Monni, più economia circolare e rinnovabili al raddoppio per la transizione ecologica toscana

«A chi racconta che i costi di questa trasformazione sono insostenibili rispondo che stiamo già pagando un prezzo salatissimo per i nostri ritardi»

[23 Agosto 2023]

Il prossimo autunno si annuncia come un frangente fondamentale per delineare la transizione ecologica della Toscana.

Il Piano regionale per l’economia circolare, proposto dalla Giunta, a valle di un’ampia consultazione è atteso all’approvazione del Consiglio regionale nei prossimi mesi. Anche per il Piano regionale per la transizione ecologica, presentato per la prima volta quasi un anno fa, è attesa l’informativa preliminare in Consiglio regionale entro ottobre, per poi procedere alla stesura del Piano vero e proprio nel 2024. Un percorso che avanza in parallelo con quello del nuovo Piano di tutela dell’acqua, il cui percorso è stato avviato a giugno.

Come si prepara la Toscana a questi appuntamento fondamentali? Per capirlo, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat) si è rivolta direttamente all’assessora all’Ambiente, Monia Monni, che delinea un percorso di sviluppo sostenibile ambizioso.

«La conversione energetica è necessaria ed urgente. A chi racconta che i costi di questa trasformazione sono insostenibili rispondo che stiamo già pagando un prezzo salatissimo per i nostri ritardi», in termini economici ma anche di vite umane, dato che si contano 18mila morti in Italia solo per le ondate di calore dell’estate scorsa.

«È il conto terrificante pagato dai più fragili, prime vittime della crisi climatica: gli anziani, i malati, coloro che non possono permettersi l’aria condizionata o le vacanze in luoghi più freschi. Senza una svolta radicale – sottolinea Monni – gli scenari sui cambiamenti climatici ci descrivono un futuro drammatico che rischia di stravolgere totalmente il mondo che conosciamo, un futuro che è già iniziato.

Partiamo da questo dato di fatto per dire che il nostro territorio ha bisogno di più fonti rinnovabili. L’obiettivo è raddoppiare la potenza installata entro il 2030».

Tutte le fonti rinnovabili saranno coinvolte in questo processo, per promuovere lo sviluppo di un mix armonico pur valorizzando al meglio le possibilità che offre la specifica geografia toscana:« L’obiettivo di raddoppiare le rinnovabili nei prossimi 10 anni – argomenta nel merito l’assessora – non può che passare da uno sviluppo che tenga conto di un mix energetico. A livello nazionale si individuano, di fatto, due fonti rinnovabili con alti potenziali di espansione: il solare e l’eolico. In Toscana abbiamo, però, anche la fonte geotermica dalla quale ricaviamo, già oggi, il 34% dell’energia elettrica prodotta. Minore, ma significativo, sarà anche lo sviluppo di un idroelettrico coniugato alla maggiore sicurezza dei corsi d’acqua, come stiamo facendo sull’Arno».

Altrettanto importante la partita dell’economia circolare, dato che cittadini e imprese della Toscana generano ogni anno oltre 12 mln di tonnellate di rifiuti, tra urbani e speciali.

«L’obiettivo – dichiara Monni – è pianificare la gestione dei rifiuti urbani, ma anche imprimere una nuova visione alla gestione degli scarti prodotti dai nostri distretti industriali che rappresentano l’80% dei rifiuti prodotti in Toscana. Il Piano si pone l’obiettivo far diventare i rifiuti risorse intorno alle quali alimentare o costruire nuove filiere produttive del recupero e del riciclo. È una strada innovativa nella forma, più partecipata e meno impositiva, nella sostanza, poggiando su strategie di circolarità ben piantate nella visione europea, ma anche nelle soluzioni tecnologiche avanzate e che puntano alla massima sostenibilità dei processi oltre che della filiera complessiva. La strada che vogliamo intraprendere è quella di una forte riduzione del conferimento di rifiuti in discarica, abbandonando la logica lineare dello smaltimento e sviluppando un nuovo sistema produttivo basato sulla circolarità e quindi sul riciclo e sul recupero di materia».

Per dare corpo a questi indirizzi, la Regione ha predisposto un avviso pubblico cui hanno risposto i gestori locali dei rifiuti presentando 39 progetti: «Ci permetteranno di costituire un nuovo sistema produttivo di economia circolare. Gli impianti presentati danno una risposta importante al superamento di criticità storiche della nostra Regione – osserva Monni – La realizzazione di questi nuovi impianti darà forma a una filiera in cui si potrà estrarre il massimo del valore dai nostri scarti, minimizzando lo smaltimento, riducendo le emissioni e generando connessioni con il sistema produttivo».