I fattori ambientali influenzano il 24% delle malattie e sono responsabili di circa 5 casi di cancro su 100 in Italia

One Health Foundation: servono azioni sostenibili per la salute del pianeta e i suoi abitanti

[6 Novembre 2023]

Secondo quanto emerso dall’ESMO23, tenutosi a Madrid dal 20 al 24 ottobre, Il traffico, le industrie, il riscaldamento domestico, le radiazioni ionizzanti, i raggi ultravioletti, ecc,  sono responsabili di circa 5 casi di cancro su 100 in Italia. Altri paesi in cui il livello di inquinamento è molto più alto arrivano anche al 10%.

Al convegno madrileno è stato presentato anche lo studio “Ambient fine particulate matter and breast cancer incidence in a large prospective US cohort”, pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute, da un team di ricercatori statunitensi e che  denuncia «Un significativo aumento lineare del rischio di cancro al seno correlato a un’esposizione prolungata al particolato (PM 2,5 e PM 10 ) e al biossido di azoto (NO 2 )», aggiungendo nuove prove alla connessione tra tumori solidi e inquinamento atmosferico di origine umana.

Dati scientifici rilanciali al convegno nazionale “One Health Day. Dal Laboratorio all’ambiente: Un Approccio One Health per la Prevenzione delle Malattie”, tenutosi il 3 novembre alla Camera dei Deputati a Montecitorio, in occasione dell’ One Health Day e promosso da One Health Foundation che nei mesi scorsi ha avviato “One Healthon”, la prima campagna mai realizzata in Italia per sensibilizzare cittadini, Istituzioni, medici e media sulla necessità di promuovere il benessere del Pianeta.  UN convegno dal quale è emerso che «La prevenzione delle gravi malattie passa da stili di vita, ma anche ambienti, sani. In tutto il mondo il 24% delle patologie è determinato dall’esposizione a fattori ambientali. Da qui l’esigenza di coniugare sempre più l’educazione alla salute della popolazione e, in particolare dei giovani, con la promozione di interventi mirati per limitare i pericoli causati dall’inquinamento».

Rossana Berardi, presidente di One Health Foundation e Ordinario di oncologia medica all’università Politecnica delle Marche. Ha evidenziato che «E’ provato scientificamente come la maggioranza dei casi di malattie cardiovascolari, oncologiche e respiratorie siano in qualche modo influenzate dai fattori ambientali. Più di 1,4 milioni di decessi l’anno provocati dal cancro in tutto il mondo sono riconducibili a fattori di rischio modificabili di natura ambientale. Ciò non deve rappresentare un alibi per nessuno e favorire comportamenti altrettanto pericolosi come il fumo, il consumo eccessivo di alcol e la sedentarietà. È dimostrato, infatti, che con stili di vita sani si può evitare fino al 40% delle nuove diagnosi di neoplasia. La prevenzione primaria è fondamentale anche nelle patologie cardiovascolari, che in Italia rappresentano la principale causa di morte e determinano più del 40% di tutti i decessi. Stiamo pensando di attivare ambulatori virtuali per educare i cittadini di tutte le età su questo nuovo approccio olistico alla salute».

Roberto Danovaro, Ordinario di Ecologia dell’università Politecnica delle Marche e presidente del comitato scientifico del Wwf, ha ricordato che «La nostra salute è indissolubilmente legata a quella delle altre specie e dell’ambiente. Abbiamo bisogno di aria pulita, acqua incontaminata e cibo sano e sostenibile. Cominciamo a capire grazie ai risultati della migliore ricerca pubblica indipendente che, inquinando il mondo intorno a noi, danneggiamo noi stessi e ne paghiamo uno prezzo altissimo in termini di aspettative di vita, costi sanitari, benessere individuale e collettivo. One Healthon sviluppa un nuovo approccio scientifico che unisce competenze della medicina e delle scienze ambientali per sviluppare una nuova ecologia umana in sintonia con la Natura e capace di promuovere la salute e il benessere dell’uomo come parte di quello dell’ambiente. Si tratta di una sfida complessa e coraggiosa che cambia gli approcci storici e richiede più ricerca e investimenti, ma è l’unica strada possibile. Perché come dice Papa Francesco: ‘Non possiamo pretendere di essere sani in un mondo malato».

Il progetto One Healthon è stato avviato a marzo e ha visto una serie di iniziative divulgative condotte, on line e in presenza, sia a livello locale che nazionale. Mauro Boldrini, direttore della comunicazione dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e vice presidente di One Health Foundation, spiega che «Siamo riusciti a coinvolgere professionisti sanitari, associazioni di pazienti e di volontariato, esponenti delle Istituzioni, testimonial e media. L’obiettivo ora è quello di avviare progetti concreti e dai risultati tangibili, perché dalle buone intenzioni si passi ai fatti. Gli stili di vita dottati nei Paesi Occidentali stanno portando a danni irreparabili con conseguenze incalcolabili per la nostra salute e quella dei nostri figli. Invertire la tendenza si può, ma dobbiamo impegnarci tutti».

Giuseppe Quintavalle, direttore generale Policlinico Tor Vergata-Roma, ha concluso: «La salute deve essere globale e prevedere la prevenzione primaria e secondaria delle malattie, la cura sempre più personalizzata della persona, la costante innovazione medico-scientifica e la difesa ad oltranza dell’ambiente e del mondo animale. Non va però sottovalutato il fatto che attraverso politiche ambientali adeguate si possono ridurre i decessi, l’incidenza di alcune malattie e molti altri problemi di salute pubblica. Con le nostre iniziative abbiamo voluto anche sollecitare le Istituzioni, locali e nazionali, ad intervenire il prima possibile in questa direzione».