Rifiuti, l’Ato Toscana costa ha scelto il suo nuovo direttore generale

Si tratta del già dirigente Michele Francesco Pinotti, votato all’unanimità in assemblea

[29 Gennaio 2024]

I Comuni delle province di Livorno, Lucca, Massa Carrara e Pisa riuniti nell’Ambito territoriale ottimale (Ato) Toscana costa hanno scelto il nuovo direttore generale chiamato a guidare l’Autorità d’ambito.

La scelta è arrivata stamani, nel corso dell’assemblea che ha espresso all’unanimità la propria preferenza per Michele Francesco Pinotti (nella foto), già dirigente nel Coordinamento servizi del’Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, che adesso continuerà ad avvalersi delle sue competenze nel ruolo di dg.

Per ufficializzare la nomina occorre adesso sottoporla all’attenzione della Regione Toscana, ma non sembra possano esserci motivi ostativi ad una decisione in tal senso.

Classe ’71, con in tasca una laurea in Economia all’Università di Pisa e una specializzazione in Economia e diritto della Pubblica amministrazione conseguita all’Ateneo di Siena, Pinotti si appresta così a succedere come direttore generale ad Alessandro Mazzei, che dal 2020 ha ricoperto il ruolo ad interim (insieme a quello di dg dell’Autorità idrica toscana).

In questi anni sotto la guida di Mazzei, le performance messe a segno nell’Ato costa in termini di gestione rifiuti sono migliorate in modo sensibile, a partire dal dato sulla raccolta differenziata che è passato dal 65,74% del 2020 al 70,27% del 2022 (l’anno più recente con dati certificati da Arrr), portando il territorio costiero a primeggiare sul resto della toscana (dato medio 2022 65,68%).

Ma adesso per Pinotti e il resto dell’Ato si apre una fase ancora più ambiziosa: il nuovo Piano regionale dell’economia circolare, che dopo l’adozione in Consiglio regionale lo scorso settembre sta completando l’iter necessario per l’approvazione definitiva, individua obiettivi importanti in termini di raccolta differenziata, riciclo effettivo e riduzione degli smaltimenti in discarica, che dovranno trovare la spinta propulsiva giusta per potersi calare – insieme ai necessari impianti industriali di gestione – nelle realtà dei vari territori, costa toscana compresa.