I costi sanitari delle sostanze chimiche presenti nella plastica

Negli Usa hanno raggiunto i 250 miliardi di dollari in un anno

[17 Gennaio 2024]

Le sostanze chimiche nocive presenti nella plastica contribuiscono al cancro, al diabete e ad altre malattie endocrine e secondo il nuovo studio “Chemicals Used in Plastic Materials: An Estimate of the Attributable Disease Burden and Costs in the United States” pubblicato sul Journal of the Endocrine Society da un team di ricercatori guidato da Leonardo Trasande della Grossman School of Medicine e della Wagner Graduate School of Public Service di New York, «Le sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino (EDC)  presenti nella plastica rappresentano una seria minaccia per la salute pubblica e nel 2018 sono costati agli Stati Uniti circa 250 miliardi di dollari in maggiori costi sanitari».

L’Endocrine Society, che conta più di 18.000 membri, tra cui scienziati, medici, educatori, infermieri e studenti in 122 Paesi, ricorda che «La plastica  contiene molte sostanze chimiche pericolose che alterano il sistema endocrino e che filtrano e contaminano gli esseri umani e l’ambiente. Queste sostanze chimiche disturbano i sistemi ormonali del corpo e possono causare cancro, diabete, disturbi riproduttivi, disturbi neurologici dei feti e dei bambini in via di sviluppo e morte. Le potenziali opzioni in discussione nell’ambito di un  Trattato globale sulla plastica  includono interventi per ridurre l’esposizione agli EDC per proteggere la salute pubblica e l’ambiente, e i dati sui costi sanitari degli EDC potrebbero aiutare a portare avanti questa iniziativa».

Trasande ha rappresentato l’Endocrine Society negli incontri intergovernativi per affrontare l’inquinamento da plastica e i suoi effetti sulla salute, sottolinea che «Il nostro studio ha rilevato che la plastica contribuisce in modo sostanziale alle malattie e ai costi sociali associati negli Stati Uniti, per circa 250 miliardi di dollari solo nel 2018. Tali costi equivalgono all’1,22% del Prodotto Interno Lordo. Le malattie dovute alla plastica coprono l’intero corso della vita, dalla nascita pretermine, all’obesità, alle malattie cardiache e ai tumori. Il nostro studio evidenzia la necessità di affrontare le sostanze chimiche utilizzate nei materiali plastici come parte del Trattato globale sulla plastica. Le azioni intraprese attraverso il Trattato Globale sulla Plastica e altre iniziative politiche ridurranno questi costi in proporzione alle effettive riduzioni delle esposizioni chimiche ottenute».
Per identificare quante malattie e disabilità sono state attribuite alle sostanze chimiche presenti nella plastica, il team di ricercatori statunitensi  hanno analizzato gli studi esistenti sugli ECD e le sostanze chimiche studiate comunemente presenti nella plastica includevano eteri di difenile polibromurato (PBDE), ftalati, bisfenoli e sostanze poli e perfluoroalchiliche (PFAS). La nuova ricerca ha aggiornato i dati precedentemente pubblicati sul carico di malattie e le stime dei costi per queste sostanze chimiche negli Usa  fino al 2018. I ricercatori hanno messo insieme i dati e stimato in «250 miliardi di dollari di carico di malattie derivante dall’esposizione alla plastica nel 2018».

Uno degli autori dello studio, Michael Belliveau, direttore esecutivo di  Defend Our Health, evidenzia che «Questo studio dimostra che prevenire l’inquinamento da plastica può ridurre il incidenza di malattie, disabilità e morte prematura, e le conseguenti sofferenze umane e costi sanitari. I politici e i leader di mercato devono disintossicare e ridurre l’uso della plastica petrolchimica e delle sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino. Esortiamo i negoziatori ad approvare un Trattato globale sulla plastica che limiti e riduca la produzione di plastica ed elimini gli EDC come additivi della plastica».

Gli altri autori di questo studio sono Roopa Krithivasan di Defend Our Health; Kevin Park della Scuola di Medicina Grossman della New York University; e Vladislav Obsekov del Children’s Hospital di Filadelfia. Lo studio è stato finanziato dal National Institute of Health’s National Institute of Environmental Health Sciences e dalla Passport Foundation.

I ricercatori concludono che «La maggior parte  dei costi derivava per la salute dall’esposizione agli eteri di difenile polibromurato (PBDE), che sono associato a malattie come il cancro. 77 miliardi di costi sanitari sono dovuti all’esposizione agli ftalati, collegata alla nascita pretermine, alla riduzione del numero di spermatozoi e all’obesità infantile, e 22 miliardi di dollari sono dovuti all’esposizione ai PFAS, associati all’insufficienza renale e al diabete gestazionale».