Politiche intelligenti per isole sostenibili in Europa

Già presenti esempi di autoapproggionamento energetico grazie alle rinnovabili

[19 Agosto 2015]

Le isole europee si trovano talvolta in situazione di svantaggio nei confronti del territorio continentale, a causa del loro isolamento e del loro carattere periferico. Tuttavia tali caratteristiche possono anche essere convertite in altrettante opportunità ma a determinate condizioni, ossia che siano attuate politiche di sviluppo intelligenti e sostenibili a livello unionale, nazionale e regionale rivolte a dotare le isole dei vantaggi concorrenziali derivanti da una crescita sostenibile e da posti di lavoro migliori. Questa è l’opinione del Comitato economico e sociale europeo (Cese) espressa nel parer sul tema “Le isole intelligenti”.

Nel quadro dell’elaborazione e dell’attuazione delle politiche di sviluppo intelligente e sostenibile, dovrebbero essere prese in considerazione le caratteristiche specifiche delle isole, in particolare per quanto riguarda la loro vulnerabilità agli effetti dei cambiamenti climatici. Perché le politiche e le iniziative devono prevedere l’adeguata integrazione delle misure di adattamento ai cambiamenti climatici, in modo da garantire che le isole costruiscano e rafforzino la resilienza ai cambiamenti climatici in tutti i settori delle loro economie.

Le politiche intelligenti per isole intelligenti comprenderebbero una “verifica insulare” che consisterebbe nell’esaminare tutte le politiche dell’Unione europea per valutarne gli effetti sulle isole e nel tenere conto in misura adeguata della dimensione insulare. A tale proposito il Comitato invita la Commissione europea ad applicare tale verifica insulare in tutte le sue direzioni generali.

Nell’ottica di promuovere le isole intelligenti, il Comitato formula tutta una serie di raccomandazioni strategiche intelligenti in tema di agenda digitale (investimenti infrastrutturali, completamento del mercato unico e investimenti in R&S – Ricerca e Sviluppo -); approvvigionamento energetico;  mobilità nelle città insulari e i trasporti; politica marittima; scambi commerciali, sia di beni sia di servizi; turismo; gestione delle risorse idriche e istruzione, formazione e apprendimento permanente.

L’Europa ha stabilito obiettivi energetici per il 2020, il 2030 e il 2050, allo scopo di diventare più sostenibile e di ridurre il ricorso ai combustibili fossili per soddisfare le nostre necessità energetiche. Alcune delle isole, oltre a dipendere dai combustibili fossili per approvvigionarsi devono affidarsi a un ventaglio limitato di specifiche modalità di trasporto.

Per questo risulta ancor più importante che le isole acquisiscano un grado maggiore di sostenibilità nei loro consumi energetici. Le isole sono, per loro stessa natura, nella posizione ottimale per sfruttare al meglio l’energia oceanica, eolica e solare.

Le isole europee potrebbero trarre grandi vantaggi dalle energie rinnovabili. Oltre a ridurre la loro impronta del carbonio, il settore delle energie rinnovabili costituisce una fonte di crescita e di occupazione, non soltanto all’interno del comparto energetico, ma anche in altri settori. Un esempio ne è Samsø, che è divenuta un’attrazione turistica proprio a causa degli sforzi che ha fatto per divenire autosufficiente in modo sostenibile.

L’isola di Samsø, nella Danimarca centrale, si identifica sin dal 1997 come l’isola danese dell’energia rinnovabile. Con 11 pale eoliche terrestri, l’isola è stata in grado, nel giro di 10 anni, di soddisfare interamente il proprio fabbisogno di energia elettrica grazie alle rinnovabili. Dal 2014 anche l’isola di El Hierro (Canarie) è in grado di autoapprovvigionarsi interamente con energia da fonti rinnovabili grazie a impianti eolici e idroelettrici.