Missione Iaea – Argentina in Antartide per studiare l’impatto della microplastica (VIDEO)

Il presidente argentino Milei e il capo dell’Iaea Grossi nella basi antartiche argentine per dare il via al progetto

[8 Gennaio 2024]

Il neo-presidente di destra dell’Argentina, l’iprer-liberista ed eco-scettico dichiarato Javier Milei, non ha però rinunciato a inaugurare la prima spedizione di ricerca scientifica dell’International atomic energy agency (Iaea) in Antartide che rappresenta l’avvio dell’accordo di cooperazione tra l’Argentina e l’Iaea sull’uso della tecnologia nucleare per controllare l’inquinamento da plastica in Antartide. Come spiega l’Iaea, «Gli esperti scientifici dell’Iaea dei laboratori per l’ambiente marino di Monaco rimarranno in Antartide per raccogliere campioni da analizzare successivamente nell’ambito dell’iniziativa NUTEC Plastics dell’AIEA. NUTEC Plastics (NUclear TEChnology for Controlling Plastic Pollution) si basa sugli sforzi dell’Iaea per affrontare l’inquinamento da plastica attraverso il riciclaggio utilizzando la tecnologia delle radiazioni e il monitoraggio marino utilizzando tecniche di tracciamento isotopico».

Milei ha dichiarato che «Attraverso questo programma, l’Argentina inizierà un nuovo capitolo nella sua lunga e illustre storia nella scienza antartica . Attraverso accordi di cooperazione internazionale cerchiamo di migliorare le nostre capacità per essere in grado di fornire informazioni scientifiche di qualità per il processo decisionale nel quadro del Trattato Antartico».

Secondo quanto si legge sul sito web della Casa Rosada, le attività dell missione conf giunta con l’Iaea comprendono «L’organizzazione di missioni di esperti e la formazione nella raccolta e nell’analisi dei campioni, nonché  il supporto logistico per facilitare l’accesso del personale scientifico in Antartide, comprese pubblicazioni e migliori pratiche di cooperazione».

Tutte iniziative da finanziare con interventi pubblici che Milei ha già ridotto drasticamente in altri settori, scatenando le proteste di gran parte degli argentini e con un calo di popolarità a pochi giorni dal suo insediamento che ha pochi uguali nella storia politica globale. Insomma, come successo altre volte, un presidente di destra fa quello che aveva promesso e anche buona parte di chi lo ha votato sperando che fosse tutta esagerazione si arrabbia.

Tornando all’Antartide, Milei ha consegnato una targa commemorativa al direttore dell’Iaea, l’argentino Rafael Grossi, che  ha evidenziato che quello compiuto in Antartide  «E’ un viaggio che ha un carattere pionieristico, perché è la prima volta che l’Agenzia internazionale per l’energia atomica inizia una missione scientifica nel continente antartico attorno a un problema globale, che è molto serio, come nel caso della presenza di” microplastiche e plastiche in generale nell’ambiente marino a livello internazionale, ma in particolare in Antartide».

Milei e Grossi hanno incontrato il team scientifico dell’Iaea nelle basi antartiche argentine di Marambio ed Esperanza per celebrare l’inizio della loro missione e – almeno Milei – per rimarcare le rivendicazioni dell’Argentina sui territori Antartici e subantartici, comprese le Flalkland/Malvinas, per le quali il neo-presidente argentino ha rinfocolato il suo patriottismo antibritannico dopo che negli anni passati le aveva considerato poco più che inutili scogli sui quali si poteva tranquillamente trattate la sovranità con Londra.

La prima prova della presenza di microplastiche nel ghiaccio costiero dell’Antartide, risale al 2009, quando i ricercatori dell’università della Tasmania pubblicarono sul Marine Pollution Bullettin lo studio “Microplastic contamination in east Antarctic sea ice” che dava conto del campionamento del ghiaccio marino nell’Antartide orientale. Nel 2022, lo studio “First evidence of microplastics in Antarctic snow”, pubblicato su The Cryosphere da un team dell’università neozelandese di Canterbury ha rivelato che  le microplastiche  erano state trovate per la prima volta  nella neve appena caduta in Antartide e ricercatori avevano avvertito che «Questi risultati portano alla luce una seria minaccia per l’Antartico. La ricerca ha scoperto che le microplastiche hanno un impatto negativo sulla salute ambientale (limitando la crescita, la riproduzione e le funzioni biologiche generali negli organismi, nonché implicazioni negative per l’uomo). Su scala più ampia, la presenza di particelle microplastiche nell’aria ha il potenziale per influenzare il clima accelerando lo scioglimento della neve e del ghiaccio».

Ma ci sono pochissime informazioni disponibili su dove e quanta microplastica arriva in Antartide e quanta viene assorbita dagli organismi antartici. Inoltre, eistono pochissimi dati sui tipi di microplastiche che raggiungono l’Antartide attraverso le correnti oceaniche, la deposizione atmosferica e la presenza dell’uomo nell’Antartico.

