Voli aerei, Icao: obiettivo globale net zero per il 2050, ma è volontario. T&E: obiettivo vuoto

«E’ una cortina fumogena. Entro il 2030 sarebbe compensato solo il 22% delle emissioni internazionali totali»

[10 Ottobre 2022]

Dopo 2 settimane di intenso lavorio diplomatico gli oltre 2500 delegati di 184 Stati e 57 organizzazioni che hanno partecipato alla 41esima Assemblea dell’ International Civil Aviation Organization, (ICAO), il 7 ottobre hanno adottato un long-term global aspirational goal (LTAG) per emissioni di carbonio net zero entro il 2050.

Le emissioni di anidride carbonica dalle attività aeree nazionali sono comprese negli impegni presi dagli Stati con l’Accordo di Parigi, mentre quelle risultanti dall’operazione di voli internazionali sono trattate collettivamente dalla Convenzione di Chicago e dagli accordi associati a cui gli Stati giungono tramite il consenso diplomatico all’ICAO. Oltre ai decisori ufficiali degli stati he collaborano insieme agli eventi dell’Assemblea ICAO, le discussioni e i risultati multilaterali sono informati dai contributi chiave dell’industria e dei gruppi della società civile che partecipano in qualità di osservatori ufficiali.

L’ICAO spiega che «Il raggiungimento dell’LTAG si baserà sull’effetto combinato di molteplici misure di riduzione delle emissioni di CO2, inclusa l’adozione accelerata di tecnologie aeronautiche nuove e innovative, operazioni di volo semplificate e l’aumento della produzione e distribuzione di combustibili aeronautici sostenibili (SAF)».

Il Presidente del Consiglio ICAO, Salvatore Sciacchitano, ha sottolineato che  «L’adozione da parte degli Stati di questo nuovo obiettivo a lungo termine per il trasporto aereo decarbonizzato, a seguito degli impegni simili da parte di gruppi industriali, contribuirà in modo importante all’innovazione verde e allo slancio dell’implementazione che deve essere accelerato nei prossimi decenni per ottenere in definitiva un volo a motore senza emissioni».

Il segretario generale dell’ICAO, Juan Carlos Salazar, ha aggiunto: «Durante questo evento, i Paesi hanno ottenuto progressi diplomatici enormi e molto importanti e su argomenti di importanza cruciale per la futura sostenibilità del nostro pianeta e del sistema di trasporto aereo che serve e collega le sue popolazioni».

Gli Stati dell’Assemblea dell’ICAO hanno anche sottolineato collettivamente «L’importanza di finanziamenti sostenibili e di sostegno agli investimenti per il raggiungimento del nuovo obiettivo di emissioni di CO2» e hanno sostenuto pienamente il nuovo programma di assistenza dell’ICAO, il rafforzamento delle capacità e formazione per combustibili aeronautici sostenibili (ACT-SAF) per accelerare il disponibilità e utilizzo di SAF – chiedendo inoltre la convocazione di una terza conferenza dell’ICAO sull’aviazione e sui combustibili alternativi nel 2023.

Altri importanti sviluppi ambientali alla 41a Assemblea dell’ICAO comprendono il completamento della prima revisione periodica del Carbon Offsetting and Reduction Scheme for International Aviation (CORSIA). I paesi hanno concordato «Una nuova linea di riferimento CORSIA dal 2024 in poi, definita come l’85% delle emissioni di CO2 nel 2019, e le percentuali riviste per i fattori di crescita settoriali e individuali da utilizzare per il calcolo dei requisiti di compensazione dal 2030 in poi.

Un esito che l’ICAO definisca «storico» e che attribuisce «All’eccezionale leadership e all’eccellente presidenza del meeting  da parte della Sig.ra Poppy Khoza, Direttrice  generale della Civil Aviation of South Africa e la prima donna in assoluto Presidente dell’Assemblea ICAO».

Un entusiasmo che non convince per nulla Jo Dardenne, direttrice aviazione di Transport &E nnvironment (T&E): «Per l’aviazione, questo non è il momento dell’accordo di Parigi.. Non pretendiamo che un obiettivo non vincolante porti l’aviazione a zero. Se i paesi e l’industria prendessero sul serio questo obiettivo ambizioso, dovrebbero smettere di costringere l’Ue a rinunciare ai suoi piani per valutare finalmente le emissioni dei voli in partenza. L’Ue non dovrebbe aspettare altre promesse vuote per portare avanti il ​​suo mandato SAF e sui prezzi dei voli in partenza».

L’T&E fa notare che «Sotto il Corsia, meno di un terzo delle emissioni dell’aviazione internazionale verrebbe affrontato entro il 2030, poiché le compagnie aeree devono pagare solo per compensare la crescita delle emissioni al di sopra di una determinata baseline. I principali mercati dell’aviazione come Cina, Russia, Brasile, India non applicano lo schema, indebolendo ulteriormente l’efficacia del sistema. La baseline è stata progressivamente abbassata a causa della pressione del settore, che sta cercando di evitare la sua responsabilità climatica».

Per l’associazione ambientalista internazionale il risultato dell’Assemblea ICAO di Montreal, anche se previsto, è stato estremamente deludente, visto che in realtà «E’ stata approvata una baseline  dell’85% dei livelli di emissioni del 2019 al di sopra dei quali le emissioni devono essere compensate, invece della media 2019-2020. Nel suo progetto originario, prima del nuovo annacquamento da parte dell’Assemblea, Corsia era già uno schema inefficace, che utilizzava compensazioni economiche senza vantaggi ambientali».

Un giudizio durissimo e un’accusa di colossale greenwashing globale. Infatti, nuovi calcoli di T&E dmostrano che «Con questa base dell’85% solo il 22% delle emissioni totali dell’aviazione internazionale sarebbe coperto dal regime e quindi compensato nel 2030. Con gli attuali tassi di crescita prevista del traffico aereo, l’aviazione internazionale contribuirà a 699 milioni di tonnellate di CO2 immesse nell’atmosfera entro il 2030. All’inizio del prossimo decennio, le compensazioni CORSIA coprirebbero solo il 22% delle emissioni (o 154 milioni di tonnellate di CO2). Tuttavia, il prezzo delle compensazioni è così basso che non ci saranno incentivi per la decarbonizzazione dell’industria o l’adozione di combustibili verdi. Con la nuova baseline adottata, su un volo dall’Europa agli Stati Uniti, al prezzo del biglietto verrebbe aggiunto solo 1,7 euro per compensare le emissioni. I calcoli precedenti di T&E per la baseline media 2019/2020 avevano mostrato che le compensazioni su un volo per New York costerebbero solo 2,4 € in più per un passeggero che vola dall’Europa».

La Dardenneha concluso: «La decisione di questa Assemblea dimostra che l’ICAO continua ad adattare le sue misure a beneficio dell’industria e non del clima. I Paesi, e in particolare l’Ue, devono vedere attraverso questa cortina fumogena e andare avanti con vere misure verdi».