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Arpat, qualità dell’aria «complessivamente positiva» in Toscana. Ma la nuova direttiva Ue resta lontana

I nuovi limiti per difendere la salute dei cittadini non sarebbero rispettati nella maggioranza dei siti: nel caso del Pm2.5 la media annuale sarebbe fuori norma nell’80% dei casi
 |  Toscana

Dopo l’anticipazione arrivata a inizio anno, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat) ha pubblicato la nuova Relazione annuale sullo stato della qualità dell’aria, che presenta il quadro dell’inquinamento atmosferico sul territorio riferito al 2023.

Come certificano sia l’Arpat sia il Sistema nazionale (Snpa) di cui l’Agenzia fa parte, i dati mostrano «una situazione complessivamente positiva per la qualità dell’aria nel 2023, come avviene ormai da diversi anni». Al contempo, come peraltro già evidenziato da Legambiente col suo rapporto Mal’aria di città, resta ancora moltissimo da fare per portare l’inquinamento atmosferico al di sotto dei più sfidanti obiettivi indicati dalla proposta di direttiva europea COM/2022/542: un deficit che non riguarda certo la sola Toscana, ma l’intero Paese dato che l’84% delle città italiane rischia di essere presto fuorilegge per inquinamento atmosferico.

Un problema di rispetto della normativa, ovviamente, ma soprattutto per la salute delle persone. Nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, infatti, l’Agenzia europea dell’ambiente (Eea) documenta che l’Italia ha il record europeo di morti premature dovute all’inquinamento atmosferico, con ben 46.800 decessi all’anno da Pm2.5 – un inquinante generato principalmente da climatizzazione degli edifici, allevamenti e trasporti stradali –  altri 11.300 da NO2 e 5.100 da O3.

E in Toscana? Per i dati di dettaglio sulle concentrazioni di inquinanti atmosferici, riportiamo di seguito la sintesi Snpa sul monitoraggio dei principali inquinanti indagati dall’Arpat.

PM10

Il limite massimo di 35 giorni di superamento del valore medio giornaliero di 50 μg/m3 è stato rispettato in tutti i siti eccetto presso la stazione di fondo LU-Capannori della Zona del Valdarno Pisano e Piana Lucchese. Il limite di 40 μg/m3 come media annuale è stato invece rispettato in tutte le stazioni.

Prendendo in considerazione i valori di riferimento indicati dalla proposta di direttiva COM/2022/542, per entrambi i parametri individuati (media annuale di 20 µg/m3 e 18 superamenti della media giornaliera di 45 µg/m3) la situazione regionale non sarebbe positiva. Il limite come media annuale sarebbe stato superato nel 53% dei siti di monitoraggio nel 2023 (65% nel 2022). Il limite di 18 superamenti sarebbe stato superato nel 35% dei siti (stessa percentuale nel 2022).

PM2,5

Il limite normativo di 25 μg/m3 come media annuale è stato rispettato in tutte le stazioni della Rete Regionale.

Prendendo in considerazione, invece, i valori di riferimento indicati dalla proposta di direttiva COM/2022/542, per entrambi i parametri (media annuale di 10 µg/m3 e 18 superamenti della media giornaliera di 25 µg/m3) la situazione regionale non sarebbe positiva. Il limite come media annuale sarebbe stato superato nell’80% dei siti nel 2023 (87% nel 2022). Il limite di 18 superamenti sarebbe stato superato nel 60% dei siti nel 2023 (47% nel 2022).

Biossido di azoto

Il valore limite di 40 μg/m3 come media annuale è stato rispettato in tutte le stazioni eccetto presso la stazione di traffico FI-Gramsci dell’Agglomerato di Firenze, mentre il limite massimo di 18 superamenti della media oraria di 200 μg/m3 è stato rispettato in tutte le stazioni Nel 2023 non si è verificato alcun episodio di superamento della soglia di allarme per il biossido di azoto.

