Sfruttare l’energia delle acque calde dell’oceano tropicale

Avviati i test per la nuova tecnologia di energia termica oceanica del progetto PLOTEC

[21 Luglio 2023]

Lo sviluppatore di tecnologie per l’energia pulita Global OTEC ha avviato i test su una progettazione su scala per una piattaforma di conversione dell’energia termica oceanica (OTEC, Ocean Thermal Energy Conversion), Il bollettino scientifico dell’I Ue Cordis spiega: «Sviluppata con il sostegno del progetto PLOTEC, finanziato dall’Ue, la piattaforma sarà utilizzata per convertire l’energia termica solare immagazzinata negli oceani che circondano i Paesi e i Territori d’oltremare dell’Ue in una fonte di energia affidabile ed economica. Gli oceani hanno enormi potenzialità in termini di produzione energetica».

OTEC sfrutta questa energia ed elargisce notevoli vantaggi ambientali. «E’ più rispettosa dell’ambiente rispetto ai combustibili fossili e all’energia nucleare e, essendo offshore, non occupa risorse terrestri come invece fanno il solare, l’eolico e altre tecnologie di energia rinnovabile. Cosa ancora più importante, può generare elettricità 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno, e ha il potenziale per produrre energia molto più utile e conveniente di altre fonti rinnovabili».

PLOTEC (PLOCAN Tested Optimised Floating Ocean Thermal Eenergy Conversion Platform) è coordinato da PLOCAN, Spagna. Il progetto terminerà nell’aprile 2025

Lo staff del progetto spiega che «OTEC sfrutta la naturale differenza di temperatura tra gli strati superiori caldi degli oceani tropicali, dove viene raccolta l’energia solare, e le acque più fredde molto al di sotto della superficie, per creare elettricità giorno e notte per tutto l’anno. La differenza di temperatura viene utilizzata per far funzionare le turbine a vapore che azionano i generatori e producono elettricità. Il sistema funziona in questo modo: una chiatta raccoglie l’acqua marina calda di superficie (circa 29 C ), che viene poi utilizzata per far evaporare un fluido di lavoro con un basso punto di ebollizione. In questo modo si crea un vapore che fa girare una turbina per produrre elettricità tramite un generatore. Allo stesso tempo, l’acqua fredda (circa 4 ℃) viene prelevata attraverso un tubo dalle profondità oceaniche per raffreddare il vapore. In questo modo il vapore si trasforma nuovamente in liquido, che può essere riutilizzato immediatamente, consentendo di ripetere l’intero ciclo. L’energia generata viene trasmessa alla rete tramite un cavo sottomarino».

Su Offshore Energy si legge che «Global OTEC ha testato la sua struttura OTEC a scafo cilindrico e la condotta dell’acqua fredda a Charlton Lido, Londra, all’inizio di maggio 2023». Il consorzio ha ricevuto 3,5 milioni di euro da Horizon Europe e da UK Research and Innovation (UKRI) per realizzare una piattaforma OTEC al PLOCAN test facility di  Gran Canaria nel 2024, che dovrebbe grado di resistere alle condizioni climatiche estreme dell’oceano tropicale».

Dan Grech, fondatore e amministratore delegato di Global OTEC, conclude: «Questa è stata la nostra prima esperienza in acqua con la struttura, che ci ha permesso di convalidare il punto di connessione in un ambiente pertinente. Abbiamo acquisito alcuni spunti fondamentali che saranno utili per la prossima iterazione del nostro progetto, una caratteristica davvero importante dei progetti di ricerca e sviluppo. Questo ci aiuterà a prepararci prima di passare a una vasca per le onde e infine all’oceano aperto».