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Con Sienambiente l’economia circolare fa tappa a San Gusmé

«Il nuovo impianto di riciclo delle Cortine che evita ogni anno l’immissione in atmosfera di oltre 100 mila tonnellate all’anno di anidride carbonica»
 |  Toscana

A Castelnuovo Berardenga (SI), nell’antico borgo medievale di San Gusmè, si aprirà domani il sipario sul convegno Idee e paradigmi per migliorare le nostre comunità, cui prenderà parte anche la partecipata pubblica Sienambiente, i cui impianti di prossimità sono essenziali per chiudere il ciclo di gestione dei rifiuti urbani nell’area senese.

Nel corso del convegno Il contributo delle aziende del territorio al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030sui l’Italia è in profondo ritardo – vedrà l’intervento del direttore tecnico di Sienambiente, Fabio Menghetti: verranno esposti i risultati ottenuti dagli impianti di Sienambiente, sia sotto il profilo ambientale che produttivo.

«In tale contesto – spiegano dalla società – oltre al contributo per la decarbonizzazione del termovalorizzatore, che produce energia elettrica dai rifiuti non riciclabili o riutilizzabili,  è inserito anche il nuovo impianto di riciclo delle Cortine che evita ogni anno l’immissione in atmosfera di oltre 100 mila tonnellate all’anno di anidride carbonica. Questo risultato è frutto del potenziamento del riciclo e dalla produzione di biometano immesso in rete. Alle Cortine inoltre, ogni anno vengono catturate 3.500 tonnellate di CO2 destinate a usi alimentari».

Al polo delle Cortine, un innovativo investimento sul fronte dell’economia circolare è arrivato anche grazie alla linea Re-Mat, che – come spiegato recentemente sulle nostre pagine da Tiziano Scarpelli, presidente Sienambiente – conta di recuperare il 20% dai rifiuti indifferenziati in arrivo (contro il 3% del precedente impianto di Tmb) da potersi poi avviare a riciclo, con l’80% rimanente che potrà essere valorizzato nel termovalorizzatore gestito a Poggibonsi dalla partecipata pubblica.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.