Condoni di abusi edilizi e demolizioni, ci risiamo: domani in Senato il Ddl Falanga

Legambiente: «No alla norma salva abusi e blocca procure, più contenziosi per salvare gli illegali»

[21 Gennaio 2014]

Domani i senatori della Repubblica saranno chiamati a votare il Ddl Falanga, ossia il disegno di legge “Disposizioni in materia di criteri di priorità per l’esecuzione di procedure di demolizioni di manufatti abusivi” e Legambiente richiama l’attenzione dell’opinione pubblica e delle forze politiche sul pericolo sanatoria celato nel provvedimento: «Un testo che, sotto un elenco di priorità a cui le Procure devono attenersi nella scelta dei manufatti da demolire, nasconde la chiara volontà di fermare le ruspe. Perché se prima di abbattere una villetta costruita sulla spiaggia, o addirittura un villaggio turistico, il magistrato dovrà obbligatoriamente demolire le case pericolanti, quindi quelle non finite, poi quelle utilizzate a scopi criminali e quelle di proprietà dei boss mafiosi, è  evidente che non si farà nulla. Già oggi le demolizioni avvengono con il contagocce, tra l’ordinanza e l’intervento di demolizione passano spesso anche decenni, scanditi da ricorsi e contenziosi, spesso, più semplicemente, nessuno se ne occupa».

Gli ambientalisti sottolineano come «il Ddl Falanga, che domani, mercoledì 22 gennaio, sarà discusso in aula al Senato, rischia di paralizzare l’attività delle Procure che in questo Paese, spesso da sole, si occupano di demolire l’abusivismo edilizio. E’ una legge furba, che garantisce un argomento in più a chi vuole salvare le case abusive».

Il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, ribadisce: «Definire un ordine di priorità può anche essere una scelta condivisibile, ma non può divenire un vincolo a cui le Procure devono attenersi, quindi non si capisce la necessità di una legge, perché l’obbligo di verificare le condizioni previste dall’elenco, è evidente anche al più ingenuo osservatore, significa insabbiarsi nella burocrazia e nei ricorsi giudiziari: di fatto vuol dire bloccare le demolizioni e fare un regalo agli abusivi. Immaginiamo il caso di Ischia. Per istruire le pratiche e classificare le oltre 600 ordinanze di demolizione secondo i criteri di priorità sarebbe necessario l’impegno esclusivo e a tempo pieno di tutti gli uffici comunali e le forze dell’ordine. Senza parlare della quantità di nuovi e pretestuosi ricorsi al Tar da parte di abusivi “vittime” del mancato rispetto dei nuovi criteri di urgenza. L’abusivismo edilizio è un’autentica piaga del nostro Paese e non sono bastati le frane e i morti degli ultimi anni per fare desistere una pattuglia di parlamentari campani dalla volontà di mantenere la scellerata promessa di condono edilizio fatta in campagna elettorale. Per queste ragioni, chiediamo al Senato di dimostrare senso di responsabilità e respingere il Ddl Falanga, perché altro non è che l’ennesimo tentativo di condono, il ventesimo, che si cerca di portare a buon fine».