La società rientra tra le 20 controllate pubbliche più performanti del Paese

L’industria felix di Scapigliato premiata all’Università Luiss tra le migliori aziende italiane

Giari: «Soddisfazione e orgoglio per la positività del percorso che insieme ai nostri soci, e in particolare il Comune di Rosignano, abbiamo intrapreso»

C’era una volta la Toscana felix, e potrà esserci ancora, se sapremo fare tesoro di quelle isole felici che ancora restano in una regione segnata da lunghi anni di declino socioeconomico: isole fatte di industria verde e posti di lavoro, di sostenibilità in grado di creare valore per il territorio.

Come nel caso di Scapigliato srl, l’unica realtà toscana attiva nell’economia circolare ad essere stata insignita dell’Alta onorificenza di bilancio nel XXXVII evento del premio Industria felix – L’Italia che compete 2021, durante la cerimonia svoltasi ieri a Roma all’Università Luiss Guido Carli.

Sulla base di una dettagliata inchiesta realizzata in collaborazione con Cerved sui bilanci dell’anno 2019 di 850mila società di capitali con sede legale in Italia, condotta da Industria felix magazine – il trimestrale di economia e finanza supplemento con Il Sole 24 Ore –, Scapigliato srl è risultata “Tra le 20 top imprese con sede legale in Italia per performance gestionale e affidabilità finanziaria Cerved del settore Controllate a maggioranza pubblica”.

Scapigliato rappresenta infatti la realtà attiva nell’economia circolare che gestisce l’omonimo Polo impiantistico presente a Rosignano Marittimo: una società totalmente pubblica, soggetta a direzione e coordinamento del Comune e con Alia come socio di minoranza.

«Dopo il premio Pimby green ricevuto nei mesi scorsi – commenta Alessandro Giari, presidente e ad di Scapigliato – l’ulteriore attuale riconoscimento da parte di soggetti economici ed accademici di indubbia eccellenza del nostro Paese, non può che darci soddisfazione e orgoglio. Viene così ribadita la positività del percorso che insieme ai nostri soci, e in particolare il Comune di Rosignano, abbiamo intrapreso. La speranza e l’auspicio è che i risultati di carattere economico e finanziario che oggi ci vedono fra le migliori imprese italiane del settore, possano consolidarsi e svilupparsi nel processo di trasformazione in corso, da discarica a Polo industriale innovativo dell’economia circolare, che chiamiamo Fabbrica del futuro».

Il prestigioso riconoscimento nasce da una valutazione di tipo oggettivo, grazie a un algoritmo di competitività estratto dal conto economico e convalidato dal comitato scientifico coordinato da Cesare Pozzi, docente di Economia industriale dell’Università Luiss Guido Carli, e dal vicepresidente di Confindustria nazionale Vito Grassi, e rispetto al Cerved group score impact di solvibilità o sicurezza finanziaria.

L’algoritmo ha, infatti, individuato le imprese per settori rispetto al miglior Mol decrescente, con indice Roe positivo, in utile, con un rapporto oneri finanziari/Mol inferiore al 50% e con un delta addetti invariato o crescente rispetto alla media dell’anno precedente.

Un risultato che certifica la solidità economico-finanziaria di Scapigliato, mostrando come il progetto “Fabbrica del Futuro”, incentrato sullo sviluppo dell’economia circolare, rappresenti già oggi uno strumento di successo non solo per migliorare la sostenibilità ambientale del territorio, ma anche per promuoverne una sempre maggiore attrattività dal punto di vista socio-economico.

Il nuovo Piano industriale di Scapigliato mostra la portata di quest’ambizione, con investimenti in corso e che si svilupperanno nei prossimi anni pari a 78 mln di euro. Complessivamente, il Piano industriale prevede un aumento sia del fatturato che dell’Ebitda, pur assicurando una progressiva riduzione degli smaltimenti in discarica, grazie all’avvio e al potenziamento delle attività di selezione rifiuti e, soprattutto, grazie alla realizzazione di un biodigestore in grado di gestire circa 90mila t/a della frazione organica raccolta dai cittadini in modo differenziato (Forsu). Si tratta di un impianto da 40,4 mln di euro, il cui avvio si ipotizza nel 2023 con l’entrata a regime nel 2026.

Già dal prossimo anno è in programma, inoltre, la progettazione della “Fabbrica dei materiali”, che consentirà l’ulteriore recupero di materia dai rifiuti e la produzione di energia, secondo i migliori principi dell’economia circolare, procedendo parallelamente verso l’effettivo superamento della discarica.

L’ulteriore produzione di biometano e compost che avverrà nei prossimi anni,infine, consentirà di accelerare lo sviluppo agroindustriale del territorio, secondo un modello innovativo che guarda all’agricoltura del futuro, promuovendo, fra le altre cose, l’insediamento di serre idroponiche per la coltivazionedi ortaggi di estrema qualità e a bassissimo impatto ambientale.