Il paradosso di Bayer, auto-candidata a guidare il futuro dell’agricoltura rigenerativa

La Bayer ha sferrato un attacco su larga scala all’agricoltura rigenerativa, candidandosi a divenire leader dell’approccio agroecologico. Ovviamente la declinazione dei principi a cui dice di rifarsi è ben lontana dall’originale espressione degli stessi. Ed è questa la cosa grave: non si tratta di un semplice green-washing ma del tentativo di appropriarsi della nomenclatura e di poter sedere al tavolo del legislatore da protagonista, proprio nel momento in cui in Europa si sta votando sul glifosato.

Le dichiarazioni e le soluzioni proposte da Bayer sono molto preoccupanti per tutte le aziende agricole, gli agronomi e le realtà che da anni praticano e promuovono l’agricoltura rigenerativa.

«Abbiamo portato il caso all’attenzione dell’assemblea di Agroecology Europe, per promuovere un’azione unitaria e a livello europeo», spiega Nicola Pagani, presidente dell’ong Deafal.

Svoltosi a Budapest, l’Agroecology Europe forum è un evento in cui i vari rappresentanti della comunità agroecologica – agricoltori, coltivatori e allevatori, contadini, ricercatori, movimenti sociali, organizzazioni non governative e responsabili politici europei – si incontrano per discutere le sfide più urgenti e presentare soluzioni per i sistemi agricoli e alimentari di oggi.

Deafal (la Delegazione europea per l’agricoltura familiare di Asia, Africa e America Latina), insieme a tante altre realtà, da 20 anni promuove e diffonde lo studio, la formazione, la sperimentazione e l’applicazione di metodologie innovative in ambito agronomico, economico e sociale per la produzione di cibo sano e accessibile a tutti generando così una società giusta ed equa.

Nel maggio 2023, dal suo impegno nella diffusione di un approccio rigenerativo, è nata l’associazione Produttori per l’agricoltura organica e rigenerativa.

L’approccio che sostengono è all’opposto di quello di Bayer e si fonda su elementi come l’aumento della sostanza organica nei suoli, l’azzeramento delle sostanze chimiche di sintesi, la rivalutazione delle sementi locali, la gestione responsabile di acque e risorse e la condivisione dei saperi agricoli.

Cospe aderisce e sostiene la campagna #DifendiLaRigenerativa di Deafal perché le dichiarazioni di Bayer, che equipara l’agricoltura rigenerativa ad una basata su sementi modificate, applicazione di sostanze chimiche, nuovi fungicidi ed erbicidi. Non si possono snaturare i principi ed i concetti della agricoltura rigenerativa che fonda le sue radici sull’applicazione e l’implementazione dei principi agroecologici.

La Bayer, detentore di fette enormi di mercato di prodotti fitosanitari nel mondo, ha intenzione, in tale strategia, di “sostenere 100 milioni di piccoli agricoltori nelle regioni in via di sviluppo, migliorando il loro accesso a conoscenze agronomiche, prodotti, servizi e mercato”, in molti Paesi in cui invece Cospe, con altri suoi partner, opera con un approccio agroecologico, sistemico dal punto di vista ambientale, sociale, economico e di governance, molto lontano dalla ricerca e dalla cosiddetta innovazione di Bayer, ancora impostata su di un modello insostenibile di tipo convenzionale e intensivo, tra i principali responsabili della perdita di biodiversità e dei cambiamenti climatici.

Per firmare l’appello:

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfp6i6748C08NOP1caGCOxQUv_-4Q4xl2QCGT6Eq3qPNO0cjg/viewform