Semestre italiano in Europa, c’è l’appello sul futuro del mare al ministro Martina

[30 Giugno 2014]

Alla vigilia del semestre italiano all’Unione europea, Legambiente, Marevivo, MedreAct e la Deep Sea Conservation Coalition rivolgono un appello al Ministro Martina affinché promuova con decisione misure incisive per la tutela dei nostri mari.

Le 4 associazioni dicono che «Per il Mediterraneo siamo ormai in allarme rosso, gli ultimi dati della Commissione europea pubblicati lo scorso 26 giugno “mostrano una situazione disastrosa: almeno il 96% delle specie di fondale è soggetto a uno sfruttamento eccessivo, mentre per gli stock di acque intermedie come la sardina e l’acciuga la percentuale è pari o superiore al 71%”. Tra gli stock demersali maggiormente sovrasfruttati ci sono il nasello, la triglia e il gambero rosa e tra i piccoli pelagici la sardina e l’acciuga».

Secondo gli ambientalisti, «Il crollo delle risorse ittiche è in parte imputabile alla pesca illegale – è notizia recente l’ennesimo sequestro di 14 km di reti ferrettare illegali intorno alle isole Eolie – . Tale fenomeno sta ulteriormente dilagando anche a causa della crisi economica, che ha ridotto drasticamente le risorse destinate ai controlli in mare, soprattutto nell’Europa meridionale. Nel resto dei mari europei la situazione sembra al contrario in netta ripresa con un deciso miglioramento dello stato degli stock. Nell’Atlantico nord orientale rimane però il nodo della pesca a strascico di profondità, pratica altamente distruttiva dei vulnerabili ecosistemi marini presenti negli abissi».

Le associazioni sono cnvinte che «Il semestre europeo costituisce per l’Italia una formidabile opportunità di rimediare concretamente ai guasti del passato e offrire un futuro sostenibile ai nostri mari. Ci appelliamo al Ministro Martina per sollecitare il suo pieno impegno su tre obiettivi:   Per  contrastare la pesca illegale,  chiediamo al governo di sostenere con decisione  in  Consiglio  Pesca l’interdizione delle reti derivanti nel Mediterraneo; Il drammatico stato degli stock del Mediterraneo  impone una seria riflessione sul futuro dei nostri mari e l’ avvio di un piano di azione  sul recupero e ripopolamento degli stock ittici e sulle buone pratiche di pesca nelle acque dell’Unione europea; La fragilità e ricchezza degli ecosistemi di profondità richiedono nuove misure di tutela e il divieto delle pratiche di pesca più distruttive nel Atlantico nord orientale. Chiediamo con forza che la definizione di una posizione del Consiglio Pesca  a sostegno di queste misure diventi  una delle priorità del Ministro Martina».