Pubblicati il nuovo rapporto Eea e lo Stato dell’Unione dell’energia 2023

Nell’ultimo anno l’Ue ha ridotto le emissioni di gas serra il triplo dell’Italia

Hoekstra: «Lavoreremo per eliminare gradualmente, il prima possibile, qualsiasi sussidio ai combustibili fossili che non affronti la povertà energetica o la transizione giusta»

[24 Ottobre 2023]

Il nuovo rapporto sullo Stato dell’Unione dell’energia 2023, insieme all’analisi offerta dall’Agenzia europea dell’ambiente in merito all’andamento delle emissioni di gas serra, documentano come l’invasione russa dell’Ucraina abbia accelerato la transizione energetica del Vecchio continente, seppur non ancora al ritmo necessario per traguardare i necessari obiettivi di decarbonizzazione.

Le emissioni nette di gas serra dell’Ue sono diminuite di circa il 3% nel corso del 2022, il triplo di quanto traguardato in Italia (-1%), dove le emissioni sono ancora più alte (+2%) rispetto al pre-pandemia; il nostro Paese infatti, soprattutto a causa della mancanza di riduzioni significative nelle emissioni legate alla produzione di energia – un problema che ci accomuna alla Francia – compie solo «lenti progressi» sul fronte della decarbonizzazione.

Ampliando l’orizzonte temporale dell’analisi, si nota come a fine 2022 l’Italia abbia ridotto le proprie emissioni di gas serra del 25% dal 1990, mentre l’Ue abbia raggiunto quota -32% nello stesso periodo di tempo.

«Sulla base delle informazioni disponibili – si legge nello Stato dell’Unione dell’energia – i progressi compiuti dagli Stati membri verso l’obiettivo della neutralità climatica dell’Ue appaiono insufficienti per Polonia, Irlanda, Lettonia, Malta e Croazia e, in misura minore, per Austria, Estonia, Repubblica ceca, Cipro, Italia e Romania. La mancanza di progressi significativi negli anni più recenti non è coerente con lo sforzo richiesto nei prossimi decenni per raggiungere gli obiettivi climatici sia a medio che a lungo termine».

Nel suo complesso, l’Ue ha comunque traguardato progressi importanti. Ha ridotto del 18% la domanda di gas rispetto al quinquennio precedente (risparmiando 53 mld mc), tagliando di circa due terzi quello in arrivo dalla Russia (passato dai 155 mld mc del 2021 ai 40-45 del 2023), puntando al contempo sullo sviluppo delle rinnovabili: nel 2022 sono stati installati 41 GW di nuovo fotovoltaico (+60% rispetto ai 26 GW del 2021) e incrementato del 45% le installazioni di nuovo eolico.

Al contempo è stata approvata la nuova direttiva Red III, che impone di arrivare al 2030 con almeno il 42,5% dei consumi energetici totali coperti da fonti rinnovabili (dato che nel 2021 era al 21,8% in Ue, 19% in Italia).

«I risultati del rapporto mostrano che il piano RePowerEu sta dando risultati – commenta Kadri Simson, commissario per l’Energia – La transizione verso l’energia pulita, la diversificazione e l’efficienza energetica sono le risposte per aumentare la nostra sicurezza energetica e raggiungere i nostri obiettivi Green deal».

Ma non è tutto oro quel che luccica: con un aumento medio annuo dello 0,67% dal 2010, il raggiungimento del nuovo obiettivo Ue del 42,5% per il 2030 richiederà «una crescita molto più rapida nei prossimi anni».

Lo stesso vale per le emissioni di gas serra: «Continuano a diminuire costantemente ogni anno, ma il ritmo deve aumentare e quasi triplicare le riduzioni annuali, per raggiungere i nostri obiettivi per il 2030».

Accelerare è indispensabile non solo per la sicurezza climatica, ma anche per quella energetica ed economica. I prezzi del gas hanno raggiunto il picco di 294 €/MWh nell’agosto 2022, scendendo poi a una media di 44 €/MWh da gennaio a giugno 2023; anche i prezzi dell’elettricità hanno raggiunto il picco di 474 €/MWh nell’agosto 2022 e sono scesi a una media di 107 €/MWh da gennaio a giugno 2023, ma la dipendenza dai combustibili fossili resta una spada di Damocle sulla testa dell’Europa. Accelerare la transizione energetica verso le rinnovabili conviene dunque a famiglie, imprese e banche, come recentemente certificato dalla Bce.

«Abbiamo compiuto progressi nella riduzione delle emissioni, nella diffusione delle energie rinnovabili e negli investimenti nella mobilità pulita. E lo abbiamo fatto facendo crescere la nostra economia e investendo nelle tecnologie pulite. In futuro – conclude Wopke Hoekstra, commissario all’Azione per il climalavoreremo anche per eliminare gradualmente, il prima possibile, qualsiasi sussidio ai combustibili fossili che non affronti la povertà energetica o la transizione giusta».

L. A.