Skip to main content

Le emissioni di inquinanti atmosferici diminuiscono in tutta l’Unione europea

La sfida più grande resta l’ammoniaca. L’Italia fra i virtuosi, ma in ritardo sugli obiettivi futuri
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

Secondo il nuovo briefing “Air pollution in Europe: 2024 reporting status under the National Emission reduction Commitments Directive” pubblicato oggi dall’European Environment Agency (EEA), «Le principali emissioni di inquinanti atmosferici oggetto di riduzione e monitorate ai sensi della legislazione Ue hanno continuato a diminuire nella maggior parte degli Stati membri dell’Ue. Tuttavia, la riduzione delle emissioni di ammoniaca rimane un problema».
Il briefing dell’EEA si basa sugli ultimi dati disponibili comunicati dagli Stati membri nel 2024 per le loro emissioni del 2022. Descrive i progressi compiuti verso la riduzione delle emissioni dei cinque principali inquinanti atmosferici disciplinati dalla direttiva. Presenta una valutazione della performance degli Stati membri rispetto agli impegni di riduzione delle emissioni per il periodo 2020-2029, nonché i loro progressi verso il raggiungimento degli impegni di riduzione più ambiziosi che si applicheranno dal 2030 in poi.
Dal report EEA emerge che Nel 2022, 16 Stati membri hanno rispettato i rispettivi impegni nazionali di riduzione delle emissioni per il periodo 2020-2029 ai sensi della direttiva sugli impegni nazionali di riduzione delle emissioni (NECD) dell'Ue per ciascuno dei cinque principali inquinanti (ossidi di azoto, composti organici volatili non metanici, ammoniaca, biossido di zolfo e particolato fine), secondo la valutazione dell'EEA. 11 Stati membri non lo hanno fatto per almeno uno dei cinque principali inquinanti atmosferici». l’Italia per una volta è nel gruppo dei virtuosi, ma non è sulla strada giusta per rispettare Riduzioni percentuali delle emissioni richieste dagli Stati membri dell’Ue per rispettare i suoi impegni di riduzione delle emissioni dal 2030 in poi per quanto riguarda gli NMVOC (gap dell’8,7%), il Nox (22,64%) e il PM2,5 (23,84%).
L’EEA avverte che «La riduzione delle emissioni di ammoniaca rimane la sfida più grande: 9 Stati membri devono ridurre i livelli di emissioni del 2022 per rispettare gli impegni di riduzione 2020-2029. Il settore agricolo è la fonte principale, responsabile del 93% delle emissioni totali di ammoniaca. Le emissioni di ammoniaca sono diminuite solo leggermente in molti Stati membri dal 2005 e in alcuni casi sono aumentate».
L’EEA conclude: «Raggiungere ulteriori riduzioni per il 2030 e oltre sarà una sfida significativa per quasi tutti i paesi dell’Ue e per quasi tutti gli inquinanti atmosferici. La riduzione nel tempo di alcune emissioni inquinanti si sta ora stabilizzando. Un’eccezione è rappresentata dal biossido di zolfo, per il quale 22 Stati membri stanno già rispettando il loro impegno di riduzione entro il 2030».
Oggi l’EEA ha pubblicato anche l’Annual European Union emission inventory report 1990-2022, ai sensi della Convenzione sull’inquinamento atmosferico transfrontaliero a lungo raggio (UNECE Air Convention), che mostra «Una continua tendenza al ribasso delle emissioni per la maggior parte dei principali inquinanti atmosferici a partire dal 2005, nonostante la crescita economica nello stesso periodo».
Inoltre, il rapporto gli impegni di riduzione delle emissioni di inquinanti atmosferici previsti dal protocollo di Göteborg e che sono stati recepiti nel diritto dell’UE dalla direttiva sugli impegni nazionali di riduzione delle emissioni.
Dal rapporto emerge che «In particolare, tra gli inquinanti regolamentati con un impegno di riduzione delle emissioni, le emissioni di biossido di zolfo (SO2 ) sono state quelle maggiormente ridotte in tutta l'Ue. Nel 2022, le emissioni sono state inferiori dell’81% rispetto al 2005».
Oltre ai cinque principali inquinanti atmosferici il rapporto prende in considerazione anche altri inquinanti come metalli pesanti, black carbon e inquinanti organici persistenti.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.