In Toscana tenere i cani legati alla catena sarà vietato tutto l’anno

Giani: «Può avere conseguenze assai negative sulla sua psiche e sviluppo fisico, ho presentato la proposta in difesa dei nostri amici a quattro zampe»

[6 Dicembre 2023]

In Italia non esiste alcuna legge nazionale applicabile su tutto il territorio che vieti la pratica di tenere i cani legati a un catena, ma in Toscana le cose dovrebbero cambiare a breve.

La Giunta regionale ha infatti messo mano al regolamento del 2011 che ancora, sia pur in via eccezionale e per un massimo di sei ore al giorno e catene lunghe almeno sei metri, prevedeva la possibilità di tenere un cane legato. La proposta di modifica è stata ora inviata in Consiglio regionale per acquisire il parere, obbligatorio, della commissione competente.

Nei mesi scorsi, del resto, il Consiglio regionale aveva già votato all’unanimità una mozione in tal senso; in questo modo la Toscana seguirà la strada già imboccata da Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Abruzzo, Puglia e provincia di Trento.

Con la modifica del regolamento, la Toscana vieterà “la custodia del cane alla catena o con mezzi di contenimento similari”. Unica eccezione nel caso di “comprovate ragioni sanitarie o per urgenti misure di sicurezza”.

«Ho presentato la proposta in difesa dei nostri amici a quattro zampe – commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani – Tenere un cane alla catena può avere conseguenze assai negative sulla sua psiche e sviluppo fisico».

Un problema che riguarda molti casi, dato che il fenomeno di tenere i cani legati alla catena è più diffuso di quanto si possa credere, ancora oggi ed anche in Toscana; e il regolamento del 2011 non definiva in maniera precisa in quali casi eccezionali un cane potesse essere tenuto in questa condizione, lasciando di fatto il tutto alla discrezionalità dei singoli. Da qui la scelta di cancellarne la possibilità.

«Vietare questa pratica aiuterà ad accrescere il benessere degli animali», conclude l’assessore al Diritto alla salute, Simone Bezzini.