I verdi spagnoli, catalani ed europei sostengono il nuovo governo Sanchez

La destra in piazza contro il "golpe" di sinistra

[15 Novembre 2023]

Mentre la destra del Partido Popular e quella estrema di Vox invadono le piazze spagnole contro l’accordo – e l’amnistia  – tra il premier socialista Pedro Sánchez e gli indipendentisti catalani, i deputati dei partiti spagnoli affiliati al Partito Verde europeo, Verdes Equo e Catalunya En Comú, hanno votato con un’ampia maggioranza a favore del nuovo governo che, dicono, «Sarà il governo spagnolo più verde e progressista mai visto».

Infatti, il 13 novembre il 91% dei membri di Verdes Equo, partito membro del Partito Verde Europeo, ha sostenuto la rinomina a premier di Sanchez e già il 7 novembre i deputati di Catalunya En Comú, anche loro aderenti al Partito Verde Europeo dal 2021 avevano votato a favore. Dopo l’accordo del 24 ottobre tra Sumar – la coalizione di sinistra  cui fanno parte Verdes Equo e Catalunya En Comú – e il  Partido Socialista Obrero Español (PSOE), i partiti verdi avevano chiesto ai loro iscritti se erano d’accordo a sostenere il governo di coalizione PSOE-Sumar. Una larga maggioranza ha votato a favore.

Secondo i co-presidenti del Partito Verde Europeo, Mélanie Vogel e Thomas Waitz, «E’  un’ottima notizia per la Spagna e per l’Europa che la Spagna sarà governata da un governo progressista e verde. I nostri partiti verdi spagnoli hanno svolto un ruolo cruciale nel far sì che ciò accadesse. Di fronte ad una destra ed estrema destra aggressive, i progressisti ed i Verdi, riuniti a Sumar, hanno condotto una campagna positiva. La società civile spagnola si è sollevata, i cittadini spagnoli sono andati alle urne, determinando questo momento storico. In Spagna il popolo ha respinto le governo di destra, in Polonia gli elettori hanno cacciato il duro governo del PiS. Speriamo che quest’ondata continui alle elezioni olandesi, dove c’è anche la minaccia di un duro governo di destra».

Sanchez ha indetto le elezioni anticipate il 29 maggio, dopo la vittoria di PP e Vox alle elezioni regionali e locali segnate da un elevato astensionismo.  Verdes Equo e Catalunya En Comú hanno aderito all’alleanza di sinistra Sumar della vicepremier spagnola Yolanda Diaz. Alle elezioni del 23 luglio il Partido Popular voleva formare una coalizione con l’di estrema destra Vox, ma grazie alla mobilitazione non ha ottenuto i seggi necessari in Parlamento. Dopo le elezioni, Re Filippo VI ha dato un incarico esplorativo  ad Alberto Núñez Feijóo del Partido Popular per cercare di trovare la maggioranza in parlamento, pur essendo diventato il partito più votato, il PP non è riuscito a trovare gli alleati necessari e Felipe VI ha dato l’incarico a Sanchez che ha prima ottenuto il via libera di Sumar e poi degli indipendentisti catalani di Junts per Catalunya e dei nazionalisti baschi.

Il Partido Popular (affiliato al Partito popolare europeo – PPE) e il partito di estrema destra Vox (alleato di Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni che partecipa ai sui comizi) hanno indetto manifestazioni che sono diventare anche violente contro un presunto golpe della sinistra che svenderebbe la patria spagnola agli indipendentisti catalani.

Sánchez, si è rivolto al Partito Popolare «Per chiedere buon senso e moderazione, per accettare il risultato delle elezioni e la legittimità del governo che presto formeremo in Spagna. Il PP abbia il coraggio necessario per dire no all’abbraccio dell’estrema destra e per abbandonare il percorso reazionario su quale oggi avanza verso il baratro. Con il loro voto, il 23 giugno, i cittadini ci hanno detto che la Spagna potrà essere governata solo se si riconosceranno il suo pluralismo politico e la sua diversità territoriale. Mentre il PP capisce che non può che essere d’accordo con l’estrema destra, senza nessun altro, il PSOE è la forza che può accordarsi con tutte le forze politiche, tranne che con VOX. Il nuovo governo sarà prevedibilmente sostenuto da 179 dei 350 deputati che compongono le Cortes Generales, che sono legittimi rappresentanti della volontà popolare. Con quella forza e legittimità che ci dà il potere di essere d’accordo con tutti, la Spagna avrà altri quattro anni di governo progressista, altri quattro anni di progresso sociale, politiche progressiste e convivenza».

Anche  Thomas Waitz e Mélanie Vogel ricordano che «La Spagna ha avuto elezioni democratiche. Queste sono state seguite da negoziati democratici. E questi negoziati hanno portato ad una maggioranza democratica nel parlamento spagnolo. E’ legittimo organizzare manifestazioni; ma incitare alla violenza e usare un linguaggio provocatorio, come stanno facendo Vox e alcuni membri del PP, è pericoloso, potenzialmente criminale e molto immaturo: questo non è il comportamento di un’opposizione democratica».