Wwf: forzature sulla partecipazione del pubblico e sui Comuni. Pronti a vie giudiziarie

Procedura Via per il Ponte sullo Stretto di Messina: decine di migliaia di pagine. Termine osservazioni 13 aprile

All’opera un gruppo di lavoro di oltre 40 esperti di associazioni ambientaliste e comitati

[15 Marzo 2024]

Secondo il Wwf Italia, «Lo scopo di chi ha aperto ieri sera la procedura di VIA sul ponte sullo Stretto di Messina (termine per le Osservazioni il 13 aprile) è inibire la partecipazione del pubblico interessato (associazioni, comitati e singoli cittadini), condizionare l’iter autorizzativo, forzare la mano ai Comuni per dare l’ok ad una maxiopera ad elevatissimo impatto economico, sociale e ambientale, che ancora manca di analisi essenziali. Riguardanti, come abbiamo visto nei giorni scorsi, il rischio terremoti e la ventosità dell’area».

In sintesi, i principali punti che contesta il Wwf sono quattro

1 La VIA doveva essere fatta da capo su tutta la documentazione, visto che sono passati più di 5 anni senza che l’opera sia stata realizzata dopo il Parere del 2013 della Commissione VIA.

2 Si fa ancora riferimento alle procedure accelerate e semplificate della legge Obiettivo (legge 443/2001) quando la legge 443/2001 è stata abrogata per le parti legate alla procedura nel 2016 (Codice degli appalti 2016) e il suo decreto attuativo (DL n. 190/2002 è stato interamente abrogato nel 2006 (Codice appalti 2006).

3 Si dimezzano i tempi (da 60 a 30 giorni) per la redazione e presentazione delle osservazioni da parte del pubblico nell’ambito della VIA, facendo un riferimento strumentale alle procedure PNRR-PNIEC. I cittadini saranno costretti ad esaminare nell’arco di un mese decine di migliaia di pagine di documenti.

4 I Comuni, partecipanti alla Conferenza di Servizi, che si concluderà in 90 giorni, potranno proporre solo richieste di adeguamento, di prescrizioni o varianti migliorative del progetto che non modifichino le localizzazioni e le caratteristiche essenziali delle opere.

Wwf, Italia Nostra, Kyoto Club, Legambiente, Lipu e comitati Invece del Ponte hanno costituito gruppo di lavoro di oltre 40 esperti per inviare le proprie osservazioni sul progetto sottoposto a VIA.

Il Wwf conclude: «E’ inaccettabile – che si pongano dei limiti alla partecipazione del pubblico alla VIA su un’opera dagli impatti così  devastanti per l’ambiente e le tasche dei cittadini: il costo stimato del ponte varia dagli 11,6 ai 14,6 miliardi di euro. Per questa ragione siamo pronti ad adire tutte le sedi, anche quelle giudiziarie»,

E Invece del ponte – Cittadini per lo sviluppo sostenibile dell’area dello Stretto, torna sulla polemica politica delle ultime ore:  «Salvini e Ciucci sbagliano bersaglio quando attaccano Bonelli che denuncia l’inadeguatezza del progetto (cosiddetto) “Definitivo e Aggiornato” del ponte sullo Stretto. Sono Prestininzi e i membri del Comitato Scientifico nominato dalla stessa Società Stretto di Messina SpA nel loro “Parere” a dire che la relazione di aggiornamento al Progetto Definitivo prodotta da Eurolink manca di studi fondamentali, auspica l’utilizzo di acciai differenti da quelli di progetto, non dà garanzie circa componenti essenziali, non ha usato modelli affidabili per la previsione degli effetti delle turbolenze del vento, non ha approfondito adeguatamente gli studi sismici, non ha considerato gli effetti potenziali di un

maremoto (soprattutto nelle fasi di cantiere), e così via per ben 68 aspetti. Non si sa nemmeno se le rotaie progettate saranno stabili a sufficienza per il transito dei treni. Il parere espresso è “positivo, fatte salve le considerazioni, osservazioni e raccomandazioni del presente documento”. In altre parole, il progetto approvato da SdM avrebbe dovuto essere bocciato e rifatto quasi interamente prima di passare all’esecutivo, perché le scelte progettuali realizzate non sono affatto definitive né nelle soluzioni tecniche né nelle scelte dei materiali, né -ovviamente – nei costi».

Secondo il Comitato Invece del ponte, «Il parere tecnico del Comitato Scientifico è una richiesta di totale rifacimento di parti essenziali del progetto. E conferma in toto quanto denunciato dalla trasmissione Report: la Relazione del Progettista è una “lista della serva”, peraltro insufficiente, viste le quasi 70 “raccomandazioni”, di ciò che dovrebbe essere fatto per avere un progetto con un minimo di affidabilità. Al momento stiamo camminiamo sulle sabbie mobili, parola di Prestinizi &Co. Se poi Ciucci intende smentire i suoi tecnici, se la prenda con loro. E ripetere che gli studi per il ponte sullo Stretto sono già stati usati per altre opere non significa proprio nulla, visto che la dimensione dell’opera ne moltiplica la complessità e i costi in modo esponenziale. E’ come dire che per costruire un grattacelo di cento piani possiamo riciclare i calcoli, i materiali, i progetti e le stime di costo di una palazzina di tre piani. Se questo è l’approccio, chi lo persegue è davvero irresponsabile o “spregiudicato”».