Euro 7: sì della Commissione ambiente dell’Europarlamento a nuove regole riviste

T&E: le proposte Euro 7 gravemente indebolite faranno ben poco per migliorare la spaventosa qualità dell'aria nelle città europee

[13 Ottobre 2023]

Il 10 novembre 2022 la Commissione europea aveva proposto standard più rigorosi sulle emissioni di inquinanti atmosferici per i veicoli con motore a combustione, indipendentemente dal carburante utilizzato. Gli attuali limiti di emissione si applicano ad auto e furgoni (Euro 6) e ad autobus, camion e altri veicoli pesanti (Euro VI). La proposta Euro 7, osteggiata dal governo italiano, comprende anche nuove misure per affrontare le emissioni non di scarico (microplastiche provenienti dai pneumatici e particelle provenienti dai freni) e requisiti relativi alla durata delle batterie.

Secondo la Commissione, «Entro il 2035 Euro 7 ridurrebbe le emissioni di azoto di auto e furgoni del 35% rispetto a Euro 6, e del 56% rispetto a Euro VI per autobus e camion. Le emissioni di particolato da auto e furgoni sarebbero inferiori del 13% e del 39% da autobus e camion, mentre le particelle dei freni sarebbero inferiori del 27%»

Ora, con 52 voti a favore, 32 contrari e un’astensione, la commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI) del Parlamento europeo ha adottato la sua posizione sulla revisione delle norme UE per l’omologazione e la vigilanza del mercato dei veicoli a motore (Euro 7).

La maggioranza degli eurodeputati sono d’accordo con i livelli proposti dalla Commissione Ue per le emissioni inquinanti (come ossidi di azoto, particolato, monossido di carbonio e ammoniaca) per le auto e propongono «Un’ulteriore ripartizione delle emissioni in tre categorie per i veicoli commerciali leggeri in base al loro peso».

Il relatore Alexandr Vondra, eletto nella repubblica Ceca nelle liste della destra  di Czechia – Občanská demokratická strana e che a Strasburgo fa parte dell’European Conservatives and Reformists Group, lo stesso al quale aderisce Fratelli d’Italia, si è detto soddisfatto: «Siamo riusciti a trovare un equilibrio tra obiettivi ambientali e interessi vitali dei produttori. Sarebbe controproducente attuare politiche ambientali che danneggiano sia l’industria europea che i suoi cittadini. Il nostro compromesso serve gli interessi di tutte le parti coinvolte ed evita posizioni estreme. Siamo rimasti nei limiti di ciò che è attualmente tecnologicamente fattibile e non abbiamo ceduto a un pio desiderio ambientalista esagerato. Sono molto contento di questo. Il compromesso non creerà sfide impossibili per l’industria, né imporrà un onere eccessivo sui consumatori. Le automobili non devono diventare più costose. Sono e rimarranno un importante mezzo di trasporto. Standard sulle emissioni ancora più severi, come richiesto dai Socialisti e dai Verdi, avrebbero costretto l’industria a investire ingenti somme in nuovi motori a combustione interna che saranno presto eliminati. Nell’attuale situazione economica sarebbe fatale mettere a repentaglio ancora più posti di lavoro nel settore automobilistico, uno dei settori chiave dell’Europa».

Ma per Transport & Environment (T&E) «I membri della commissione ambiente del Parlamento europeo hanno ulteriormente indebolito le proposte della Commissione europea per ripulire l’inquinamento tossico da automobili, furgoni e camion». T&E avverte che «Questo non è solo un disastro per la salute, ma consentirà all’industria automobilistica di ripulire le auto come “pulite Euro 7” pur continuando a funzionare con la tecnologia Euro 6 altamente inquinante».

Anna Krajinska, responsabile emissioni dei veicoli e qualità dell’aria di T&E fa notare che «Lo stesso parlamento che ha votato per standard di qualità dell’aria più ambiziosi sta eliminando la legislazione Euro 7 che è fondamentale per fornire aria più pulita per tutti. I deputati hanno deciso di dare all’industria automobilistica un lasciapassare anche se l’inquinamento tossico dei veicoli stradali è responsabile di oltre 70.000 morti premature ogni anno in Europa. In tal modo, hanno ignorato tutti i consigli degli esperti secondo cui ciò sarebbe tecnicamente fattibile e conveniente per le case automobilistiche e i consumatori».

