Dopo Ersu e Sea una sola società per la raccolta rifiuti in Versilia, controllata da Retiambiente

«Poste le basi per un unico soggetto gestionale dei servizi ambientali nei Comuni di Viareggio, Camaiore, Forte dei Marmi, Massarosa, Montignoso, Pietrasanta, Seravezza e Stazzema»

[22 Giugno 2020]

Si va verso la costituzione di un unico soggetto operativo nella raccolta rifiuti e servizi ambientali in Versilia, dove oggi Ersu e Sea ambiente si dividono le attività tra i Comuni di Viareggio, Camaiore, Forte dei Marmi, Massarosa, Montignoso, Pietrasanta, Seravezza e Stazzema. Un’operazione che sarà vocata alla «ottimizzazione della quantità e qualità delle prestazioni di servizio, all’efficienza dei processi produttivi», come spiegano da Retiambiente, che di fatto rappresenta già il vertice in comune tra Ersu e Sea.

«La fusione tra Sea Ambiente spa ed Ersu spa – sottolineano al proposito dalla società d’ambito – potrà essere realizzata con procedura semplificata, poiché entrambe le società sono interamente partecipate dal capitale di Retiambiente spa e realizzarsi entro un semestre». In previsione del cda di Retiambiente previsto per il 25 giugno saranno dunque svolte «le verifiche con le Amministrazioni comunali interessate in modo che, entro 10 giorni da oggi, si possa dar corso alla nomina dell’amministratore unico in ciascuna società, concretamente avviarsi la procedura di fusione e cogliere quindi l’obiettivo del gestore unico dei servizi ambientali in tutti i Comuni versiliesi».

Un’accelerata impressa dopo la rinnovata sintonia tra il sindaco uscente (ma già in campagna elettorale per il nuovo mandato) Giorgio Del Ghingaro e il commissario del Pd di Viareggio Alessandro Franchi, già sindaco di Rosignano Marittimo dove – attraverso l’azienda al 100% pubblica Rea Impianti, oggi Scapigliato – ha maturato un’ampia dimestichezza coi temi dell’economia circolare.

Pur partendo da richiami ideologici allo slogan “rifiuti zero”, nei giorni scorsi Del Ghingaro ha sottolineato apertamente la necessità di una maggiore razionalità nella gestione rifiuti sul territorio: «Dobbiamo valorizzare quella che è stata considerata una vera e propria rivoluzione amministrativa e cioè la costituzione di Retiambiente, che deve ultimare il percorso iniziato verso una razionalizzazione della complessità delle aziende, una diminuzione dei costi, una programmazione impiantistica interprovinciale e regionale, una gestione condivisa e autorevole, una trasparenza nei processi e nelle attività, una chiara e definita proprietà pubblica».

In quest’ottica, secondo Del Ghingaro, servono «azioni che semplifichino il quadro e diano una spinta alle aggregazioni fra le aziende di raccolta dei rifiuti territoriali, alla messa in funzione imprenditoriale della società Retiambiente che deve necessariamente diventare la proprietaria degli impianti di smaltimento e valorizzazione dell’area vasta nord ovest, con un piano industriale chiaro, in grado di permettere un governo, oltre che economico, anche politico per uno sviluppo virtuoso sul tema della gestione dei rifiuti. Ecco perché in Versilia si deve lavorare in maniera unitaria alla formazione di una società unica di raccolta, con l’assorbimento degli impianti dell’area vasta».

«Siamo certi che adesso – afferma nel merito il commissario Franchi – sia arrivato davvero il momento di intraprendere un serio percorso di discussione volto a mettere in campo tutte le azioni necessarie per far nascere un’unica società versiliese per la gestione dei rifiuti. Per raggiungere questi obiettivi dobbiamo lavorare, fin dai prossimi appuntamenti che vedranno il rinnovo della governance delle attuali società, anche all’interno di Retiambiente, una società interamente pubblica, la cui nascita ci ha visto protagonisti insieme alla maggior parte dei sindaci dell’area nord ovest».

Come noto, infatti, dal maggio 2019 Retiambiente è ufficialmente una società tutta pubblica. Dall’ormai lontano 2011 – anno della sua nascita – è la candidata a ricevere l’affidamento diretto dei servizi del ciclo integrato dei rifiuti nell’Ato Toscana Costa (ovvero di 100 Comuni tra le province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa-Carrara). In quest’ottica si attende che spetteranno a Retiambiente le attività tipiche di una holding industriale (pianificazione strategica, finanza, gestioni impianti, politiche del personale, Ict, ecc.) mentre alle società operative locali spetterebbero la gestione di tutti i servizi di igiene urbana e ambientale e la raccolta dei rifiuti.