Indagine indipendente smentisce Israele: l’Unrwa non è complice di Hamas

L’autorità Palestinese non è antisemita. E a Gaza continua la strage di bambini

[23 Aprile 2024]

Il rapporto finale “Independent Review of Mechanisms and Procedures to Ensure Adherence by UNRWA to the Humanitarian Principle of Neutrality” redatto dall’Independent Review Group on UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees), guidato dall’ex ministra degli esteri francese Catherine Colonna, «Israele ha reso pubbliche affermazioni secondo cui un numero significativo di dipendenti dell’UNRWA sono membri di organizzazioni terroristiche. Tuttavia, Israele deve ancora fornire prove a sostegno di ciò».

Nelle 54 pagine del rapporto finale è stato consegnato al segretario generale dell’Onu che aveva  nominato l’Independent Review Group pochi giorni dopo che Israele aveva accusato l’UNRWA, che impiega 30.000 persone e serve 5,9 milioni di rifugiati palestinesi in Cisgiordania, Giordania, Libano, Siria. e Gaza devastata dalla guerra, di aver collaborato con Hamas e addirittura di aver partecipato al massacro dei civili israeliani del 7 ottobre 2023. Sulla base di queste accuse alcuni Paesi occidentali hanno interrotto i finanziamenti all’UNRWA.

Dopo le accuse mosse da Israele contro l’UNRWA alla fine di gennaio, l’agenzia Onu ha immediatamente licenziato i lavoratori sotto accusa e ha chiesto un’indagine rapida e imparziale. Guterres ne ha ordinati due e qualche giorno dopo il segretario generale dell’Onu  ha nominato il gruppo di revisione indipendente , guidato dalla Colonna e composto da ricercatori del Raoul Wallenberg Institute svedese, del Michelsen Institute norvegese w dell’Istituto danese per i diritti umani, per indagare sul processo dell’UNRWA volto a garantire la neutralità del suo lavoro.

Allo stesso tempo, Guterres  ha ordinato all’ Office of Internal Oversight (OIOS), il principale organo di controllo dell’Onu, di indagare sulla veridicità delle affermazioni di Israele contro i 12 membri dello staff dell’UNRWA.  Inizialmente , gli investigatori dell’OIOS hanno contattato gli Stati membri interessati, hanno visitato la sede dell’UNRWA in Giordania e hanno esaminato le informazioni iniziali ricevute dall’agenzia dalle autorità israeliane e da una varietà di fonti, comprese quelle rilasciate attraverso i media e altri mezzi pubblici. Questa indagine è ancora in corso.

Il tanto atteso rapporto finale ha rilevato che «L’UNRWA, istituita dall’Assemblea Generale nel 1949, dispone di ampi strumenti per garantire che rimanga imparziale nel suo lavoro e fornisca regolarmente a Israele elenchi di dipendenti e il governo israeliano non ha informato l’UNRWA di alcuna preoccupazione relativo a qualsiasi personale dell’UNRWA sulla base di questi elenchi del personale dal 2011».

Presentando il rapporto in conferenza stampa, la Colonna ha detto che «L’insieme di regole, meccanismi e procedure in atto [all’UNRWA] sono i più elaborati all’interno del sistema delle Nazioni Unite, proprio perché è una questione così difficile lavorare in un ambiente così complesso e sensibile. Ciò che deve essere migliorato sarà migliorato. Sono fiduciosa che l’attuazione di queste misure aiuterà l’UNRWA a portare a termine il suo mandato. Incoraggio fortemente la comunità internazionale a lavorare fianco a fianco con l’agenzia affinché possa svolgere la sua missione e superare le sfide che si presentano sul posto. Questo è lo scopo della Review».

Un lavoro di indagine sui meccanismi esistenti nell’UNRWA  durato 9 settimane durente le quali il team ha condotto più di 200 interviste, ha incontrato le autorità israeliane e palestinesi e ha contattato direttamente 47 Paesi e organizzazioni, presentando una serie di 50 raccomandazioni su questioni che vanno dall’istruzione a nuovi processi di valutazione per reclutamento del personale.

Le raccomandazioni del rapporto includono la creazione di una “unità investigativa sulla neutralità” centralizzata, l’implementazione di un Codice Etico aggiornato e la relativa formazione per tutto il personale, e l’identificazione e l’implementazione di ulteriori modalità per selezionare i candidati dell’UNRWA nella fase iniziale del processo di reclutamento. Inoltre, il rapporto suggerisce di esplorare la possibilità di un monitoraggio da parte di terzi per progetti sensibili e di stabilire un quadro con i donatori interessati per garantire la trasparenza.

