Il Piano toscano per l’economia circolare sarà adottato tra una settimana

Dopo la seduta odierna tornerà in commissione Ambiente il 25 settembre, alla vigilia dell’Aula

[19 Settembre 2023]

Slitta di una settimana l’attesa adozione del Piano regionale dell’economia circolare da parte della commissione Ambiente, dove il documento tornerà lunedì prossimo, alla vigilia dell’approdo nell’Aula del Consiglio regionale.

Non ci sono comunque modifiche rispetto a quanto deciso dalla Conferenza di programmazione dei lavori, che ha messo in calendario l’adozione del Piano in Consiglio tra martedì 26 e mercoledì 27 settembre; prima è prevista l’adozione in commissione Ambiente, adesso in agenda il 25 settembre per permettere gli ultimi approfondimenti da parte dei consiglieri.

Una richiesta arrivata dal vicepresidente della commissione stessa, Alessandro Capecchi (FdI), che ha manifestato la richiesta di analizzare meglio i progetti presentati da Alia nell’ambito dell’avviso pubblico per gli impianti di gestione rifiuti – bandito dalla Regione stessa nel 2021, i cui risultati sono noti da maggio 2022 –, nonché sul processo di costituzione della multiutility toscana, che ha proprio in Alia il suo baricentro.

La presidente della commissione Ambiente, Lucia De Robertis (Pd) ha dunque proposto la riconvocazione della seduta per lunedì 25 settembre, approvata a maggioranza dal Pd e da Capecchi; contrario invece il consigliere Massimiliano Riccardo Baldini (Lega), che avrebbe preferito un rinvio di alcuni mesi per tornare a modificare i contenuti di un Piano atteso ormai dal 2018.

Ma attendere ancora non è a costo zero. Una mancata approvazione del Piano significherebbe avviarsi da un lato verso il mancato rispetto degli obiettivi europei, e dall’altro smaltire in discarica (al 2028) circa 2,5 mln di tonnellate di rifiuti in più rispetto allo scenario programmatico delineato dal Piano.

«È arrivato il momento – sottolinea oggi il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, intervenendo sulle colonne de La Nazione – di consolidare questa proposta con il voto in aula di fine settembre, che ritengo necessario, non per chiudere la discussione, ma per dare avvio ad un’ulteriore e conclusiva fase di partecipazione che precederà l’approvazione. La legge nazionale non consente alla Regione né di localizzare né di realizzare impianti, ma il Piano che presentiamo individua ciò che serve ad ogni area della Toscana. Non appena approvato si avvierà una “fase due” che ci vedrà al fianco dei sindaci per realizzare concretamente gli ambiziosi obiettivi che ci siamo prefissati».