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Gli antichi ghiacciai perduti dei Monti della Laga

Una scoperta che potrà aiutarci a capire il futuro degli ultimi ghiacciai alpini
 |  Crisi climatica e adattamento

Il ritiro dei ghiacciai alpini è diventato il simbolo della crisi climatica in corso. L’innalzamento delle temperature sta inesorabilmente portando alla scomparsa di queste importanti riserve di acqua, la cui salvaguardia è fondamentale per la vita del pianeta. Ma cosa potrebbe succedere in futuro? Per capirlo, Lo studio “The hidden glacial landscape of the Monti della Laga (central Apennines, Italy)”,, pubblicato su Mediterranean Geoscience Reviews da Roberto Sergio Azzoni, Davide Tantardini e Luca Forti  del Dipartimento di scienze della Terra “A. Desio” dell’università degli Studi di Milano ha cercato le tracce degli antichi ghiacciai dell’Appennino centrale scomparsi ormai da secoli, riuscendo a «Individuare per la prima volta sui Monti della Laga nelle località di Monte Pelone e la Valle del Tordino (in provincia di Teramo) testimonianze di ghiacciai risalenti al Quaternario, quando i ghiacci si estendevano anche sugli Appennini mediterranei».

Secondo i ricercatori, questo studio potrebbe aiutare a comprendere meglio l’evoluzione dei ghiacciai odierni e le modificazioni del paesaggio di alta quota.

Azzoni evidenzia che «Questa scoperta rappresenta un significativo avanzamento nella nostra comprensione del glacialismo nell'Appennino centrale, fornendo dati cruciali per la ricerca futura. Le nostre osservazioni suggeriscono che l’assetto geologico dei Monti della Laga ha reso estremamente difficoltosa la conservazione delle tracce glaciali a causa degli intensi processi erosivi. Tuttavia, alcune forme e alcuni depositi sono stati individuate e descritti in specifiche aree dove le condizioni topografiche e climatiche hanno favorito la loro preservazione».

Infatti sebbene sul Massiccio del Gran Sasso, il più alto rilievo appenninico poco distante, siano state descritte numerose tracce del glacialismo Quaternario, sui Monti della Laga queste evidenze finora erano state scarsamente documentate.

Forti conclude: «Questo nuovo studio potrà stimolare ulteriori indagini per svelare i segreti nascosti del paesaggio glaciale dei Monti della Laga e dell’Appennino Centrale, con l’obiettivo di ampliare le conoscenze sugli antichi ghiacciai Mediterranei, al fine di comprendere meglio il futuro dei nostri ghiacciai alpini».

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Redazione Greenreport

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