Riceviamo e pubblichiamo

Litorale di Ostia Ponente, se i lavori di manutenzione incrementano l’erosione costiera

Fra le misure prioritarie da assumere occorre introdurre buone pratiche per la pulizia degli arenili

[12 Giugno 2020]

I lavori di manutenzione eseguiti sul litorale di Ostia Ponente inerenti la rimozione dei tronchi, la pulizia delle spiagge e l’utilizzo di macchinari pesanti in grado di giungere in profondità incrementano l’erosione costiera.

È bene ricordare che una spiaggia “naturale” è sporca ed è caratterizzata da un profilo irregolare e dalla presenza di dune. I materiali (ad es foglie, rami, tronchi, canne, materiale sminuzzato e conchiglie) accumulati sulle spiagge rappresentano un importante elemento di ripascimento naturale dell’arenile.

I tronchi spiaggiati, infatti, esercitano un’azione di sostegno per la sabbia in quanto ostacolano l’erosione eolica e marina.

La presenza di rifiuti marini spiaggiati è determinata dalla non corretta gestione dei rifiuti a monte e dall’abbandono degli stessi direttamente sulle spiagge o da scarichi non adeguatamente depurati. L’annuario dei dati ambientali, recentemente pubblicato da ISPRA, stima che i rifiuti marini spiaggiati sono ingenti con valori mediani che superano i 300 oggetti ogni 100 metri lineari di spiaggia.

Per quanto concerne l’utilizzo di mezzi meccanici si rileva che potrebbero determinare la torbidità delle acque prossime alla battigia in quanto, in un’area soggetta alle onde di risacca, il rimescolamento di sedimenti, dei rifiuti e della sostanza organica liberata dai residui, quali resti di vegetali o di bivalvi, determina la formazione di schiuma.

Infine, gli interventi effettuati con mezzi meccanici che giungono in profondità incrementano l’erosione costiera sulle spiagge sabbiose in quanto la rottura degli aggregati di sabbia libera le singole particelle di sedimento. Tali particelle trasportate dal vento vengono disperse e non possono essere più accumulate sulla spiaggia. Tali particelle non vengono perse dal sistema spiaggia solo se vengono trattenute dalla vegetazione, dai tronchi, da barriere frangivento o, ove possibile, dalla presenza della vegetazione sulle dune.

In conclusione fra le misure prioritarie da assumere occorre introdurre buone pratiche per la pulizia degli arenili poiché permettono di ridurre le perdite dal sistema spiaggia.

Occorre altresì introdurre il divieto di asportazione dei tronchi spiaggiati in modo che possano esercitare funzioni di contrasto all’azione del mare e del vento nonché di trappola per i sedimenti. La bellezza paesaggistica esercitata dalla presenza dei tronchi sulle spiagge dovrebbe essere tutelata.

di Ilaria Falconi*

*Tecnico ISMEA presso il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Consigliere Nazionale SIGEA (Società Italiana di Geologia Ambientale), Consigliere SIGEA (Società Italiana di Geologia Ambientale) Sez. Lazio.