Ue: necessario un ulteriore lavoro per rendere le sostanze chimiche sicure e sostenibili

La transizione verso sostanze chimiche più sicure e sostenibili sta progredendo in alcune aree mentre in altre è appena iniziata

[18 Aprile 2024]

Secondo una prima valutazione congiunta a livello europeo sulle cause e l’impatto dell’inquinamento chimico realizzata dall’European Environment Agency (EEA) e dall’European Chemicals Agency (ECHA), il rapporto  “EU indicator framework for chemicals” «La transizione verso sostanze chimiche più sicure e sostenibili sta progredendo in alcune aree, mentre in altre è appena iniziata. Dall’analisi comparativa è emerso che è ancora necessario lavorare ulteriormente per ridurre l’impatto delle sostanze nocive sulla salute umana e sull’ambiente».

Dal rapporto congiunto EEA-ECHA sul quadro degli indicatori dell’Ue per le sostanze chimiche, emerge infatti che «L’utilizzo complessivo delle sostanze chimiche più dannose (in particolare quelle cancerogene, mutagene e tossiche per la riproduzione) è ancora in crescita, ma più lentamente rispetto alla crescita complessiva del mercato delle sostanze chimiche. Cresce la pressione per evitare l’uso delle cosiddette sostanze problematiche e per attuare i principi del  safe and sustainable by design framework. E’ necessario garantire in modo più efficace che i prodotti di consumo non contengano le sostanze più nocive, ad esempio sostanze chimiche che interferiscono con il sistema endocrino e che influiscono negativamente sul sistema ormonale, o sostanze persistenti, bioaccumulabili e tossiche, che presentano un rischio per anni perdurare anche dopo la cessazione del loro utilizzo. Sono necessari più dati e informazioni per comprendere meglio l’esposizione umana e ambientale alle sostanze chimiche più dannose e al loro impatto. Tuttavia, gli indicatori mostrano chiaramente che il passaggio a sostanze chimiche sicure e sostenibili deve continuare e addirittura essere accelerato».

Presentando il report la direttrice esecutiva dell’EEA, Leena Ylä-Mononen, ha detto che »La salute dei cittadini europei e del nostro ambiente dovrebbe essere una priorità e questo primo benchmarking dimostra che, sebbene le sostanze chimiche abbiano un ruolo positivo da svolgere nelle nostre vite, sono urgentemente necessarie ulteriori azioni per affrontare i rischi posti dall’uso di sostanze pericolose e insostenibili . La conoscenza generata da questa valutazione ci aiuterà in futuro a passare a sostanze chimiche sicure e sostenibili».

Il rapporto si basa su una serie di 25 indicatori chiave  che monitorano le cause e gli impatti dell’inquinamento chimico in Europa. L’EEA spiega che «Gli indicatori verranno aggiornati regolarmente per monitorare l’inquinamento chimico e misurare l’efficacia della legislazione europea sulle sostanze chimiche. Il rapporto fornisce una valutazione generale dei progressi compiuti nell’ambito della strategia chimica dell’Ue per la sostenibilità verso un ambiente privo di sostanze tossiche (CSS).

Ecco i principali risultati di “EU indicator framework for chemicals”:

La transizione verso sostanze chimiche più sicure e sostenibili sta progredendo in alcune aree mentre in altre è appena iniziata.

L’azione delle autorità e dell’industria ha contribuito a ridurre al minimo e controllare i rischi derivanti da diversi gruppi di sostanze chimiche pericolose. Sono in corso sforzi per aumentare le conoscenze sui pericoli chimici e sostenere le azioni di gestione del rischio ove necessario.

I dati disponibili suggeriscono che ci sono poche prove di progressi verso l’eliminazione delle sostanze preoccupanti dai rifiuti e dai materiali secondari. Questo costituisce un ostacolo alla transizione verso un’economia più circolare.

Le emissioni di alcune sostanze chimiche nell’acqua e nell’aria sono diminuite a seguito di specifiche normative Ue (ad esempio, sulle emissioni industriali) e di azioni internazionali, ma sono necessarie ulteriori misure per raggiungere livelli di concentrazione che non siano dannosi per la salute umana e l’ambiente. Le emissioni dell’industria comportano ancora costi elevati in termini di danni alla salute umana e all’ecosistema.

Il biomonitoraggio umano fornisce l’opportunità di comprendere l’esposizione umana alle sostanze chimiche provenienti da molteplici fonti e quindi i rischi per la salute associati all’inquinamento chimico. In quanto tale, il biomonitoraggio costituisce uno strumento chiave per misurare l’efficacia della legislazione sulle sostanze chimiche nella protezione della salute umana e dell’ambiente.

Sharon McGuinness, direttrice esecutiva dell’ECHA, conclude: «Dobbiamo accelerare la transizione verso prodotti chimici sicuri e sostenibili. L’azione delle autorità e dell’industria ha contribuito a ridurre al minimo e controllare i rischi derivanti dalle sostanze chimiche pericolose. Dobbiamo però aumentare ulteriormente la conoscenza sulle sostanze chimiche e sostenere la gestione dei rischi legati a gruppi di sostanze chimiche per proteggere le persone e l’ambiente».