Il testo adottato propone limiti più severi per le emissioni di gas di scarico degli autobus e dei veicoli pesanti, compresi i livelli fissati per le emissioni reali di guida. Per diverse disposizioni Euro 7 sono stati inseriti specifici tempi di applicazione, legati all’entrata in vigore di tutta la normativa secondaria prevista – ovvero dopo 36 mesi per i veicoli leggeri e dopo 60 mesi per i veicoli pesanti. La normativa attualmente in vigore (Euro 6/VI) si applicherebbe fino al 1° luglio 2030 per auto e furgoni, e fino al 1° luglio 2031 per autobus e camion (rispetto rispettivamente al 2025 e al 2027 proposti dalla Commissione Ue), consentendo tutte le disposizioni Euro 7 applicabili fino a quella data (comprese quelle per i piccoli produttori entro il 2030/2031).

I deputati europei vogliono anche allineare le metodologie di calcolo dell’Ue e i limiti per le emissioni di particelle dei freni e il tasso di abrasione dei pneumatici con gli standard internazionali attualmente in fase di sviluppo da parte dell’United Nations Economic Commission for Europe. Queste regole si applicherebbero a tutti i veicoli, compresi quelli elettrici. Inoltre. il testo prevede requisiti di prestazione minima più elevati per la durata delle batterie di auto e furgoni rispetto a quelli proposti dalla Commissione europea.

Altre misure proposte includono: Un passaporto ambientale aggiornato del veicolo (EVP) contenente informazioni quali consumo di carburante, stato della batteria, limiti di emissioni, risultati delle ispezioni tecniche periodiche; Requisiti di durata più severi per veicoli, motori e sistemi di controllo dell’inquinamento; Obbligo di installare sistemi di bordo per il monitoraggio di diversi parametri quali le emissioni di gas di scarico in eccesso, il consumo reale di carburante ed energia e lo stato di salute delle batterie di trazione; Norme specifiche per i produttori di piccoli e piccolissimi volumi.

Ms T&E denuncia che «Mentre le proposte della commissione inaspriscono leggermente le regole per freni e pneumatici, nonché la durata delle batterie e delle emissioni, questo è poco più che una facciata rispetto all’impatto che ha altrove l’indebolimento delle proposte. Rispetto al progetto della Commissione, questa nuova proposta: Indebolisce i limiti per i camion, consentendo limiti di protossido di azoto (NOx) circa 2 volte superiori. Riduce i limiti per i veicoli commerciali leggeri per farli essere inferiori del 30% sugli NOx. Indebolisce le condizioni di test per le auto, anche in termini di accelerazione, temperatura e altitudine ai requisiti Euro 6. Indebolisce  gravemente i requisiti di prova per i camion, tornando quasi interamente agli standard Euro 6. Ritarda gravemente l’implementazione di Euro 7, il che significa che le auto non dovranno rispettare i limiti fino a tre anni dopo l’adozione di tutti i regolamenti associati. Per i camion le regole non si applicheranno prima del 2030z.

La Krajinska conclude: «Nel complesso Euro 7 è molto, molto più debole a seguito delle proposte avanzate dalla commissione per l’ambiente. I piccoli progressi in termini di durata e inquinamento non da gas di scarico non compensano in alcun modo il disastroso indebolimento dei limiti e dei test per auto, furgoni e camion. Permetterà a 100 milioni di auto altamente inquinanti di essere vendute e guidate sulle nostre strade per i decenni a venire. Il mese prossimo, il Parlamento europeo ha un’ultima possibilità di agire sulla salute delle persone, deve usarla per agire nell’interesse di tutti i cittadini».

La relazione dovrebbe essere adottata durante la seduta plenaria del Parlamento europeo dell’8 e il 9 novembre, prima di avviare i negoziati di trilogo con la Commissione europea e il Consiglio europeo. Per T&E, «Questa sarà l’ultima occasione sia per aumentare la sua ambizione sia per l’Euro 7 che per la salute pubblica in Europa».