Rifiuti, il rally delle materie prime sta favorendo il recupero illegale dei Raee

Arienti: «Il fenomeno dei flussi paralleli, non contrastato da adeguati controlli, impedisce all’Italia di raggiungere il target di raccolta fissato dall’Ue»

[4 Gennaio 2022]

Nel 2020 il tasso di raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici (Raee) si è fermato in Italia al 36,8%, mentre il target europeo prevede il 65% ormai dal 2019, e anche il 2022 si annuncia denso di nuove sfide.

Erion, ovvero il sistema Epr per la gestione dei Raee nato dalla fusione tra Ecodom e Remedia – che rappresenta oltre 2.400 aziende del settore dell’hi-tech e dell’elettronica di consumo – documenta che nel 2021 ha gestito su tutto il territorio italiano oltre 288.000 tonnellate di Raee, in calo rispetto alle 302.266 tonnellate del 2020 e nonostante il +1% segnato dalla raccolta dei Raee domestici (264mila ton), essenzialmente per due motivi.

Da un lato, è fortemente calata la quantità di batterie al piombo, a causa della forte competizione commerciale che caratterizza questo settore; dall’altro, i Raee domestici hanno fatto registrare un tasso di crescita inferiore a quello degli scorsi anni. Come mai?

Secondo Erion tutto dipende dallo straordinario incremento del valore delle materie prime (60% annuo nel caso del ferro) ha suscitato un crescente interesse per i Raee da parte del “mercato parallelo”, cioè di quei soggetti che cercano di massimizzare i propri profitti estraendo dai Raee le materie più facili senza curarsi dell’impatto ambientale del trattamento. Confermando così l’impatto in chiaroscuro che il rally delle materie prime sta comportando nel mercato delle materie prime seconde.

«I risultati 2021 evidenziano ancora una volta che il fenomeno dei flussi paralleli, non contrastato da adeguati controlli, impedisce all’Italia di raggiungere il target di raccolta fissato dall’Unione europea», commenta il direttore generale di Erion, Giorgio Arienti.

Questo fenomeno ha determinato una contrazione delle quantità gestite da Erion WEEE rispetto all’anno precedente nei Raggruppamenti R1 (freddo e clima; oltre 78.000 tonnellate avviate al trattamento nel 2021) e R4 (piccoli elettrodomestici e informatica: più di 23.000 tonnellate). Sostanzialmente stabile R2 (altri grandi elettrodomestici: quasi 114.000 tonnellate), mentre il Raggruppamento R3 (Tv e Monitor) per effetto del “bonus rottamazione TV” registra – con oltre 49.000 tonnellate – un incremento dell’11% rispetto al 2020. Infine, nel Raggruppamento R5 (sorgenti luminose) nel 2021 Erion ha gestito 180 tonnellate.

L’exploit del recupero illegale dei Raee mette dunque a rischio l’ambiente e anche le potenzialità dell’economia circolare italiana, che in questa tipologia di rifiuti ha a disposizione vere e proprie miniere urbane.

Il tasso di riciclo documentato da Erion è infatti pari al 90% del peso dei Raee raccolti. Più in dettaglio, dalle oltre 264.000 tonnellate di Raee domestici gestiti, Erion ha ricavato più di 130.000 tonnellate di ferro, pari al peso di 294 treni Freccia Rossa; circa 5.000 tonnellate di alluminio, pari a 2 milioni di pentole da 28 cm di diametro; più di 6.000 tonnellate di rame, pari a 67 volte il peso del rivestimento della Statua della Libertà e, infine, oltre 34.000 tonnellate di plastica, pari a 13 milioni di sedie da giardino.

Il corretto trattamento di questa tipologia di rifiuti ha permesso inoltre di risparmiare oltre 420 milioni di kWh, pari ai consumi domestici annui di una città come Bologna (395.000 abitanti) e di evitare l’immissione in atmosfera di circa 1,7 milioni di tonnellate di anidride carbonica, come la quantità di CO2 che verrebbe assorbita in un anno da un bosco di 1.700 kmq (esteso quanto la provincia di Lucca).