Skip to main content

Siccità, in Toscana a rischio il 30% dei raccolti: meno burocrazia per realizzare più invasi

Coldiretti: «Occorre accelerare sulla realizzazione di un piano per i bacini di accumulo, poiché solo in questo modo riusciremo a garantirci stabilmente in futuro le riserve idriche necessarie»
 |  Acqua

La perdurante siccità, con precipitazioni più che dimezzate in Toscana, sta mettendo a rischio il 30% della produzione agricola regionale.

«Più che il presente, che possiamo al momento gestire, sono le prossime settimane a terrorizzarci – spiega il presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi – In molte zona della nostra regione coltivazioni pregiate come gli olivi iniziano a manifestare una situazione di grande sofferenza dovute allo stress idrico e alle alte temperature, lo stesso per il grano dove si prevede un calo delle rese almeno del 20%, e per il girasole, l’orzo ed il mais. Laddove è possibile, per salvare il raccolto ed evitare di perdere il raccolto di ortaggi e frutta, le aziende agricole stanno intervenendo con l’irrigazione di soccorso mediante l’emungimento dei pozzi delle acque di falda con un’ulteriore impennata dei costi per l’attività di pompaggio che vanno a sommarsi a quelli che già stanno sostenendo con il rischio di salinizzazione per i terreni nelle zone costiere».

Ma una soluzione strutturale al problema – fatta salva la quota parte di adattamento ai cambiamenti climatici già presenti in Toscana, con cui dovremo in ogni caso fare i conti per molto tempo – richiede robusti investimenti infrastrutturali: dall’installazione di numerosi impianti per produrre energia da fonti rinnovabili, contro cui incomprensibilmente anche gli agricoltori appaiono spesso contrari, alla realizzazione di bacini di raccolta per le acque.

Al contempo, è evidente la necessità di investimenti anche da parte delle singole attività agricole per l’efficientamento nell’uso della risorsa idrica, in quanto la maggior parte dell’acqua che consumiamo finisce proprio per alimentare la produzione di cibo.

«Occorre accelerare sulla realizzazione di un piano per i bacini di accumulo, poiché solo in questo modo riusciremo a garantirci stabilmente in futuro le riserve idriche necessarie – prosegue Filippi – La situazione nei territori e le previsioni meteo per i prossimi giorni rendono sempre più evidente l’urgenza di avviare un grande piano nazionale per gli invasi che Coldiretti propone da tempo. Raccogliamo solo l’11% dell’acqua piovana, mentre l’89% va disperso, e potremmo arrivare al 50% evitando così situazioni di crisi come quella che stiamo soffrendo anche quest’anno. La nostra regione ha bisogno di nuovi invasi a servizio dei cittadini e delle attività economiche, come quella agricola che in presenza di acqua potrebbe moltiplicare la capacità produttiva in un momento in cui a causa degli effetti della guerra in Ucraina l’Italia ha bisogno di tutto il suo potenziale per garantire cibo al Paese».

In questo senso la Regione Toscana si è già mossa destinando 1,2 milioni di euro per un fondo di rotazione finalizzato alla progettazione di opere irrigue da parte dei Consorzi di Bonifica nell'ambito del Bilancio 2022 della Regione Toscana sostenuto da Coldiretti e Anbi Toscana. «Ma per fare ciò è necessario che la questione sia trattata per quella che è, cioè una vera e propria emergenza nazionale velocizzando le autorizzazioni burocratiche come fatto, ad esempio, per il caso del Ponte Morandi a Genova», conclude Filippi.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.