Asia occidentale e Africa sub-sahariana registreranno la crescita più rapida del numero di anziani

Onu: ripensare la protezione sociale in un mondo che invecchia

World Social Report 2023: la tutela di una popolazione che invecchia inizia con la promozione delle pari opportunità dalla nascita

[13 Gennaio 2023]

Il “World Social Report 2023  – Leaving no one behind in an ageing world”, redatto dalla Division for inclusive social development dell’United Nations department of economic and social affairs (UNDESA), prevede che «Il numero di persone di età pari o superiore a 65 anni in tutto il mondo raddoppierà, passando da 761 milioni nel 2021 a 1,6 miliardi nel 2050. Mentre il mondo continua ad affrontare molteplici crisi, tra cui l’aumento del costo della vita, il i diritti e il benessere delle persone anziane devono essere al centro degli sforzi collettivi per raggiungere un futuro sostenibile».

Il World Social Report afferma Lhe l’invecchiamento della popolazione è una tendenza globale determinante del nostro tempo. A livello globale, un bambino nato nel 2021 potrebbe aspettarsi di vivere, in media, quasi 25 anni in più rispetto a un neonato del 1950, raggiungendo i 71 anni, con le donne che sopravvivono agli uomini in media 5 anni in più». Nei prossimi 30 anni, l’Africa settentrionale, l’Asia occidentale e l’Africa sub-sahariana registreranno la crescita più rapida del numero di anziani, mentre ora sono  l’Europa e l’America settentrionale ad avere la quota più alta di persone anziane. Secondo il rapporto, «I miglioramenti nella salute e nelle terapie mediche, un maggiore accesso all’istruzione e la riduzione della fertilità hanno guidato questa trasformazione».

Li Junhua, sottosegretario generale Onu per gli affari economici e sociali, è convinto che «Insieme, gestendo le sfide e sfruttando le opportunità offerte dall’invecchiamento della popolazione, possiamo affrontare le disuguaglianze di oggi a beneficio delle generazioni di domani».

Ma c’è bisogno di un netto cambiamento economico/sociale e l’UNDESA fa notare che «Non tutti hanno beneficiato allo stesso modo dei miglioramenti nella sanità e nell’istruzione che hanno determinato l’invecchiamento della popolazione. Mentre molte persone anziane sono in ottima salute o economicamente attive, altre vivono con disturbi o in povertà. Nelle regioni più sviluppate, i sistemi di trasferimento pubblico del reddito, comprese le pensioni e l’assistenza sanitaria, forniscono oltre i due terzi del consumo delle persone anziane. Tuttavia, nelle regioni meno sviluppate, le persone anziane tendono a lavorare più a lungo e dipendono maggiormente dai beni accumulati o dall’assistenza familiare. Inoltre, la spesa pubblica nella maggior parte dei Paesi non è stata sufficiente a coprire la crescente domanda di assistenza a lungo termine».

Come dimostra il rapporto, «L’aspettativa di vita è fortemente influenzata da reddito, istruzione, genere, etnia e luogo di residenza, tra i molti altri fattori. Alcune combinazioni di questi fattori hanno portato troppo spesso a uno svantaggio sistemico che inizia presto nella vita. Senza politiche per prevenirli, gli svantaggi sistemici si rafforzano a vicenda per tutta la vita delle persone, portando a disparità enormi in età avanzata, con conseguenze disastrose per il progresso verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG), incluso l’SDG 10 sulla riduzione delle disuguaglianze».

Il World Social Report 2023, compresa la sua analisi e revisione delle opzioni politiche per affrontare l’invecchiamento della popolazione, ha proprio lo scopo di fornire ai leader mondiali informazioni e orientamenti politici mentre tracciano un percorso da seguire e rinnovano gli impegni per il raggiungimento degli SDG al prossimo SDG Summit che si terrà a settembre

Il gigantesco cambiamento demografico al quale il mondo si trova di fronte «Deve essere affrontato con un ripensamento delle politiche e delle pratiche di lunga data associate ai mezzi di sussistenza e al lavoro – dice l’ l’UNDESA – Nel suo rapporto sulla Our Common Agenda, Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha chiesto iniziative a lungo termine che promuovano l’accesso a un’istruzione di qualità, all’assistenza sanitaria e a un lavoro dignitoso durante tutto il corso della vita per tutti. Molti Paesi stanno già introducendo opportunità di apprendimento permanente, rafforzando e sfruttando appieno la forza lavoro intergenerazionale e introducendo età pensionabili flessibili per soddisfare un’ampia gamma di situazioni e preferenze personali».

Dal World Social Report  emerge con forza che è necessario ripensare i sistemi di protezione sociale, compresi i regimi pensionistici: «Una delle principali sfide è mantenere la sostenibilità fiscale dei sistemi pensionistici pubblici, garantendo al tempo stesso la sicurezza del reddito per tutte le persone anziane, compresi i lavoratori con un lavoro informale. Ampliare le opportunità di lavoro dignitoso per le donne e altri gruppi tradizionalmente esclusi dal mercato del lavoro formale, riconoscendo anche il notevole contributo del settore dell’assistenza in gran parte informale all’economia formale, sono ulteriori elementi essenziali per garantire una crescita economica sostenibile e inclusiva in un mondo che invecchia».