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Filippine: dopo il tifone Carina naufraga una petroliera. A rischio la baia di Manila

Greenpeace: il presidente Marcos dichiari l’emergenza climatica e ponga fine alla dipendenza dai combustibili fossili
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

Greenpeace Philippines ha confermato che «Una petroliera che trasportava 1,4 milioni di litri di petrolio si è capovolta ed è affondata nella baia di Manila, mettendo a rischio il vicino comune di Limay nella provincia di Bataan e altre aree già pesantemente colpite dalle piogge estreme del super tifone Carina e dal monsone sud-occidentale intensificato». Sono stati salvati 16 dei 17 membri dell’aquipaggio.

Jefferson Chua, clomate campainer di Greenpeace, avverte che «La petroliera affondata, la MT Terranova, è una bomba a orologeria che mette ulteriormente a repentaglio la salute, la sicurezza e i mezzi di sostentamento delle comunità costiere attorno alla baia di Manila. Le comunità sono ancora sotto shock per gli impatti del super tifone Carina. Ora stiamo affrontando un'altra crisi con questa fuoriuscita di petrolio vicino a Limay, Bataan. Questo doppio colpo inferto dalle calamità evidenzia quanto grave possa essere il pericolo che i combustibili fossili possono rappresentare per il nostro ambiente e per le comunità vulnerabili. Con un inadeguato supporto sociale e finanziario del governo per la ripresa, le comunità vengono abbandonate, come nel caso della MV Princess Empress l'anno scorso. Le compagnie dei  combustibili fossili che possedevano il carico sono sfuggite alla loro responsabilità, in gran parte a causa delle azioni indolenti del governo per ritenerle responsabili. Il governo e le imprese coinvolte devono fare tutto il possibile per recuperare immediatamente la nave e il suo contenuto, per prevenire ulteriori danni all'ambiente marino e alle comunità costiere. I proprietari di MT Terranova e del suo carico devono farsi avanti e rivendicare la responsabilità: pagare il conto per qualsiasi danno ambientale che questo potrebbe causare e fornire un risarcimento alle comunità colpite. Il governo deve anche garantire che venga applicato tutto il peso del nostro sistema legale per garantire giustizia alla popolazione di Limay e alle altre comunità della zona».

Un altro campainer di Greenpeace Philippines Khevin Yu,  ha sottolineato che le recenti piogge torrenziali rappresentano «una nuova prova i condizioni meteorologiche estreme in un mondo con cambiamenti climatici. I filippini chiedono giustizia climatica. Il presidente Marcos deve sostenere politiche che facilitino l'accesso alla giustizia per le comunità. Probabilmente non sarà l'ultima, o la peggiore, tempesta che affronteremo quest'anno. Gli impatti climatici continueranno ad aumentare. Sono le piccole comunità come Banaba, con infrastrutture scadenti, a essere le più colpite. Per il loro bene, l'amministrazione Marcos deve dare priorità all'azione climatica. Le Filippine hanno aderito al Loss and Damage Fund Board delle Nazioni Unite e, a partire da quest'anno, ne saranno l'ospite. Invitiamo l'amministrazione Marcos a non fermarsi qui. Carina, il monsone e i numerosi eventi meteorologici estremi che il paese dovrà affrontare ci ricordano che la situazione è disperata e che il momento per un'azione determinata non è adesso, ma ieri".

Chua conclude: «Ribadiamo il nostro appello all'amministrazione Marcos affinché ponga fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili e acceleri una giusta transizione verso le energie rinnovabili. Il presidente Marcos deve anche chiedere alle compagnie di combustibili fossili di risarcire le perdite e i danni subiti dalle comunità filippine e adottare immediatamente un’agenda completa per la giustizia climatica, mentre il paese affronta gli impatti sempre più gravi della crisi climatica».

Redazione Greenreport

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