Nel suo intervento alla base antartica argentina di Marambio, Grossi ha avvertito che «La scoperta di microplastiche nell’ambiente antartico, un tempo incontaminato, costituisce una testimonianza dell’influenza Di un inquinante diffuso e dannoso. Le microplastiche sono un problema globale, ma alla comunità internazionale mancano ancora i dati scientifici necessari per prendere decisioni informate. Questo è l’obiettivo di NUTEC Plastics: comprendendo l’origine, lo spostamento e l’impatto della plastica, possiamo prendere decisioni informate su come affrontare il problema. La presenza di microplastiche può contribuire ad accelerare la perdita di ghiaccio in Antartide riducendo la riflettività del ghiaccio, alterando la rugosità superficiale, promuovendo l’attività microbica, agendo come isolanti termici e contribuendo all’indebolimento meccanico della struttura del ghiaccio. Se combinata con il cambiamento climatico, le condizioni atmosferiche e le influenze oceaniche, la presenza di microplastiche aggraverà l’impatto devastante dello scioglimento dei ghiacci polari in Antartide. Inoltre, le microplastiche che entrano nella catena alimentare degli organismi antartici influiscono negativamente sulla salute della vita antartica e sulla loro resilienza ai cambiamenti climatici».

Con una risoluzione del marzo 2022, gli Stati membri dell’Onu si sono impegnati ad avviare i negoziati per un nuovo trattato globale sulla messa al bando dell’inquinamento da plastica, anche nell’ambiente marino, con l’obiettivo dell’adozione formale entro il 2025.

L’Iaea è conc vinta che la rete in espansione dei suoi laboratori NUTEC  per il monitoraggio dell’inquinamento marino da (micro)plastica, anche nelle aree polari, «Svolgerà un ruolo cruciale nel fornire prove scientifiche essenziali a supporto di un processo decisionale informato durante i negoziati del trattato e contribuirà alla sua effettiva attuazione, particolare nell’ambiente marino» e Grossi ha sottolineato che «il benessere dell’Antartide, una vera e propria regione selvaggia della Terra, è vitale per la salute generale del pianeta. Estendendo la nostra presenza in tutto il mondo, abbiamo portato le nostre competenze specializzate in Antartide dove i nostri sforzi possono portare a risultati cambiamento tanto necessario».

In realtà Il team di ricerca Iaea è composto da solo due persone che per un mese valuteranno l’impatto delle microplastiche in 22 siti vicino alla base di ricerca Carlini in diversi ambienti: l’acqua dell’Oceano Antartico, i laghi antartici e il territorio. Preleveranno campioni di acqua di mare da 12 siti, campioni di sedimenti da 4 siti, 3 campioni da laghi e campioneranno 3 diverse spiagge sabbiose. Il team monitorerà anche la presenza di microplastica negli organismi raccogliendo vongole, patelle e feci dei pinguini.

Il team dell’Iaea monitoreràla presenza di microplastiche in Antartide in collaborazione con l’Instituto Antartico Argentino (IAA), l’ufficio incaricato di consigliare, indirizzare ed eseguire ricerche e studi scientifici e tecnici in Antartide, e la Dirección Nacional del Antártico (DNA) che ha il compito di guidare, dirigere e controllare l’attività scientifica e tecnica in Antartide.

I campioni verranno raccolti e preparati dal team dell’Iaea e inviati ai laboratori per l’ambiente marino Iea a Monaco per essere analizzati.

Per contare il numero di microparticelle di plastica e per caratterizzare il tipo di polimeri e valutare potenzialmente la fonte di inquinamento da microplastica verrà utilizzata la spettroscopia vibrazionale. I campioni verranno inoltre inviati all’IAA di Buenos Aires dove, nell’ambito dell’iniziativa NUTEC, sono stati installati un microscopio e uno spettrometro all’avanguardia, oltre a una serie di corsi di formazione forniti, per rafforzare le capacità di ricerca sulle microplastiche dell’Argentina.

Non è mancato un siparietto: alla  base Esperanza il tenente Gustavo Cordero Scandolo, capo della base, ha regalato al presidente Milei la replica in fornato ridotto di una slitta da cani e ha dettò: «Questo è un regalo che non potrà comprare da nessuna parte. E’ completamente fatto a mano, fatto per voi con il cuore. Questa è la vera  slitta che abbiamo dove c’era il canile […].  I migliori amici dell’uomo erano lì  e noi ancora oggi, nel XXI secolo, continuiamo a riflettere su tutto ciò che gli animali fanno per noi nella vita antartica. spero  che Milei dia al regalo un posto di rilievo nel suo ufficio. Conti su di noi […]. Molte volte il nostro compito è invisibile, ma, grazie alla sua visita, gli argentini e il mondo sapranno cosa facciamo, uomini e donne, in questo luogo».

Milei, si è limitato a dire «E’ carina», ma forse la storia dei cani antartici argentini gli ha ricordato quella del suo cane e “consigliere politico-teologico” Conan, la cui morte lo che lo fece sprofondare nella depressione, dalla quale è uscito pagando  50.000 dollari per farlo clonare negli Usa e ora ha 6 cani che sono una copia esatta di Conan e che considera i suoi nipoti.