In questi mesi il segretario generale dell’Onu António Guterres è stato più volte attaccato dal governo di destra israeliano – che ne ha anche chiesto le dimissioni – per essersi schierato con decisione contro la strage di civili palestinesi e il suo portavoce, Stéphane Dujarric, ha detto che «Il Segretario Generale accetta le raccomandazioni contenute nel rapporto della Signora Colonna. Ha concordato con il Commissario Generale Philippe Lazzarini che l’UNRWA, con il sostegno del Segretario Generale, stabilirà un piano d’azione per attuare le raccomandazioni contenute nel Rapporto Finale. A questo proposito, il Segretario Generale conta sulla cooperazione della comunità dei donatori, dei Paesi ospitanti e del personale per cooperare pienamente all’attuazione delle raccomandazioni. Guardando al futuro, il Segretario Generale fa appello a tutte le parti interessate affinché sostengano attivamente l’UNRWA, poiché è un’ancora di salvezza per i rifugiati palestinesi nella regione».

Il rapporto finale del gruppo di revisione evidenzia che , «Le accuse di Israele contro l’UNRWA hanno provocato la sospensione dei finanziamenti per un ammontare di circa 450 milioni di dollari. L’impatto diretto delle accuse di Israele ha rapidamente ostacolato la capacità dell’UNRWA di continuare il suo lavoro. Operando esclusivamente con donazioni volontarie, l’UNRWA ha visto i principali donatori, tra cui gli Stati Uniti, annullare o sospendere i fondi per l’agenzia».

Ad aprile, gli Stati Uniti d’America hanno vietato i finanziamenti all’UNRWA almeno fino al 2025, ma altri donatori hanno promesso finanziamenti aggiuntivi o hanno ripristinato le loro donazioni.

Il nuovo rapporto raccomanda di «Aumentare la frequenza e di rafforzare la trasparenza della comunicazione dell’UNRWA con i donatori sulla sua situazione finanziaria e sulle accuse e violazioni della neutralità. Il gruppo di revisione ha suggerito aggiornamenti regolari e “briefing sull’integrità” per i donatori interessati a sostenere l’UNRWA sull’integrità e sulle questioni correlate».

Ma il rapporto conferma che L’UNRWA «Adempie al suo obbligo di garantire la neutralità delle sue 1.000 installazioni, tra cui scuole, centri sanitari e magazzini», eppure Israele ha continuato ad attaccare, bombardare, demolire e occupare le installazioni UNRWA accusandole di dare rifugio ai miliziani di Hamas. E il rapporto avverte diplomaticamente che «Le sfide in termini di sicurezza e capacità potrebbero ostacolare i meccanismi di due diligence esistenti».

La sconfessione delle accuse israeliane è totale: «L’UNRWA ha lavorato costantemente per garantire la neutralità dell’istruzione poiché fornisce istruzione elementare e preparatoria a 500.000 alunni in 706 scuole con 20.000 personale educativo, anche a Gaza, dove in questo momento tutti i bambini non possono frequentare la scuola a seguito degli attacchi che  hanno distrutto le scuole. il sistema educativo dell’enclave nel mezzo del conflitto in corso».

Indagando sulle «Critiche sostenute, principalmente da parte di Israele», sulla presunta presenza di discorsi di odio, incitamento alla violenza e antisemitismo (cosa strana, visto che anche i palestinesi sono semiti, ndr) nel materiale educativo dell’Autorità Palestinese, il gruppo di revisione ha esaminato tre importanti valutazioni e studi internazionali e due hanno individuato «Pregiudizi e contenuti non conformi, ma non hanno fornito prove di riferimenti antisemiti», Un terzo, il rapporto Eckert, ha identificato due esempi che mostravano contenuti antisemiti (sarebbe meglio dire anti-ebraici), ma ha notato che «Uno era già stato rimosso e l’altro significativamente alterato».

Pertanto, il nuovo rapporto sull’UNRWA raccomanda diverse azioni, inclusa la revisione del contenuto di tutti i libri di testo con i Paesi ospitanti, Israele e l’Autorità Palestinese. Chissà se anche a Israele verrà chiesto di rivedere i giudizio razzisti antipalestinesi e le falsità storiche contenute nei libri di testo delle scuole ebraiche ortodosse e in quelle dei coloni che occupano abusivamente il territorio palestinese?

Il rapporto dell’Independent Review Group afferma che «In assenza di una soluzione politica tra Israele e palestinesi, l’UNRWA resta fondamentale nel fornire aiuti umanitari salvavita e servizi sociali essenziali, in particolare nel campo della sanità e dell’istruzione, ai rifugiati palestinesi a Gaza, . Cisgiordania, Giordania, Libano, Siria e nel resto del mondo ed è insostituibile e indispensabile per lo sviluppo umano ed economico dei palestinesi. Inoltre, molti vedono l’UNRWA come un’ancora di salvezza umanitaria».

Ma a fine marzo, Israele ha annunciato che avrebbe  respinto le richieste dell’UNRWA di fornire aiuti nel nord di Gaza, dove, secondo l’Onu, che  la scorsa settimana ha lanciato un appello per finanziamenti di emergenza, è in corso una carestia mentre le autorità israeliane  continuano a bloccare o ritardare gravemente le spedizioni di aiuti salvavita.

