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Giornata mondiale dei ghiacciai, tra appena 25 anni metà della superficie glaciale italiana sarà scomparsa

L’allarme di Greenpeace: «Se non vogliamo dirgli addio, dobbiamo mettere un freno alla crisi climatica e adottare un impiego sostenibile delle risorse idriche»
 |  Acqua

In occasione della Giornata mondiale dei ghiacciai, Greenpeace Italia ha diffuso il rapporto Ghiacciai italiani, addio, che fornisce un quadro allarmante sulla riduzione delle superfici glaciali sulle Alpi italiane. Il messaggio è chiaro, senza un’immediata riduzione delle emissioni di gas serra, entro il 2050 avremo perso quasi la metà della superficie glaciale attuale (48,5%), mentre entro il 2100 la quasi totalità dei ghiacciai italiani sarà scomparsa, con una riduzione del 94% rispetto alla situazione attuale.

Il rapporto, realizzato in collaborazione con il Politecnico di Zurigo e l’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio WSL di Sion, evidenzia che dal 2000 a oggi sono già scomparsi 136 ghiacciai sulle Alpi italiane. Se le emissioni di gas serra non verranno ridotte drasticamente, la superficie totale dei ghiacciai italiani passerà dagli attuali 379,1 km² a soli 22,8 km² entro fine secolo.

«Se non vogliamo dire addio per sempre ai nostri ghiacciai, perdendo così i benefici forniti da questi ecosistemi naturali preziosissimi, dobbiamo mettere un freno alla crisi climatica e adottare un impiego sostenibile delle risorse idriche – dichiara Federico Spadini, campaigner Clima di Greenpeace Italia – Il governo italiano deve fissare obiettivi di riduzione delle emissioni ambiziosi e abbandonare al più presto lo sfruttamento di petrolio, gas e carbone, puntando su fonti rinnovabili ed efficienza energetica. Deve inoltre ridurre gli sprechi e i consumi idrici, a iniziare da quelli legati all’agricoltura e all’allevamento, nonché il consumo di suolo e la cementificazione».

Oltre alla perdita dei ghiacciai, la riduzione delle riserve idriche rappresenta una grave minaccia, poiché questi ecosistemi garantiscono un prezioso apporto d’acqua durante le estati sempre più siccitose. Il rischio è che l’intero meccanismo di rigenerazione dell’acqua dolce venga compromesso, portando a carenze idriche irreversibili.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica, Greenpeace ha realizzato nei giorni scorsi un’imponente proiezione sul Ghiacciaio Presena Ovest, in Trentino-Alto Adige, per dare simbolicamente voce al grido di aiuto dei giganti di ghiaccio italiani, sempre più minacciati dal riscaldamento globale.

Secondo le previsioni, se verranno rispettati gli accordi di Parigi sul clima, nei prossimi 25 anni potremmo risparmiare 800 milioni di metri cubi d’acqua, l’equivalente di circa 35 piscine olimpioniche al giorno per 25 anni. Inoltre, mantenendo il riscaldamento globale sotto 1,5°C, nel 2100 l’Italia potrebbe ancora contare su circa 94,4 km² di ghiacciai distribuiti in 222 unità. Se invece non verranno adottate misure efficaci, alla fine del secolo rimarranno solo 75 ghiacciai in Italia, con una totale scomparsa di quelli situati in Veneto e Friuli-Venezia Giulia.

Il rapporto è accompagnato dalla mappa interattiva Declino dei ghiacciai italiani dal 2000 al 2100, realizzata con il supporto del Global mapping gub di Greenpeace International. Questa mappa mostra l’evoluzione previsionale dei ghiacciai italiani e il volume d’acqua che potrebbe essere perso in scenari diversi: uno in cui si rispettano gli accordi di Parigi e uno in cui si continua con il modello attuale di emissioni.

L’iniziativa rientra nel del progetto Fino all’ultima goccia di Greenpeace Italia, che mira a sensibilizzare sulla crisi climatica e sulla crescente scarsità d’acqua. L’allarme non può essere ignorato: il tempo per agire è ora, prima che i ghiacciai italiani diventino solo un ricordo del passato.

Vincenza Soldano

Vincenza per l’anagrafe, Enza per chiunque la conosca, nasce a Livorno il 18/08/1990. Perito chimico ad indirizzo biologico, nutre da sempre un particolare interesse per le tematiche ambientali, che può coltivare in ambito lavorativo a partire dal 2018, quando entra a fare parte della redazione di Greenreport.it