Clima, è la geotermia l’energia rinnovabile più efficace per ridurre le emissioni di CO2

Uno studio condotto dall’Università di Pisa analizza la performance delle varie fonti in 27 Paesi dell’Ocse, Italia compresa

[2 Febbraio 2024]

L’imperativo della transizione ecologica è abbattere drasticamente quanto rapidamente le emissioni di CO2, passando dall’uso delle fonti fossili a quelle rinnovabili: tutte sono indispensabili allo sviluppo sostenibile e necessitano di essere integrate tra loro, ma alcune (dove disponibili) sono più efficaci di altre.

Un nuovo studio pubblicato sul Journal of cleaner production da Gaetano Perone, economista dell’Università di Pisa, assegna la palma del vincitore al calore rinnovabile presente naturalmente nel sottosuolo: la geotermia.

Il lavoro di ricerca prende in esame 27 Paesi facenti parte dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), Italia compresa, e si sofferma sui vantaggi in termini di emissioni di CO2 evitate producendo energia elettrica a partire da cinque diverse fonti rinnovabili: geotermia, solare, eolico, biofuel, idroelettrico.

«Dai risultati – spiegano dall’Ateneo pisano – è emerso che ognuna di esse contribuisce a ridurre le emissioni di CO2 e dunque è utile agli obiettivi della transizione ecologica. Fra tutte, le migliori sono il geotermico, l’idroelettrico, e il solare, in ordine decrescente di importanza. A livello quantitativo, 10 terawattora di energia elettrica prodotti da geotermico, idroelettrico, e solare, consentono infatti di ridurre le emissioni di CO2 pro capite rispettivamente di 1.17, 0.87, e 0.77 tonnellate».

Per ricavare tali dati, la ricerca ha analizzato molteplici fonti, tutte autorevoli: le principali fanno capo all’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), alla Banca mondiale, all’Ocse, all’Organizzazione Onu per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), e al progetto dell’Università di Oxford “Our world in data”.

«È noto che circa due terzi degli italiani si dichiara appassionato del tema della sostenibilità e ritiene importante l’uso delle rinnovabili per avere città più sostenibili – dichiara il ricercatore dell’Università di Pisa Gaetano Perone – la mia analisi spiega in modo dettagliato l’impatto di ciascuna energia rinnovabile sulle emissioni di CO2, considerando anche altri aspetti legati ai costi di implementazione e costruzione delle centrali e delle opportunità date dalle caratteristiche geografiche e climatiche dei paesi considerati».

Si tratta di una notizia particolarmente incoraggiante per la transizione ecologica della Toscana, ovvero la regione che per prima al mondo ha dato i natali alle tecnologie geotermiche oltre due secoli fa, e che ancora oggi ospita il più antico (e finora unico) parco geotermoelettrico attivo in Italia.

Proprio in Toscana approfonditi studi hanno dimostrato sia la piena sostenibilità delle centrali geotermoelettriche in relazione alla salute delle popolazioni locali, sia che la CO2 rilasciata (non prodotta) da tali centrali rientra nel naturale ciclo del carbonio. Già oggi, ogni anno le centrali geotermiche toscane permettono di evitare l’uso di 1,4 mln di tonnellate equivalenti di petrolio e l’emissione di 4,1 mln ton di CO2.

Allargando il quadro d’osservazione, questo nuovo studio rappresenta un’ottima notizia anche per l’intero Paese, dato che le risorse geotermiche teoricamente accessibili entro i 5 km di profondità potrebbero soddisfare il quintuplo dell’intero fabbisogno energetico nazionale.

Non a caso l’Europarlamento ha recentemente chiesto (quasi all’unanimità) una strategia europea a sostegno della geotermia. Eppure in Toscana e in Italia non entra in esercizio una nuova centrale geotermoelettrica ormai da 10 anni esatti.

L’auspicio è che presto possa esserci una nuova crescita del comparto: la Regione Toscana ha chiesto all’attuale concessionario delle centrali geotermoelettriche – Enel green power – di presentare un piano d’investimenti entro metà anno.

Se valutato positivamente, potrà portare a una proroga ventennale delle concessioni minerarie che sottendono la coltivazione della geotermia, aprendo così nuove possibilità di sviluppo sostenibile per il territorio.