L’offensiva giudiziaria di TotalEnergies contro Greenpeace France sconfitta in tribunale

La multinazionale “festeggia” il suo centenario con una debacle. Greenpeace: una vittoria per la libertà di espressione

[29 Marzo 2024]

Con una decisione emessa Ieri,  il Tribunale di Parigi ha dichiarato nullo il mandato di comparizione di TotalEnergies contro Greenpeace France e l’organizzazione  ambientalista  ha commentato soddisfatta: «Mentre la major del petrolio e del gas celebra oggi il suo centenario, la corte si è pronunciata a favore di Greenpeace , giudicando la citazione troppo imprecisa per consentire a Greenpeace di difendersi utilmente nel merito. Inoltre, TotalEnergies è stata condannata a pagare 15.000 euro a Greenpeace France e Factor X per le spese sostenute nel procedimento».

Greenpeace France ricorda che «In un contesto di emergenza climatica, la voce delle ONG che difendono l’interesse generale è vitale e deve essere protetta dagli attacchi dell’industria dei combustibili fossili».

Greenpeace France era stata denunciata  nell’aprile 2023 da TotalEnergies per «Diffusione di informazioni false e fuorvianti» dopo la pubblicazione del rapporto “Bilan carbone de TotalEnergies, le compte n’y est pas”  che aveva rivelato che le stime delle emissioni di gas serra dichiarate per il 2019 dalla multinazionale erano false, perché in realtà . sarebbero state quasi 4 volte, ovvero quasi 1,6 miliardi di tonnellate a fronte di 455 milioni di tonnellate di CO2e.

TotalEnergies ha chiesto al giudice civile di costringere Greenpeace France a cancellare il rapporto e tutte le relative pubblicazioni, pagando 2.000 euro al giorno per la mancata rimozione. Ha inoltre chiesto che Greenpeace France sia condannata a pagarle 1 euro “simbolico” di risarcimento danni e 50.000 euro di spese legali

Per Clara Gonzales, avvocata di Greenpeace France, «Si tratta di una grande vittoria per la libertà di espressione, non solo per Greenpeace ma anche per tutta la società civile e il mondo della ricerca che devono potersi interrogare sulla portata dell’impatto climatico delle aziende TotalEnergies e degli inquinanti. Nel giorno del centenario della multinazionale ampiamente contestata dal movimento per il clima per le sue attività distruttive, la giustizia conferma che la legge protegge le nostre libertà fondamentali di fronte ai tentativi di intimidazione da parte dei poteri economici. Dobbiamo restare vigili. La lotta non è finita: questa causa SLAPP si svolge in un contesto preoccupante di crescenti tentativi di intimidazione giudiziaria contro la società civile. Greenpeace è stata oggetto di tre procedimenti simultanei da parte di tre major del petrolio e del gas: in Gran Bretagna è la Shell che ci chiede milioni di dollari per un’azione pacifica, e in Italia l’ENI ha avviato un procedimento che potrebbe sfociare in una causa per diffamazione».

E Greenpeace Italia evidenzia che proprio ieri si è svolta la prima fase della nuova mediazione avviata dalla compagnia italiana dell’oil&gas e che potrebbe portare a una causa per diffamazione nei confronti di Greenpeace Italia.

Greenpeace Italia conclude: «Le più grandi compagnie dei combustibili fossili stanno pianificando nuovi progetti per ampliare lo sfruttamento di petrolio e gas, accelerando così il caos climatico che sta già mettendo in pericolo milioni di vite. Con i leader mondiali che agiscono a rilento, le organizzazioni come Greenpeace continueranno a lottare affinché l’industria smetta di trivellare e inizi a pagare per i danni climatici che sta causando in tutto il mondo».