Ma il mondo deve triplicare le sforzi per installare nuovi impianti

Le rinnovabili battono l’inflazione e sono ancora più economiche rispetto alle fonti fossili

Irena: «Possono tutelare i consumatori dalle crisi dei prezzi dei combustibili fossili, scongiurare le carenze fisiche di fornitura e migliorare la sicurezza energetica»

[29 Agosto 2023]

L’ultimo anno è stato caratterizzato da forti rincari per la produzione di energia elettrica, che si sono ribaltate sulle bollette dei consumatori; una batosta che è stata comunque calmierata grazie alle fonti rinnovabili.

Il nuovo rapporto Renewable power generation costs in 2022, pubblicato oggi dall’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena), documenta che a livello globale la nuova capacità installata di fonti rinnovabili a partire dal 2000 ha ridotto i costi del carburante per il settore elettrico nel 2022 di almeno 521 miliardi di dollari, di cui 176 solo in Europa. Questo mentre, sempre in Europa, nel 2022 il prezzo del gas fossile è cresciuto del 320% rispetto al 2020.

«Irena vede il 2022 come il vero e proprio punto di svolta nello sviluppo delle energie rinnovabili grazie alla loro inedita competitività dal punto di vista dei costi, mai così forte nonostante l’inflazione dei costi di merci e attrezzature diffusa in tutto il mondo», spiega il direttore generale Francesco La Camera.

Circa l’86% (187 GW) di tutta la nuova capacità in funzione derivante dalle rinnovabili del 2022 è infatti costato meno dell’elettricità generata dalla combustione di fossili.

Più nel dettaglio, nonostante l’inflazione galoppante nel 2022 la media ponderata del costo dell’elettricità è scesa per il solare fotovoltaico su scala industriale del 3%, per l’eolico onshore del 5%, per le bioenergie del 13% e per la geotermia del 22%; solo il costo dell’eolico offshore e dell’idroelettrico sono aumentati (rispettivamente del 2 e del 18%( a causa della riduzione della quota cinese di utilizzo dell’eolico offshore e dello sforamento dei costi di una serie di grandi progetti idroelettrici.

Ma il successo economico delle rinnovabili parte da lontano, dato che i loro costi di generazione dell’elettricità sono in costante calo da almeno tre lustri.

Il costo medio ponderato mondiale dell’elettricità solare fotovoltaica (Lcoe) è sceso dell’89% dal 2010, attestandosi nel 2022 sugli 0,049 dollari/kWh, ovvero «quasi un terzo in meno (29%, ndr) del combustibile fossile più economico a livello globale», come sottolinea l’Irena.

Anche l’eolico onshore ha subito una riduzione del 69%, raggiungendo quota 0,033 dollari/kWh, ovvero «qualcosa meno della metà (-52%, ndr) del costo del combustibile fossile più economico disponibile nell’anno».

A parte l’ambito della geotermia e quello dell’idroelettrico, dove il Lcoe nello stesso periodo è cresciuto rispettivamente del 6% e del 47%, tutte le fonti rinnovabili sono divenute ampiamente più economiche rispetto al 2010: oltre ai già citati solare fotovoltaico (-29%) ed eolico onshore (-69%), spiccano bioenergie (-25%), eolico offshore (-59%) e solare a concentrazione (-69%).

«Le rinnovabili – evidenziano nel merito dall’Irena – possono tutelare i consumatori dalle crisi dei prezzi dei combustibili fossili, scongiurare le carenze fisiche di fornitura e migliorare la sicurezza energetica». Un trend che continuerà ancora.

L’atteso rialzo dei prezzi dei combustibili fossili consoliderà infatti il cambiamento strutturale che ha visto la generazione di energia da fonti rinnovabili diventare l’opzione più economica, migliorando persino le prestazioni degli impianti esistenti a combustibili fossili. Ma il ritmo d’installazione dei nuovi impianti rinnovabili deve accelerare ancora per traguardare gli obiettivi climatici.

«Il valore commerciale delle rinnovabili oggigiorno è innegabile, ma il mondo deve aggiungere in media 1.000 GW di potenza da fonti rinnovabili ogni anno fino al 2030 – conclude La Camera – se vogliamo sperare di mantenere l’obiettivo dei 1,5°C raggiungibile: oltre il triplo dei livelli del 2022. Il tempo per un’evoluzione graduale del sistema energetico, come è accaduto per i combustibili fossili, è scaduto».