Prendendo in considerazione, invece, valori di riferimento indicati dalla proposta di direttiva COM/2022/542, per entrambi i parametri (media annuale di 20 µg/m3 e 18 superamenti della media giornaliera di 50 µg/m3) la situazione regionale non sarebbe positiva. Il limite come media annuale sarebbe stato superato nell’80% dei siti nel 2023 (90% nel 2022). Per il limite di 18 superamenti la situazione sarebbe nettamente migliore: il parametro sarebbe stato superato solo nel 5% dei siti nel 2023 (8% nel 2022).

Ozono

Si conferma la criticità per questo parametro con entrambi i valori obiettivo previsti dalla normativa che non sono stati pienamente raggiunti. Il valore obiettivo per la protezione della popolazione non è stato raggiunto in 4 siti di monitoraggio mentre il valore obiettivo per la protezione della vegetazione non è stato raggiunto in 6 siti.

Per l’Ozono, prendendo in considerazione i valori di riferimento indicati dalla proposta di direttiva COM/2022/542, la situazione non è significativamente diversa con il Valore Obiettivo pari a massimo 18 superamenti della media massima giornaliera trascinata calcolata su 8 ore di 120 µg/m3 che non sarebbe stato rispettato nel 50% delle stazioni negli ultimi due anni.

Monossido di carbonio

Il monitoraggio relativo al 2023 ha confermato l’assenza di criticità alcuna ed il pieno rispetto dei valori limite.

La proposta di direttiva COM/2022/542 conferma il valore massimo giornaliero su 8 ore di 10 mg/m3 ed introduce anche il limite sulla media giornaliera, ovvero 4 mg/m3 da non superare più di 18 volte nell’anno civile. I valori registrati nella nostra regione negli ultimi anni mostrano che questo indicatore, fino ad oggi, sarebbe stato ampiamente rispettato in tutti i siti di monitoraggio.

Biossido di zolfo

Il monitoraggio relativo al 2023 ha confermato l’assenza di criticità alcuna ed il pieno rispetto dei valori di riferimento (numero massimo di 3 superamenti della media giornaliera di 125 µg/m3 e numero massimo di 24 superamenti della media oraria di 350 µg/m3).

La proposta di direttiva COM/2022/542 introduce il limite sulla media annuale di 20 µg/m3 ed inoltre indica un limite per la media giornaliera di 50 µg/m3 da non superare più di 18 volte, portando il numero massimo di superamenti della media oraria di 350 µg/m3 da 24 a 1. I valori registrati negli ultimi anni non indicherebbero alcuna criticità per il rispetto dei nuovi limiti.

Benzene

Il monitoraggio relativo al 2023 ha confermato l’assenza di criticità alcuna ed il pieno rispetto dei valori limite (5 µg/m3).

La proposta di direttiva COM/2022/542 indica come limite una media annuale di 3,4 µg/m3 e nonostante l’indicatore sia notevolmente inferiore al limite attualmente vigente, il nuovo limite sarebbe stato rispettato nel 100% dei siti di monitoraggio.

Idrogeno solforato

I valori registrati presso le stazioni della Rete Regionale sono ampiamente inferiori al valore di riferimento dell’OMS-WHO (media giornaliera di 150 μg/m3) per entrambi i siti di monitoraggio. Per quanto riguarda il disagio olfattivo, la percentuale delle ore in cui i livelli di concentrazione potrebbero averlo procurato è stata molto contenuta nel sito di Santa Croce, mentre a Pomarance è risultata pari a circa un quarto del tempo di monitoraggio.

Benzo(a)pirene

Il monitoraggio relativo al 2023 ha confermato il pieno rispetto dei valori obiettivo per questo inquinante (1 ng/m3), come negli ultimi anni.

Metalli pesanti

Il monitoraggio relativo al 2023 ha confermato l’assenza di criticità e il pieno rispetto del valore limite per il Piombo e dei valori obiettivo per Arsenico, Nichel e Cadmio, come per gli anni passati.

La proposta di direttiva COM/2022/542 sia per Benzo(a)pirene che per i metalli pesanti conferma, come valori limite, i valori limite o obiettivo della normativa attualmente vigente, che fino ad oggi sono stati ampiamente rispettati in tutti i siti di monitoraggio regionali.

Redazione Greenreport

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