Sudan: nel Darfur strage di profughi al confine col Ciad

La milizia "araba" e le RSF uccidono i Masalit che fuggono da El-Geneina

[26 Giugno 2023]

La portavoce dell’United Nations Human Rights, Ravina Shamdasani ha lanciato l’allarme per l’uccisione di persone in fuga da El Geneina nel West Darfur, in Sudan. Ecco cosa ha denunciato:

Interviste con persone che sono fuggite da El-Geneina, West Darfur, ad Adre in Ciad hanno rivelato resoconti orribili di milizie “arabe” armate sostenute dalle Rapid Support Forces (RSF, le milizie ribelli in guerra contro  gli ex allati golpisti dell’esercito sudanese, ndr) che uccidono persone in fuga a piedi da El Geneina. I nostri funzionari dell’UN Human Rights  umani hanno ascoltato diversi resoconti attendibili secondo cui la milizia “araba” prende di mira principalmente i maschi adulti della comunità Masalit. Tutti gli intervistati hanno anche raccontato di aver visto cadaveri sparsi lungo la strada e puzzo di decomposizione. Diverse persone hanno affermato di aver visto dozzine di corpi in un’area chiamata Shukri, a circa 10 km dal confine, dove una o più delle milizie arabe avrebbero una base.

Siamo seriamente preoccupati che tali omicidi arbitrari siano in corso e sollecitiamo un’azione immediata per fermarli. Alle persone in fuga da El-Geneina deve essere garantito un passaggio sicuro e alle agenzie umanitarie deve essere consentito l’accesso all’area per raccogliere i resti delle persone uccise.

Delle 16 persone che abbiamo finora potuto intervistare, 14 hanno testimoniato di aver assistito a esecuzioni sommarie e di gruppi di civili presi di mira lungo la strada tra El-Geneina e il confine, o sparatorie a distanza ravvicinata contro persone a cui era stato ordinato di sdraiarsi terra o l’apertura del fuoco sulla folla. Le testimonianze hanno raccontato uccisioni avvenute il 15 e il 16 giugno, ma anche la scorsa settimana. Sappiamo che le uccisioni e altre violenze continuano e sono accompagnate da persistenti discorsi di odio contro la comunità Masalit, inclusi appelli per ucciderli ed espellerli dal Sudan.

Un uomo di 37 anni ha detto che del suo gruppo di 30 persone in fuga verso il confine con il Ciad, solo 17 ce l’hanno fatta a passare. Alcuni sono stati uccisi dopo essere finiti sotto il fuoco di veicoli appartenenti alle RSF e alla milizia “araba” vicino al confine con il Ciad, mentre altri sono stati sommariamente giustiziati, ha detto. A coloro che sono sopravvissuti sono stati rubati telefoni e denaro da uomini armati che gridavano: “Siete schiavi, siete Nuba”.

Una donna di 22 anni ha fornito resoconti simili di omicidi. Ha raccontato che un giovane gravemente ferito ha dovuto essere lasciato a terra, poiché non avevano modo di portarlo in salvo attraverso il confine. “Abbiamo dovuto lasciarlo perché avevamo solo un asino con noi”, ha detto. È difficile stimare quanti feriti potrebbero essere stati lasciati morire in circostanze simili.

Due intervistati hanno testimoniato separatamente che a loro, insieme a un gruppo di persone, è stato ordinato dalla RSF di lasciare El-Geneina. Una ha detto di essere stata colpita con dei bastoni mentre le veniva detto di “alzarsi e andare in Ciad – questo non è il tuo Paese”.

L’ High Commissioner for Human Rights invita la leadership della RSF a condannare immediatamente e inequivocabilmente e fermare l’uccisione di persone in fuga da El-Geneina e altre violenze e discorsi di odio contro di loro sulla base della loro etnia. I responsabili degli omicidi e di altre violenze devono essere ritenuti responsabili.

El-Geneina è diventata inabitabile. Le infrastrutture essenziali sono state distrutte e il movimento degli aiuti umanitari verso El-Geneina continua a essere bloccato. Sollecitiamo l’immediata creazione di un corridoio umanitario tra il Ciad e El-Geneina e un passaggio sicuro per i civili fuori dalle aree colpite dalle ostilità.

di Ravina Shamdasani