La denuncia del Consorzio di bonifica

A Castiglion Fiorentino rinvenuta una discarica abusiva nel fiume

Stefani: «Lavoriamo per la sicurezza e l'immagine dei corsi d'acqua, ma basta il comportamento scorretto di pochi per compromettere i risultati»

[18 Aprile 2024]

Specialmente dopo l’alluvione che lo scorso novembre ha devastato la Toscana, lasciandosi dietro 8 morti e danni per 2,7 mld di euro, è fortemente impegnata per la gestione sostenibile della risorsa idrica e dei corsi d’acqua.

Sulla sicurezza idraulica la Regione investe già circa 100 mln di euro all’anno in manutenzione e altrettanti in nuove opere; al contempo è in cantiere il Piano di tutela delle acque, ma è evidente la necessità di fare di più. Senza la collaborazione della cittadinanza, però, i risultati rischiano di essere vani.

Paradigmatico in tal senso il rinvenimento, a Castiglion Fiorentino – per la precisione nell’alveo dell’allacciante Esse Mucchia – di una lavatrice che galleggia nell’acqua, oltre a cumuli di arredi accatastati sulle sponde: una vera e propria discarica abusiva composta da rifiuti ingombranti, che sarebbe stato possibile conferire gratuitamente alle isole ecologiche del territorio.

«Le fotografie scattate, poco prima dell’intervento delle autorità competenti, non hanno bisogno di commenti. È l’esito di un comportamento incivile, che non solo danneggia l’ambiente e sfregia il paesaggio, ma che rappresenta un grave rischio per la sicurezza idraulica dell’area», commenta la presidente del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, Serena Stefani.

«Ogni giorno lavoriamo per la sicurezza e l’immagine dei corsi d’acqua. Questo ha contribuito a migliorare il rapporto dei cittadini con il fiume e l’ambiente che lo circonda; purtroppo, però, basta il comportamento scorretto di pochi per compromettere i risultati raggiunti», sottolinea Stefani.

«Il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno – aggiunge il dg, Francesco Lisi – è fortemente impegnato nelle campagne di comunicazione per combattere il fenomeno dei fiumi pattumiera, ma anche nell’attività di vigilanza per contrastare comportamenti incivili e pericolosi. Il rapporto creato con i cittadini consente una verifica continua dei corsi d’acqua del territorio: è una sorveglianza attiva, che ci dà un grande contributo all’attività svolta nella vigilanza e monitoraggio del reticolo».