«Le iniziative del Regno Unito in materia di asilo in Rwanda minano le fondamentali tutele dei diritti umani»

L’Alto Commissario Onu Türk avverte anche il governo Meloni per l’accordo con l’Albania

[20 Febbraio 2024]

Con una dichiarazione ufficiale, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, ha avvertito che «Le iniziative legislative del governo britannico volte a facilitare il rapido allontanamento dei richiedenti asilo in Rwanda – anche riducendo drasticamente la capacità dei tribunali di controllare le decisioni di allontanamento – sono contrarie ai principi fondamentali dello Stato di diritto e rischiano di infliggere un duro colpo ai diritti umani».

Un avvertimento rivolto anche al governo di destra italiano che ha preso a modello la legislazione britannica per poter fare altrettanto in Albania, suscitando le proteste della destra albanese contro il governo del socialista Edi Rama, grande amico di Giorgia Meloni.

Türk sottolinea che «Il disegno di legge sulla sicurezza del Rwanda (asilo e immigrazione) richiede che ogni “decisore”, sia esso un ministro del governo, un funzionario dell’immigrazione, o una corte o un tribunale che esamina le decisioni sull’asilo, tratti definitivamente il Rwanda come un “Paese sicuro” in termini di protezione dei rifugiati e richiedenti asilo contro il respingimento, indipendentemente dalle prove esistenti o che potrebbero esistere in futuro».

Era la teoria della Libia Paese sicuro tanto cara a Matteo Salvini e Giorgia Meloni appena smantellata da una sentenza della Corte di Cassazione, ma  Türk aggiunge che «Risolvere questioni su fatti controversi – questioni con enormi conseguenze sui diritti umani – è ciò che fanno i tribunali, e i tribunali del Regno Unito hanno una comprovata esperienza nel farlo in modo approfondito e completo. Dovrebbe spettare ai tribunali decidere se le misure adottate dal governo dopo la sentenza della Corte Suprema sui rischi in Rwanda siano sufficienti. Non è possibile legiferare su fatti che non esistono».

Il disegno di legge del governo conservatore britannico che piace tanto al governo Meloni imita anche sostanzialmente l’applicazione della legge sui diritti umani, che ha effetto legale nel Regno Unito (e in Italia) per gli standard stabiliti nella Convenzione europea sui diritti umani. Rende inoltre discrezionale l’attuazione delle ordinanze cautelari provvisorie della Corte europea dei diritti dell’uomo, che sono vincolanti a livello internazionale per il Regno Unito.

Per Türk «E’ profondamente preoccupante escludere un gruppo di persone, o persone in una situazione particolare, dall’eguale protezione della legge. Questo è antitetico alla giustizia imparziale, disponibile e accessibile a tutti, senza discriminazioni»

L’UNHCR, l’Agenzia Onu per i rifugiati, ha espresso preoccupazioni separate, condivise dall’United Nations Human Rights Office, secondo le quali «Il programma non è compatibile con il diritto internazionale sui rifugiati».

Türk evidenzia che «Gli effetti combinati di questo disegno di legge, che tenta di proteggere l’azione del governo dal normale controllo legale, minano direttamente i principi fondamentali dei diritti umani. Il controllo giudiziario indipendente ed efficace è il fondamento dello Stato di diritto e deve essere rispettato e rafforzato. I governi non possono revocare i propri obblighi internazionali in materia di diritti umani e asilo per via legislativa».

La settimana scorsa il Joint Committee on Human Rights del parlamento britannico ha pubblicato un importante rapporto che, riguardo alla legislazione proposta nel suo insieme, solleva una serie di gravi preoccupazioni in materia di diritti umani e stato di diritto. L’Alto Commissario Onu ha chiesto che il disegno di legge venga riconsiderato alla luce di queste preoccupazioni: «Esorto il governo britannico ad adottare tutte le misure necessarie per garantire il pieno rispetto degli obblighi legali internazionali del Regno Unito e per sostenere l’orgogliosa storia del Paese di controllo giudiziario efficace e indipendente. Tale posizione è oggi più vitale che mai».