
Nel corso di questo secolo diminuiranno le piogge nell’area del Mediterraneo

È stato appena pubblicato sulla rivista scientifica Nature un nuovo studio internazionale – condotto da French institute of research for development, Università Statale di Milano, Università del Salento e Cnr – che ha rilevato come dal 1871 al 2020 le precipitazioni nell’area del Mediterraneo siano rimaste sostanzialmente stabili anche se distribuite irregolarmente; tuttavia, secondo lo stesso studio, nel XXI secolo si prevede una diminuzione.
La ricerca, pubblicata su Nature, si basa su dati provenienti da 23.000 stazioni in 27 Paesi e colma una lacuna di conoscenza causata dalla mancanza di dati meteo completi, dovuta a politiche di alcuni Paesi del Mediterraneo non favorevoli a mettere in comune le serie osservative del passato. I ricercatori mostrano inoltre come le più recenti simulazioni modellistiche (prodotte nel Progetto internazionale CMIP 6) trovino conferma nelle osservazioni. Pertanto, i risultati del progetto attestano l’affidabilità dei modelli e dell’attesa futura diminuzione delle precipitazioni per la regione mediterranea.
«Questo accordo tra le simulazioni modellistiche e le osservazioni sulla stabilità delle precipitazioni nel passato rafforza l'affidabilità delle previsioni di una futura riduzione delle piogge – spiega il co-autore dello studio Maurizio Maugeri, della Statale di Milano – Questa riduzione è molto preoccupante perché la regione del Mediterraneo sta già attraversando un periodo di crescente aridità climatica, causata dall'aumento dell'evaporazione dovuto al forte incremento delle temperature. Temiamo quindi che nei prossimi decenni si aggraverà la scarsità delle risorse idriche e l'aridità nella regione».
È quanto sta avvenendo anche in Italia, come documentano i nuovi dati messi oggi in fila dall’Ispra. Nel corso dell’ultimo anno il nostro Paese ha registrato piogge e disponibilità idrica più alte della media, ma il trend è in riduzione dal 1951 a causa della crisi climatica in corso.
