G20: «Non si tratta solo di fare giustizia. Questa è una condizione essenziale per costruire società più prospere e un mondo di pace. Non a caso si tratta degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 1 e 2 dell’Agenda 2030. Con l’Alleanza articoleremo raccomandazioni internazionali, politiche pubbliche efficaci e fonti di finanziamento. Il Brasile sa che è possibile. Con la partecipazione attiva della società civile, progettiamo e implementiamo programmi di inclusione sociale, promuovendo l’agricoltura familiare e la sicurezza alimentare e nutrizionale, come la nostra Bolsa Família e il Programa Nacional de Alimentação Escolar. Nel 2014 siamo riusciti a uscire dalla Mappa della Fame della Fao, nella quale siamo tornati nel 2022, in un contesto di disarticolazione dello stato sociale. E’ stato con tristezza che, tornando al governo, ho trovato un Paese con 33 milioni di persone affamate. In un anno e 11 mesi, il ripristino di questi programmi ha già fatto uscire dalla povertà estrema più di 24,5 milioni di persone. Entro il 2026 lasceremo nuovamente la Mappa della Fame».
E Lula ha promesso che con la Global Alliance Against Hunger and Poverty si potrà fare molto di più: «Coloro che sono sempre stati invisibili saranno al centro dell’agenda internazionale. Vantiamo già l'adesione di 81 Paesi, 26 organizzazioni internazionali, 9 istituzioni finanziarie e 31 fondazioni filantropiche e organizzazioni non governative. I miei ringraziamenti vanno a tutti coloro che hanno contribuito all'ideazione e al funzionamento di questa iniziativa, che hanno già annunciato contributi finanziari. È stato un anno di intenso lavoro, ma questo è solo l'inizio. L'Alleanza è nata nel G20, ma il suo destino è globale. Possa questo vertice essere segnato dal coraggio di agire. Ecco perché voglio dichiarare ufficialmente lanciata l’Aliança Global contra a Fome e a Pobreza».
La Global Alliance Against Hunger and Poverty è nata con 148 membri fondatori, tra cui 82 paesi, l'Unione Africana, l'Unione europea, 24 organizzazioni internazionali, 9 istituzioni finanziarie internazionali e 31 organizzazioni filantropiche e ONG. Punta ad accelerare gli sforzi globali per esradicare la fame e la povertà. Tra gli annunci e gli impegni c’è l’obiettivo di raggiungere 500 milioni di persone con programmi di trasferimento del reddito nei Paesi a reddito basso e medio-basso entro il 2030. Inoltre, l’Alleanza punta a estendere i pasti scolastici di alta qualità a ulteriori 150 milioni di bambini in Paesi con povertà infantile e fame endemiche, raccogliendo allo stesso tempo miliardi in crediti e sovvenzioni attraverso le banche multilaterali di sviluppo per attuare questi e altri programmi.
Per raggiungere i suoi obiettivi, l’Alleanza dà priorità a transizioni inclusive ed eque e opera attraverso tre pilastri: nazionale, finanziario e della conoscenza, progettati per mobilitare e coordinare risorse per politiche basate sull’evidenza adattate alle realtà di ciascun paese membro.
L'Alleanza terrà regolarmente dei vertici contro la fame e la povertà e istituirà un Consiglio di campioni di alto livello per supervisionare il lavoro. Il Meccanismo di sostegno dell’Alleanza globale, un organismo tecnico snello ed efficiente, avrà sede presso la Fao a Roma, ma opererà in modo indipendente per fornire supporto strategico e operativo, inclusa la promozione di partenariati a livello nazionale per l’attuazione di iniziative combattere la fame e la povertà. Il Brasile si è impegnato a finanziare la metà dei costi del meccanismo di sostegno fino al 2030, con contributi aggiuntivi provenienti da Paesi come Bangladesh, Germania, Norvegia, Portogallo e Spagna.
Il G20 è stato il trampolino di lancio di questa iniziativa, ma l’Alleanza ora funzionerà come una piattaforma globale indipendente, con il sostegno continuo e una possibile ulteriore spinta in avanti delle future presidenze del G20. Si prevede che l’intera struttura di governance, compreso il Consiglio dei Campioni e il meccanismo di supporto, sarà operativa entro la metà del 2025. Fino ad allora, il Brasile fornirà supporto temporaneo per funzioni essenziali come la comunicazione e l’approvazione dei nuovi membri.
Il direttore generale della Fao, Qu Dongyu, ha esortato tutti i membri e i partner della Fao ad aderire alla nuova Global Alliance Against Hunger and Poverty e ha sottolineato che «Raggiungere la fame zero è possibil. Richiede sforzi e strategie collettive ancora più forti per affrontare le sfide economiche, ambientali, sociali e istituzionali che perpetuano povertà e fame. La Fao ospiterà il meccanismo di supporto della Global Alliance dalla sede centrale dell'Organizzazione a Roma, in stretta collaborazione con altre agenzie Onu e istituzioni finanziarie internazionali. Il meccanismo abilitante mira ad aiutare a ottimizzare i tre pilastri, conoscenza, finanza e azione a livello nazionale. Il principio fondamentale al centro della Global Alliance è il potere dell'azione collettiva per supportare l'implementazione di strumenti politici basati su prove e per supportare efficienze e complementarità nel finanziamento coordinato per progressi reali e misurabili a livello nazionale per eradicare la fame e la povertà. La Fao fornirà assistenza tecnica ai Paesi attuatori, mettendo a loro disposizione il suo considerevole vantaggio comparativo in termini di conoscenza sulla sicurezza alimentare e sullo sviluppo rurale inclusivo, con l'obiettivo di portare conoscenza, competenza ed esempi di best practice nelle parti del mondo in cui sono più necessari. L'alleanza avrà un paniere di politiche che riunisce politiche di successo che hanno ottenuto un impatto su larga scala nell'eradicazione della povertà e della fame. La Fao ha contribuito ampiamente alla maggior parte dei 50 strumenti politici finora identificati, che spaziano dai trasferimenti di denaro e dai programmi di garanzia del lavoro ai modi per garantire finanza e credito inclusivi, in modo che i piccoli agricoltori possano accedere a tecnologie intelligenti per il clima, ad esempio».
La Global Alliance prevede 6i "sprint", che sono visti come aree ad alto impatto per un'azione tempestiva. Includono: pasti scolastici; trasferimenti di denaro; programmi di supporto per i piccoli agricoltori e l'agricoltura familiare; programmi di inclusione socioeconomica; interventi integrati per la maternità e la prima infanzia; e soluzioni per l'accesso all'acqua
Secondo le ultime stime della FAO, circa 733 milioni di persone, il 9,1% della popolazione mondiale, soffrono di fame cronica e circa 2,8 miliardi di persone non potrebbero permettersi una dieta sana,
Qu ha concluso: «L’Alleanza promuove l'azione collettiva anche oltre i membri del G20 ed è un meccanismo molto importante a supporto degli sforzi della Fao per rispettare il suo mandato».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.