Economia circolare in Toscana, l’adozione del nuovo Piano regionale attesa per l’autunno

In commissione Ambiente del Consiglio regionale confronto a tutto campo con l’assessora Monni, a conclusione delle audizioni

[4 Agosto 2023]

I lavori del Consiglio regionale della Toscana sul nascente Piano regionale dell’economia circolare riprenderanno a settembre, dopo la pausa estiva, con l’adozione definitiva del documento «prevista per l’autunno».

È quanto emerso durante l’ultima seduta della commissione Ambiente del Consiglio, al quale ha partecipato anche l’assessora Monia Monni per un focus sulle osservazioni ricevute finora in merito al Piano.

A partire da inizio maggio, sono state infatti sette i cicli di audizione che hanno interessato il Piano, dando voce a soggetti che spaziano dall’Agenzia regionale recupero risorse (Arrr) agli ordini professionali e l’associazione regionale delle imprese di servizio pubblico (Cispel), dai Consorzi nazionali per la gestione dei rifiuti di imballaggio ai rappresentanti del terzo settore, dall’associazione Zero waste Italy all’Arpat.

Un percorso istituzionale ampio e partecipato, dunque, a valle del quale urgono però decisioni operative – in primis sotto il profilo impiantistico – per rendere più sostenibile la gestione dei rifiuti toscani, e arrivare a chiudere il cerchio dell’economia circolare entro i confini regionali.

Un obiettivo sempre più urgente, soprattutto adesso che la generazione dei rifiuti ha ripreso a crescere dopo lo stop imposto dalla pandemia nel 2020.

Oltre un terzo dei rifiuti speciali toscani sono scarti dell’economia circolare, ovvero derivanti dal trattamento dei rifiuti e delle acque reflue, a ricordarci come il secondo principio della termodinamica – ad ogni trasformazione, la materia e l’energia si degradano – continuerà a valere anche nel migliore dei mondi possibili, non facendo sparire i rifiuti semplicemente differenziandoli.

Per la Toscana, questo significa che se non si realizzeranno in fretta nuovi impianti utili sia al riciclo di materia sia al recupero energetico – come quello di ossidazione termica in progetto a Peccioli – continuerà a crescere il ricorso alle discariche; è lo stesso Piano regionale in fase di valutazione a dettagliare che, senza alternative concrete, il fabbisogno degli smaltimenti crescerebbe a 10,3 milioni di metri cubi al 2028.

Partendo dalle osservazioni raccolte nel giro di consultazioni, nell’ultima seduta della commissione Ambiente c’è stata dunque «l’occasione di un confronto a 360 gradi con l’assessore all’Ambiente Monia Monni – ha detto la presidente della commissione, Lucia De Robertis – Un’occasione importante ed utile ad arricchire il quadro conoscitivo sul mondo dei rifiuti».

In particolare, accanto all’unanime riconoscimento di un lavoro approfondito e articolato – svolto sia dalla commissione che dagli uffici preposti – per un atto importante e complesso, i commissari intervenuti hanno spaziato su vari temi: dalla manifestazione di interesse relativa agli impianti innovativi alla termovalorizzazione, dai costi di smaltimento dei rifiuti alla localizzazione degli impianti, dalla partecipazione al processo di formazione del piano alla questione delle bonifiche, passando dalla opportunità di una puntuale verifica sulla situazione dei diversi impianti attivi in Toscana.