Il Commissario generale dell’UNRWA Philippe Lazzarini ha commentato: « L’UNRWA accoglie con favore i risultati e le raccomandazioni della revisione indipendente sull’adesione dell’Agenzia al principio umanitario di neutralità.  L’UNRWA è fermamente impegnata ad applicare i valori e i principi umanitari delle Nazioni Unite. Le raccomandazioni contenute in questo rapporto rafforzeranno ulteriormente i nostri sforzi e la nostra risposta durante uno dei momenti più difficili della storia del popolo palestinese. Il rapporto conferma che l’UNRWA ha stabilito – nel corso di molti anni – politiche, meccanismi e procedure per garantire il rispetto del principio di neutralità. Il rapporto conferma che l’Agenzia dispone di sistemi per affrontare le accuse di violazione della neutralità, anche attraverso sanzioni disciplinari. Conferma inoltre che tra il 2022 e il 2024 l’Agenzia ha esaminato tutte le accuse esterne e ha avviato indagini quando erano presenti prove di cattiva condotta.  Salvaguardare la neutralità dell’Agenzia è fondamentale per la nostra capacità di continuare a salvare vite umane e contribuire allo sviluppo umano dei rifugiati palestinesi nella Striscia di Gaza mentre si trova ad affrontare una crisi umanitaria senza precedenti, e in Cisgiordania (inclusa Gerusalemme Est), Siria, Libano e Giordania.  Il rapporto riconosce la complessità del mandato dell’UNRWA in un contesto altamente politico. Formula una serie di raccomandazioni su cui l’Agenzia si impegna ad agire, in particolare nei settori relativi all’impegno con i donatori, alla governance, alla gestione e al controllo interno, alla neutralità del personale e delle installazioni, all’istruzione, ai sindacati del personale e alla cooperazione rafforzata con le agenzie delle Nazioni Unite.  L’UNRWA si impegna a lavorare per espandere il controllo interno e a impegnarsi con i partner, inclusi donatori, paesi ospitanti e altre agenzie delle Nazioni Unite, in modo costruttivo verso l’obiettivo comune di aumentare l’impatto e l’adesione ai principi umanitari. L’UNRWA continuerà a impegnarsi per fornire un’istruzione equa e di qualità, rivedendo e migliorando regolarmente il contenuto del suo programma educativo per garantire che aderisca a valori che contribuiscono alla pace, alla tolleranza e ai diritti umani. L’UNRWA sta sviluppando un piano d’azione, con una tempistica e un budget per portare avanti le raccomandazioni del rapporto. L’attuazione di alcune raccomandazioni richiederà un ampio coinvolgimento del personale e dei partner, compresi gli Stati membri, i paesi ospitanti e i paesi donatori. L’Agenzia auspica di collaborare con tutte le parti interessate per attuare le raccomandazioni».

Il rapporto arriva mentre l’esercito israeliano ha nuovamente incrementato i suoi  bombardamenti israeliani su Gaza e i livelli di violenza in Cisgiordania.  A Rafah c’è stata una s nuova strage di bambini.

La relatrice speciale dell’Onu sul diritto alla salute, la sudafricana Tlaleng Mofokeng, ha sottolineato «L’enorme costo sulla salute mentale che gli ultimi mesi e decenni di violenza hanno imposto alla popolazione assediata dell’enclave e ai professionisti medici. Immaginatevi di vivere nella costante attesa di una bomba o di uno sparo, o di essere colpito da un proiettile mentre cercate di procurarvi cibo, acqua o giocare. Questa è di per sé una forma di violenza. Prevedere che la tua vita potrebbe spegnersi da un momento all’altro e che i bambini crescano con quel livello di trauma non è normale. Ma da decenni questo è stato normalizzato per la popolazione dei Territori Palestinesi Occupati».

Nell’enclave in macerie di Gaza muore un bambino ogni 10 minuti, ha denunciato  l’UNRWA  in un nuovo appello per porre fine alla violenza e a consentire l’arrivo  degli aiuti umanitari di cui c’è disperatamente bisogno. Ad oggi, le autorità sanitarie di Gaza riferiscono che più di 34.000 palestinesi sono stati uccisi e circa 77.000 feriti negli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre. I dispersi sono migliaia. Sottolineando gli incombenti pericoli per la salute con l’arrivo del caldo primaverile, l’UNRWA ha nuovamente espresso preoccupazione per la cattiva gestione dei rifiuti e le malattie. Scott Anderson, vicedirettore senior dell’UNRWA a Gaza,  ha avvertito che l’acqua e i servizi igienico-sanitari sono molto al di sotto degli standard minimi rispetto a quello di cui la popolazione ha bisogno per mantenersi in salute.