Pesca, petrolio e rotte marittime: scontro tra navi di Filippine e Cina
L’agenzia ufficiale cinese Xinhua ha annunciato che «Una nave della guardia costiera filippina ha causato un contatto con un'imbarcazione cinese nelle prime ore di lunedì mattina nelle acque vicino a Xianbin Jiao. In seguito, si è introdotta nelle acque di Ren'ai Jiao, secondo la Guardia costiera cinese (CCG)».
L’incidente sarebbe avvenuto vicino a Xianbin Reef (noto anche come Sabina Reef), che fa parte delle Isole Spratly, rivendicate da Cina, Filippine e Vietnam che si contendono le risorse ittiche e di idrocarburi dell’area e che, soprattutto, vogliono controllare le rotte marittime
Il portavoce del CCG Gan Yu ha confermato che «Alle 3:24 del mattino, la nave della guardia costiera filippina ha ignorato i ripetuti avvertimenti della parte cinese e ha intenzionalmente navigato pericolosamente verso una nave della guardia costiera cinese in servizio di controllo marittimo, causando l'incidente, Ha aggiunto che la parte filippina ha la piena responsabilità dell'incidente. Intorno alle 6 del mattino, la nave della guardia costiera filippina, sfidando gli avvertimenti cinesi e ignorando il controllo della rotta, si è introdotta nelle acque di Ren'ai Jiao».
Gan ha inoltre affermato che «Le ripetute provocazioni da parte filippina hanno seriamente violato la sovranità della Cina e danneggiato la pace e la stabilità nella regione. Esorto le Filippine a cessare immediatamente tali provocazioni o ad assumersi la piena responsabilità per le conseguenze risultanti».
Secondo la Guardia costiera filippina, «La MRRV-4410 ha subito danni nella sala ausiliaria sul lato sinistro vicino al motore ausiliario di sinistra, dove un buco lungo 2,5 piedi e largo 3 piedi è stato inflitto dal CCGV 21551. Inoltre, sul quarto di dritta, il CCGV 21551 ha speronato di nuovo la nave, causando danni a tredici montanti e un'ammaccatura di 1 piede».
Da decenni Il Mar Cinese Meridionale è teatro di tensioni e scontri che si riaccendono secondo le attitudini anti-cinesi dei governi di Vietnam, Filippine, Taiwan, Malaysia, Indonesia e Brunei che hanno rivendicazioni territoriali e marittime sull’area e in seguito a quelle che Pechino, che occupa militarmente molti atolli e e che invia i suoi pescherecci nelle aree contese, consif dera provocazioni in gran parte concordate dagli altri Paesi con gli Stati Uniti d’America.
A luglio Pechino e Manila avevano raggiunto un accordo provvisorio per armonizzare le loro attività sul banco di Ayungin, dove si trova un avamposto, ma lo scontro per la sovranità su queste acque non si è evidentemente attenuato.
La tensione era risalita il 16 agosto quando il portavoce del Ministero degli esteri cinese aveva risposto a una domanda dei giornalisti riguardante lo stazionamento di una nave della guardia costiera filippina nella laguna di Xianbin Jiao e aveva ribadito che «Xianbin Jiao fa parte delle Isole Nansha, territorio appartenente alla Cina. L'ingresso non autorizzato della nave filippina nella laguna di Xianbin Jiao, dove è rimasta per un lungo periodo, costituisce una grave violazione della sovranità cinese e delle disposizioni della Dichiarazione sulla condotta delle parti nel Mar Cinese Meridionale, oltre a rappresentare una seria minaccia alla pace e alla stabilità nella regione. La Cina ha presentato severe rimostranze alle Filippine attraverso i canali diplomatici, esortando il Paese a cessare immediatamente la violazione e a ritirare la nave. La Cina sta monitorando attentamente l'evoluzione della situazione e adotterà misure risolute ed efficaci per salvaguardare la propria sovranità territoriale, i diritti e gli interessi marittimi, e per difendere la serietà della Dichiarazione sulla condotta delle parti nel Mar Cinese Meridionale».