Le aree interne senza più italiani: Istat, tra vent’anni l’80% dei Comuni sarà in declino demografico
Le previsioni sul futuro demografico dell’Italia, aggiornate al 2023, confermano il declino della popolazione nel breve e medio periodo. Lo scenario di previsione “mediano” contempla un calo di popolazione da 59,0 milioni al 1° gennaio 2023 (anno base) a 58,2 milioni nel 2033 (-1,4%) sino a 56,5 milioni nel 2043 (- 4,3% rispetto al 2023).
La variazione sull’anno base, nel breve e nel medio periodo, risulta più accentuata per i Comuni delle Aree interne (rispettivamente -3,8% e -8,7%) rispetto ai Comuni dei Centri (-0,7% e - 3,0%). La quota prevista di Comuni in declino per tutto il Paese è pari al 69,9% entro 10 anni e al 74,5% entro 20. Anche in questo caso, si evidenziano differenze significative, soprattutto nel medio periodo, tra le Aree interne e i Centri, dove il calo demografico riguarderà, rispettivamente, l’82,1% e il 67,3% dei Comuni.
Il progressivo declino della popolazione investe tutto il territorio con intensità differenti non solo tra i Comuni intermedi, Periferici e Ultraperiferici e i Centri, ma anche con un forte gradiente territoriale tra le ripartizioni del Paese. Gli scenari a livello locale tratteggiano situazioni molto eterogenee tra le Aree interne del Mezzogiorno e quelle del Centro-nord.
Sulla base delle ipotesi formulate dalle recenti previsioni demografiche, tra 10 anni quasi il 90% dei Comuni delle Aree interne del Mezzogiorno subirà un calo demografico, con quote che raggiungeranno il 92,6% nei Comuni Ultraperiferici. Le previsioni del medio periodo, inoltre, danno un quadro ancora in peggioramento, con quote di Comuni in declino che, tra 20 anni, raggiungeranno il 93%.
La situazione appare nettamente migliore per le Aree interne del Centro-nord, confermando disparità esistenti tra Aree che presentano le medesime condizioni di fragilità in termini di accessibilità ma che si trovano in aree geografiche diverse.