Gli eurodeputati di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno votato contro

L’Europarlamento ha approvato la legge sul ripristino della natura, sconfitta la destra

Esultano gli ambientalisti: «È un simbolo del fatto che l’Europa può e vorrà impegnarsi nella lotta per la sopravvivenza del nostro pianeta»

[27 Febbraio 2024]

Con 329 voti favorevoli, 275 contrari e 24 astensioni, la plenaria dell’Europarlamento ha approvato la legge sul ripristino della natura, evitando l’ultimo assalto tentato dai partiti di centro ed estrema destra.

Anche gli esponenti di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno votato contro – la stessa premier Meloni ritiene la legge un caso di «fanatismo ultraecologista» –, ma inutilmente.

Adesso resta solo un passaggio per concludere l’iter legislativo: dopo l’approvazione da parte del Consiglio – con cui è già stato trovato un accordo politico provvisorio –, il nuovo regolamento sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Ue, ed entrerà in vigore 20 giorni dopo.

«Oggi è un grande giorno per l’Europa, perché passiamo dalla protezione e dalla conservazione della natura al suo ripristino – commenta il relatore César Luena – La nuova legge ci aiuterà anche a rispettare molti dei nostri impegni internazionali in materia di ambiente. Inoltre, ripristinerà gli ecosistemi degradati senza compromettere il settore agricolo, lasciando agli Stati membri una grande flessibilità». Ma è proprio nella declinazione della legge a livello nazionale che si nascondono molteplici insidie.

Il nuovo regolamento fissa l’obiettivo di ripristinare almeno il 20% delle zone terrestri e marine dell’Ue entro il 2030 e tutti gli ecosistemi entro il 2050. Per raggiungere questi target, entro il 2030 gli Stati membri dovranno ripristinare il buono stato di salute di almeno il 30% degli habitat contemplati dalla nuova legge (che vanno da foreste, praterie e zone umide a fiumi, laghi e coralli). Questa percentuale aumenterà poi al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050.

Target sfidanti ma necessari, dato che oltre l’80% degli habitat europei è in cattivo stato. In particolare, per migliorare la biodiversità negli ecosistemi agricoli, i paesi dell’Ue dovranno registrare progressi in due di questi tre indicatori: indice delle farfalle comuni; percentuale di superficie agricola con elementi caratteristici del paesaggio con elevata diversità; stock di carbonio organico nei terreni minerali coltivati. Dovranno anche adottare misure per migliorare l’indice dell’avifauna comune, dato che gli uccelli sono un buon indicatore dello stato di salute generale della biodiversità.

Poiché le torbiere sono una delle soluzioni più economiche per ridurre le emissioni nel settore agricolo, i paesi dell’Ue dovranno ripristinare almeno il 30% delle torbiere drenate entro il 2030 (almeno un quarto dovrà essere riumidificato), il 40% entro il 2040 e il 50% entro il 2050 (con almeno un terzo riumidificato). La riumidificazione continuerà a essere volontaria per agricoltori e proprietari terrieri privati.

Come richiesto dal Parlamento, la legge prevede un freno di emergenza che, in circostanze eccezionali, consentirà di sospendere gli obiettivi relativi agli ecosistemi agricoli qualora questi obiettivi riducano la superficie coltivata al punto da compromettere la produzione alimentare e renderla inadeguata ai consumi dell’Ue.

Gli Stati membri dovranno inoltre ripristinare almeno 25.000 km di fiumi, trasformandoli in fiumi a scorrimento libero, e garantire che non vi sia alcuna perdita netta né della superficie nazionale totale degli spazi verdi urbani

La coalizione degli ambientalisti di #RestoreNature, composta da BirdLife Europe, ClientEarth, European environmental bureau (Eeb, che comprende l’italiana Legambiente) e Wwf esulta, sottolineando che nonostante gli sforzi dell’ultimo minuto dei gruppi conservatori e di estrema destra e la disinformazione delle lobby contrarie alla natura per silurare la legge, la maggioranza dei deputati è rimasta fedele al processo democratico e legislativo in atto, approvando l’accordo di trilogo di cui facevano parte. dei negoziati dello scorso anno.

«La legge sul ripristino della natura è sempre stata molto più di una legge per ripristinare la natura – dichiarano gli ambientalisti – È un simbolo del fatto che l’Europa può e vorrà impegnarsi nella lotta per la sopravvivenza del nostro pianeta. Siamo sollevati che gli eurodeputati abbiano ascoltato i fatti e la scienza e non abbiano ceduto al populismo e all’allarmismo. Ora esortiamo gli Stati membri a seguire l’esempio e a emanare questa legge tanto necessaria per riportare la natura in Europa».