Urbanistica, Ceccarelli: «Il consumo di suolo zero funziona e aggiunge valore anche alle produzioni»

Il “non consumo di suolo” non danneggia lo sviluppo. Per l'agricoltura non si notano criticità, neppure nelle realtà con vincoli maggiori

[13 Giugno 2018]

Intervenendo ad Arezzo al seminario “La nuova stagione del territorio in Toscana”, organizzato da Regione Toscana ed Anci nell’ambito della manifestazione “Dire e Fare”, l’assessore regionale all’urbanistica Vincenzo Ceccarelli, ha detto che «Il sistema definito dalla legge urbanistica 65/2014 e dal Pit può funzionare, è ciò di cui abbiamo bisogno per coniugare sviluppo e tutela. La Toscana non è solo il vialetto di cipressi e non può essere il capannone industriale costruito nell’alveo di un fiume, la Toscana è sia paesaggio che sviluppo ed è evidente per tutti che ogni prodotto toscano, sia esso un vino, un formaggio, un tessuto o un gioiello, ha uno specifico valore aggiunto che nasce proprio dalla percezione collettiva del paesaggio toscano. Ho partecipato a tutte le 130 conferenze paesaggistiche che si sono tenute al momento, con oggi concludo un tour di confronto con i territori e alla luce di tutto questo posso dire che credo che il “non consumo di suolo” possa funzionare senza danneggiare lo sviluppo. Anche per quanto riguarda l’agricoltura non si notano criticità, neppure nelle realtà con vincoli maggiori».

La Regione ricorda in un comunicato che «Quella di stamani è stata la quinta ed ultima tappa di un tour voluto dall’assessore per portare direttamente sul territorio il confronto sui nuovi strumenti urbanistici regionali e sullo stato di attuazione delle novità previste, affrontando dubbi e discutendo delle diverse situazioni faccia a faccia con chi per lavoro deve confrontarsi ogni giorno con le novità normative. Con l’appuntamento aretino si conclude un percorso avviato a Firenze nel 2017 e portato poi su tutto il territorio regionale con iniziative molto partecipate a Livorno, Lucca, Grosseto e Prato».

Al seminario aretino sono stati ricordati e ri-presentati anche gli strumenti messi a disposizione dalla Regione per agevolare il percorso di pianificazione delle amministrazioni comunali, a partire dai bandi regionali pubblicati nel 2016 e 2017 (a breve è previsto anche quello per il 2018) per il cofinanziamento delle spese per la realizzazione di piani strutturali intercomunali fino al data base Irpet che riporta tutti i dati socio-economici di ciascun Comune toscano, gratuitamente consultabile sul sito dell’istituto di ricerca.

Secondo  Ceccarelli, «Fondamentali sono una pianificazione fatta in maniera ragionata e partecipata, non sempre in emergenza e la semplificazione. Vanno in questo senso delle importanti novità contenute nella normativa regionale, ad esempio la pianificazione intercomunale, che serve per avere un piano strutturale d’area da sviluppare tutti insieme e che è stata finanziata dalla Regione con appositi bandi dal valore di 3 milioni di euro. Già 120 Comuni hanno scelto questa soluzione e da 120 Comuni avremo 25 Piani strutturali intercomunali».

in Provincia di Arezzo approveranno un unico Piano intercomunale 9 Comuni del Casentino, 4 Comuni della Valtiberina e 3 Comuni della Valdichiana aretina. Piano intercomunale unico  anche per Sestino e Badia Tedalda e per Lucignano e Manciano della Chiana. La pianificazione intercomunale piace anche a 10 Comuni della Valdichiana senese che stanno predisponendo un Piano strutturale intercomunale e la stessa cosa fanno Rapolano Terme e Asciano.

La provincia di Arezzo ha un buon livello di adeguamento alle nuove norme regionali (lr 65/2014 e Piano paesaggistico), attualmente il 55,6% dei Comuni ha avviato o sta per avviare il percorso di adeguamento (a fronte di una media regionale Toscana del 47,1%). Sul territorio aretino insistono inoltre i progetti di paesaggio relativi al recupero delle Leopoldine e alla valorizzazione del Pratomagno.

L’assessore regionale ha concluso ricordando che «Il percorso verso il recepimento da parte di tutte le amministrazioni comunali toscane delle novità urbanistiche della normativa regionale è iniziato in questi primi tre anni di legislatura. Nei 2 prossimi anni ci aspettiamo l’avvio o l’approvazione di 150 piani strutturali nuovi e di 200 piani operativi. Entro il 2019 tutti i Comuni toscani dovranno aver avviato il procedimento per adeguamento e conformazione alla legge e al Piano».