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Elezioni nel Regno Unito: stravincono i laburisti. Sconfitta storica per i Conservatori, miglior risultato di sempre per i Verdi

Bene i liberaldemocratici. Crollano gli indipendentisti scozzesi e Farange entra in Parlamento
 |  Approfondimenti

Il partito laburista ha stravinto le elezioni anticipate  nel Regno Unito e Keir Starmer sarà il nuovo primo ministro, Dopo 14 anni, il Partito Conservatore perde il potere con una il peggior risultato della sua storia, cedendo voti sia verso il centro-sinistra che verso la destra antieuropeista di Nigel Farage che entra per la prima volta in Parlamento con 4 seggi.

Avanzano fortemente anche il liberaldemocratici, mentre i laburisti si riprendono l’elettorato di sinistra dell’indipendentista Scottish National Party  che perde decine di seggi.

Per il Green Party UK, ha ottenuto il suo risultato migliore di sempre eleggendo 4 parlamentari, compresi i loro due co-portavoce, quasi sen<mpre a scapito di candidati conservatori. Sian Berry ha vinto a Brighton, Adrian Ramsay a Waveney Valley,  Ellie Chowns nel North Herefordshire e Carla Denyr a Bristol Central  

La sconfitta per i conservatori è così disastrosa che non riescono nemmeno a rieleggere ministri uscenti in collegi che fino a poco tempo fa eramo considerati loro roccaforti inespugnabili e l’ormai ex premier Rishi Sunak, che aveva convocato le elezioni anticipate proprio per evitare un’umiliante sconfitta, ha ammesso che «La Gran Bretagna ha emesso un "verdetto che fa riflettere».

Lo scialbo e moderatissimo leader laburista si è trasformato nello «Tsunami di Starmer", come lo ha definito un esponente conservatore sotto shock. Come scrive BBC News «La storia di queste elezioni è quella di un elettorato che ha dimostrato una determinazione spietata nell'espellere i conservatori. In molti posti ciò significava eleggere un parlamentare laburista. In molti altri casi ciò ha significato eleggere un parlamentare liberaldemocratico. E ci sono un sacco di voti per Reform UK».

Però, la festa del Labour Party spostatosi nuovamente al centro è è stata guastata dalla vittoria dell’ex leader del Partito Jeremy Corbyn che è stato rieletto a furor di popolo nel suo collegio, battendo il candidato ufficiale laburista e mettendo in fila tutti gli altri. Starmer aveva espulso Corbyn dal Labour e lui si era candidato come indipendente di sinistra a Islington e ora si gode la rivincita e sarà una spina nel fianco sinistro di Starmer.  

Ma Starmer diventerà comunque primo ministro portandosi a Downing Street una maggioranza solida (170 seggi) anche se non record e ha detto che intende «Riportare nella politica stabilità e civiltà», consapevole che ora i laburisti dovranno affrontare tutti i grossi problemi lasciati loro in eredità dai conservatori: il costo della vita, il debito pubblico, il carico fiscale, la politica bellucistica che il Labour non sembra intenzionato ad abbandonare e le grandi questioni ambientali ed energetiche per le quali i precedenti governi hanno fatto molte promesse e pochi fatti.

Nel suo discorso agli attivisti laburisti in festa il nuovo premier britannico ha detto che «Ci siamo guadagnati il ​​mandato di riaccendere il fuoco. Il nostro compito non è altro che rinnovare le idee che tengono unito questo Paese. Il cambiamento inizia proprio qui perché questa è la vostra democrazia, la vostra comunità, il vostro futuro. Ora è il momento per noi di fare le cose per bene».

Il partito laburista ha stravinto le elezioni anticipate  nel Regno Unito e Keir Starmer sarà il nuovo primo ministro, Dopo 14 anni, il Partito Conservatore perde il potere con una il peggior risultato della sua storia, cedendo voti sia verso il centro-sinistra che verso la destra antieuropeista di Nigel Farage che entra per la prima volta in Parlamento con 4 seggi.

Avanzano fortemente anche il liberaldemocratici, mentre i laburisti si riprendono l’elettorato di sinistra dell’indipendentista Scottish National Party  che perde decine di seggi.

Per il Green Party UK, ha ottenuto il suo risultato migliore di sempre eleggendo 4 parlamentari, compresi i loro due co-portavoce, quasi sen<mpre a scapito di candidati conservatori. Sian Berry ha vinto a Brighton, Adrian Ramsay a Waveney Valley,  Ellie Chowns nel North Herefordshire e Carla Denyr a Bristol Central  

La sconfitta per i conservatori è così disastrosa che non riescono nemmeno a rieleggere ministri uscenti in collegi che fino a poco tempo fa eramo considerati loro roccaforti inespugnabili e l’ormai ex premier Rishi Sunak, che aveva convocato le elezioni anticipate proprio per evitare un’umiliante sconfitta, ha ammesso che «La Gran Bretagna ha emesso un "verdetto che fa riflettere».

Lo scialbo e moderatissimo leader laburista si è trasformato nello «Tsunami di Starmer", come lo ha definito un esponente conservatore sotto shock. Come scrive BBC News «La storia di queste elezioni è quella di un elettorato che ha dimostrato una determinazione spietata nell'espellere i conservatori. In molti posti ciò significava eleggere un parlamentare laburista. In molti altri casi ciò ha significato eleggere un parlamentare liberaldemocratico. E ci sono un sacco di voti per Reform UK».

Sir Starmer diventerà primo ministro portandosi a Downing Street una maggioranza solida (170 seggi) ma non record e ha detto che intende «Riportare nella politica stabilità e civiltà», consapevole che ora i laburisti dovranno affrontare tutti i grossi problemi lasciati loro in eredità dai conservatori: il costo della vita, il debito pubblico, il carico fiscale, la politica bellucistica che il Labour non sembra intenzionato ad abbandonare e le grandi questioni ambientali ed energetiche per le quali i precedenti governi hanno fatto molte promesse e pochi fatti.

Nel suo discorso agli attivisti laburisti in festa il nuovo premier britannico ha detto che «Ci siamo guadagnati il ​​mandato di riaccendere il fuoco. Il nostro compito non è altro che rinnovare le idee che tengono unito questo Paese. Il cambiamento inizia proprio qui perché questa è la vostra democrazia, la vostra comunità, il vostro futuro. Ora è il momento per noi di fare le cose per bene».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.