Le lacrime delle donne riducono l’aggressività negli uomini

L’esposizione alle lacrime femminili attiva i recettori dell’olfatto maschile e altera i circuiti cerebrali legati all’aggressività

[27 Dicembre 2023]

Tutti i mammiferi terrestri hanno ghiandole lacrimali negli occhi, ma fino a poco tempo fa su credeva che solo gli esseri umani fiossero in grado di piangere. Il nuovo studio “A chemical signal in human female tears lowers aggression in males” pubblicato su PLOS Biology da un team di ricercatori israeliani del Weizmann Institute of Science e statunitensi della Duke University  rivela che «Le lacrime umane hanno molto più in comune con quelle di altri animali di quanto si pensasse in precedenza: contengono sostanze chimiche che riducono l’aggressività negli altri, così come le lacrime, ad esempio, dei topi e delle talpe cieche».

I ricercatori israeliani e statuinitensi dimostrano che «Annusare le lacrime delle donne abbassato l’attività cerebrale correlata all’aggressività negli uomini, riducendo il comportamento aggressivo».

Al Weizmann Institute of Science piegano che «Lo studio ha affrontato il mistero di lunga data del perché piangiamo. Charles Darwin era sconcertato dalla lacrimazione emotiva, che sembrava non avere alcuna funzione utile – oltre al ruolo che le lacrime svolgono nel lubrificare l’occhio – così concluse che tale lacrimazione deve essersi evoluta negli esseri umani per caso. Da allora, tuttavia, numerosi studi, soprattutto sui roditori, hanno dimostrato che le lacrime dei mammiferi contengono sostanze chimiche che fungono da segnali sociali che possono essere emessi su richiesta. Uno dei loro scopi più comuni è ridurre l’aggressività. Il liquido lacrimale dei topi femmine, ad esempio, contiene sostanze chimiche che influenzano le reti di aggressività nel cervello, riducendo così i combattimenti tra i topi maschi. I maschi subordinati delle talpe cieche si cospargono di lacrime per ridurre il comportamento aggressivo del maschio dominante nei loro confronti».

L’autore senior dello studio Noam Sobel, il cui laboratorio al Dipartimento di scienze del cervello del Weizmann studia l’olfatto, aveva ipotizzato che le lacrime umane contengano anche sostanze chimiche che fungono da segnali sociali. Nel 2011, in una ricerca pubblicata su Science, il suo team aveva dimostrato che annusare le lacrime emotive delle donne riduce i livelli di testosterone negli uomini, con conseguente diminuzione dei livelli di eccitazione sessuale.

Nel nuovo studio, i ricercatori guidati da Shani Agron del laboratorio di Sobel volevano determinare se le lacrime hanno lo stesso effetto di blocco dell’aggressività nelle persone come nei roditori. In una serie di esperimenti, gli uomini sono stati esposti alle lacrime emotive delle donne o a una soluzione salina, senza sapere cosa stavano annusando e senza essere in grado di distinguere tra le due, poiché entrambe sono inodori. Successivamente, hanno partecipato a un gioco è stato progettato per suscitare un comportamento aggressivo in un giocatore nei confronti dell’altro giocatore, che gli uomini erano portati a credere stesse barando. Quando ne avevano l’opportunità, gli uomini potevano vendicarsi degli altri giocatori facendo loro perdere denaro, anche se loro stessi non guadagnavano nulla.

Dopo che gli uomini hanno annusato le lacrime emotive delle donne, il loro comportamento aggressivo vendicativo durante il gioco è diminuito di circa il 44%. I ricercatori fanno notare che «Questo sembrava equivalente all’effetto osservato nei roditori, ma i roditori hanno una struttura nel naso chiamata organo vomeronasale, che capta i segnali chimici sociali. Gli esseri umani non hanno questo organo, quindi come percepiscono le sostanze chimiche sociali?» Per trovare la risposta, i ricercatori hanno applicato le lacrime a 62 recettori olfattivi umani in una piastra di laboratorio e hanno scoperto che«4 di questi recettori venivano attivati ​​dalle lacrime, anche se le lacrime sono inodori».

Inoltre, i ricercatori hanno ripetuto gli esperimenti esaminando il cervello degli uomini con uno scanner imaging a risonanza magnetica (MRI) e dicono che «L’imaging funzionale ha mostrato che due regioni cerebrali legate all’aggressività – la corteccia prefrontale e l’insula anteriore – erano meno attive quando gli uomini annusavano le lacrime. Maggiore è la differenza in questa attività cerebrale tra soluzione salina e lacrime, meno spesso il giocatore si vendica durante il gioco».

Sobel.sottolinea: «Abbiamo dimostrato che le lacrime attivano i recettori olfattivi e che alterano i circuiti cerebrali legati all’aggressività, riducendo significativamente il comportamento aggressivo. Questi risultati suggeriscono che le lacrime sono una coperta chimica che offre protezione contro le aggressioni e che questo effetto è comune ai roditori e agli esseri umani, e forse anche ad altri mammiferi».

Infatti, studi recenti hanno scoperto che anche i cani versano lacrime emotive ma i ricercatori avvertono che sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se queste lacrime contengono segnali chimici che possono essere captati da altri cani o dagli esseri umani.

Per quanto riguarda le interazioni sociali tra gli esseri umani, la ricerca futura esplorerà se i risultati del nuovo studio si applicano alle donne, la Agron conclude: «Quando abbiamo cercato volontari che potessero donare lacrime, abbiamo trovato soprattutto donne, perché per loro piangere è molto più socialmente accettabile. Sapevamo che annusare le lacrime abbassa il testosterone e che abbassare il testosterone ha un effetto maggiore sull’aggressività negli uomini che nelle donne, quindi abbiamo iniziato studiando l’impatto delle lacrime sugli uomini perché questo ci dava maggiori possibilità di vedere un effetto. Ora, però, dobbiamo estendere questa ricerca alle donne, per avere un quadro più completo di questo impatto. Questo effetto probabilmente acquisirà importanza quando la comunicazione verbale è impossibile, ad esempio nelle interazioni con i bambini: I bambini non possono parlare, quindi per loro fare affidamento sui segnali chimici per proteggersi dalle aggressioni può essere fondamentale».