I fattori di stress ambientale degli allevamenti di pollo e salmone

L'allevamento di polli è più efficiente, ma la fauna marina disturbata dall'itticoltura tende a riprendersi, gli habitat e le specie colpite dall'allevamento di polli generalmente no

[16 Febbraio 2023]

Lo studio “Environmental footprints of farmed chicken and salmon bridge the land and sea” pubblicato su Current Biology da un team internazionale di ricercatori, ha misurato i fattori di stress ambientale della produzione globale industriale di polli da carne e salmone d’allevamento e la loro potenziale sovrapposizione.

Lo studio ha rilevato che «Le pressioni della produzione di pollo e salmone, compresi i disturbi spaziali del paesaggio terrestre e marino, le emissioni di gas serra, l’uso di acqua dolce e i nutrienti, sono causate principalmente dal mangime richiesto da entrambi. Il cibo somministrato a pollo e salmone d’allevamento rappresenta rispettivamente il 78% e oltre il 67% del loro impatto ambientale, in termini di emissioni di gas serra, inquinamento da nutrienti e consumo di acqua». 

La principale autrice dello studio, l’australiana Caitie Kuempel dell’Australian Rivers Institute della Griffith University e  del National Center for Ecological Analysis & Synthesis dell’università della California – Santa Barbara, ricorda che «La produzione alimentare, in particolare di animali nutriti, è una delle principali cause di degrado ambientale a livello globale. Capire dove e quanta pressione ambientale esercitano i diversi prodotti animali è fondamentale per progettare politiche alimentari efficaci che promuovano la sostenibilità». 

La Kuempel e il suo team hanno valutato e confrontato l’impronta ambientale dell’allevamento industriale di polli da carne e delle specie di salmonidi d’allevamento (tra cui salmone, trota marina e salmerino alpino) per identificare opportunità per ridurre le pressioni ambientali. I ricercatori hanno mappato le pressioni ambientali cumulative, comprese le emissioni di gas serra, l’inquinamento dei nutrienti, l’uso di acqua dolce e il disturbo del paesaggio terrestre/marino. E la Kuempel dice che «Abbiamo scoperto che la produzione di polli da carne disturba un’area 9 volte maggiore rispetto alla produzione di salmone (~ 924.000 km2 contro ~ 103.500 km2), ma produce livelli di produzione 55 volte maggiori».  

Alla Griffith University spiegano ancora: «Le impronte di entrambe le industrie erano estese, ma il 95% delle pressioni cumulative era concentrato in <5% dell’area totale. Sorprendentemente, la posizione di queste pressioni era simile (sovrapposizione spaziale dell’85,5% tra le pressioni del pollo e del salmone), principalmente a causa della condivisione degli ingredienti dei mangimi.  Le pressioni ambientali derivanti dai mangimi rappresentano rispettivamente >78% e >69% delle pressioni cumulative della produzione di polli da carne e salmone d’allevamento, e potrebbero rappresentare una leva chiave per ridurre l’impronta ambientale. Anche l’efficienza ambientale (pressioni cumulative per tonnellata di produzione) differisce geograficamente, con aree ad alta efficienza che rivelano un ulteriore potenziale per promuovere la sostenibilità».  

I ricercatori concludono: «La propagazione delle pressioni ambientali attraverso la terra e il mare sottolinea l’importanza di integrare le politiche alimentari tra regni e settori per promuovere la sostenibilità del sistema alimentare. Occorre una politica alimentare integrata in tutti i regni e settori per raggiungere la sostenibilità del sistema alimentare».