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Pérez: «Un vicepresidente esecutivo nelle mani dell'Ecr non è in linea con le opinioni della nostra famiglia politica»

Commissione Ue, Verdi e Socialisti plaudono al Green deal ma restano forti criticità su Fitto

Reintke: «Non daremo vita facile a Raffaele Fitto, la nomina potrebbe creare un pericoloso spostamento verso l'estrema destra»
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La presidente Ursula von der Leyen ha presentato stamani la proposta dei volti chiamati a comporre la nuova Commissione europea, dove la nomina a Raffaele Fitto come uno dei sei vicepresidenti esecutivi – sebbene sia una carica depotenziata e sostanzialmente equiparata agli altri commissari – emerge come una delle scelte più divisive all’interno di Socialisti & Democratici e Verdi, due tasselli fondamentali della maggioranza che (al contrario del gruppo Ecr in cui ricadono Fitto e Meloni) sostiene la maggioranza Ursula.

Dopo aver espresso «solidarietà a tutti coloro che sono stati colpiti dalle gravissime inondazioni nell'Europa centrale e orientale e dagli incendi in Portogallo» e assicurando che questa «non può diventare la “nuova normalità” dell’Europa», la leader di S&D – Iratxe García Pérez – in merito al ventaglio dei commissari proposti afferma che «ci sono aspetti positivi e negativi. C'è un vicepresidente esecutivo nelle mani dell'Ecr. Ciò non è in linea con le opinioni della nostra famiglia politica. Aspettiamo con ansia le lettere di incarico (disponibili qui, in allegato quella di Fitto, ndr) per vedere i dettagli e per svolgere il nostro lavoro di controllo e valutazione dei candidati durante le audizioni del collegio dei commissari. Lavoreremo con responsabilità: garantiremo una procedura di udienza aperta e trasparente. Stabiliremo anche le nostre priorità politiche».

Pérez pone poi l’accento sul rapporto sviluppato da Mario Draghi in merito alla competitività europea, concordando che «l'Europa deve essere competitiva e crescere, ma dobbiamo tenere presente l'agenda sociale e verde. Abbiamo bisogno di uguaglianza, di una distribuzione più equa e le persone devono vivere meglio». Lo stesso Draghi è tornato oggi a illustrare il rapporto alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, evidenziando che «se gli ambiziosi obiettivi climatici dell'Europa saranno accompagnati da un piano coerente per raggiungerli, la decarbonizzazione sarà un'opportunità per l'Europa. Ma se non riusciamo a coordinare le nostre politiche c'è il rischio che l'agenda green possa andare contro la competitività […] Se ci si oppone alla costruzione di un vero mercato unico, all'integrazione del mercato dei capitali e all'emissione del debito comune, ci si oppone ai nostri obiettivi Ue».

Ancora più dei Socialisti, per la nomina di Fitto tra i candidati a commissario sembra in fibrillazione la famiglia europea dei Verdi, che soprattutto chiede un’azione concreta da parte di von der Leyen per dimostrare la volontà di rafforzare il Green deal europeo.

«Accogliamo con favore il chiaro impegno della presidente della Commissione per il Green deal per la nuova Commissione, di cui c'è un disperato bisogno se vogliamo contrastare gli effetti mortali del cambiamento climatico. Il Green deal, che viene integrato in tutto il collegio, conferisce alla lotta contro il cambiamento climatico l'importanza che richiede, ma ora dovremo vedere un'azione», sottolinea nel merito la co-presidente dei Verdi, Terry Reintke».

In particolare, evidenzia l’altro co-presidente Bas Eickhout, c’è «bisogno di chiarezza su come i nuovi portafogli che si occupano di cambiamento climatico e decarbonizzazione funzioneranno nella pratica. Le orribili inondazioni di questa settimana hanno dimostrato ancora una volta l'urgente necessità di affrontare gli effetti devastanti del cambiamento climatico, motivo per cui accogliamo con favore il portafoglio dedicato all'adattamento e alla preparazione. Accogliamo con favore il fatto che il pacchetto sulla resilienza idrica sia stato incluso nelle linee guida politiche e poi riflesso nelle lettere di missione, poiché abbiamo urgente bisogno di un'azione coordinata dell'Ue per affrontare le inondazioni».

In merito alla candidatura di Fitto, la posizione è invece già netta: «Il fatto che un candidato di un governo di estrema destra venga nominato vicepresidente della Commissione europea resta una grande preoccupazione per il nostro gruppo – conclude Reintke – La nomina di Raffaele Fitto potrebbe creare un pericoloso spostamento verso l'estrema destra nella Commissione e mettere a repentaglio la maggioranza pro-democratica nel Parlamento europeo che ha votato per Ursula von der Leyen a luglio. Tutti i commissari designati dovranno ora affrontare audizioni da parte dei membri del Parlamento europeo. Il gruppo Verdi/Ale prenderà sul serio questo ruolo e valuterà attentamente tutti i commissari designati. Non daremo vita facile a Raffaele Fitto».

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Redazione Greenreport

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