La commissione Ue approva i PCI Italiani su idrogeno e cattura e stoccaggio di carbonio

Snam ed Eni esultano per il via libera aSoutH2 Corridor e Callisto Mediterranean CO2 Network

[8 Aprile 2024]

Oggi, terminato il periodo di scrutinio da parte di Parlamento europeo e Consiglio dell’Ue, la Commissione europea ha confermato e formalmente adottato nella sesta lista dei Progetti di Interesse Comune (PCI) dell’Ue che contiene i due progetti SoutH2Corridor e Callisto Mediterranean CO2 Network. I progetti PCI beneficeranno di procedure accelerate di approvazione e implementazione, nonché, sotto determinate condizioni, dell’accesso a finanziamenti europei dal Connecting Europe Facility (CEF).

Del SoutH2 Corridor, conosciuto come il “Corridoio dell’idrogeno Italia – Austria – Germania” greenreport.it ne aveva scritto il 27 marzo  e vede impegnati Snam, Transmission System Operators (TSO) Trans Austria Gasleitung (TAG), Gas Connect Austria (GCA) in Austria, e bayernets in Germania.

Snam spiega che «La dorsale italiana dell’idrogeno è un elemento cruciale del SoutHCorridor, la rete di gasdotti per il trasporto dell’idrogeno attualmente in fase di sviluppo da parte dei TSO europei Snam, TAG, GCA e bayernets. Comprende circa 3.300 km di condotte e diverse centinaia di MW di capacità di compressione, destinati a diventare assets strategici per il passaggio e l’utilizzo di idrogeno. Lo sviluppo del SoutH2 Corridor, che fa parte della European Hydrogen Backbone, è fondamentale per la creazione di una spina dorsale dell’idrogeno interconnessa e diversificata nel sud e nel centro dell’Europa. Con una capacità di importazione di idrogeno di 4 Mtpa dall’Africa del Nord, il corridoio potrebbe coprire oltre il 40% dell’obiettivo complessivo di importazione fissato dal Piano REPowerEU».

IL SoutHCorridor punta a utilizzare infrastrutture mid-stream già esistenti, riadattate per il trasporto dell’idrogeno, con l’inclusione di alcune nuove infrastrutture dedicate dove necessario. Snam spiega ancora che «Una quota elevata di condotte riadattate (>70%), garantendo nel medio-lungo termine la sicurezza dell’approvvigionamento di gas naturale, consentirà la produzione e il trasporto dell’idrogeno in modo economicamente vantaggioso e faciliterà l’accesso a luoghi favorevoli alla produzione di idrogeno rinnovabile (vento e solare) nella regione del Mediterraneo meridionale (Italia meridionale, Tunisia e Algeria). Snam ha raccolto lettere di supporto firmate dai produttori di idrogeno rinnovabile per diverse migliaia di tonnellate. Il corridoio ha ottenuto un forte sostegno da parte degli acquirenti e degli operatori di stoccaggio lungo l’intero percorso, servendo cluster difficili da decarbonizzare in Italia (ad esempio Augusta, Taranto e il nord Italia), Austria (ad esempio Stiria, Vienna e Linz) e Germania (ad esempio Burghausen e Ingolstadt)».

Come prova del contributo rilevante del corridoio agli obiettivi di sicurezza dell’approvvigionamento e decarbonizzazione dell’UE, i Ministeri dell’Energia e dell’Ambiente di Italia, Austria e Germania hanno firmato una lettera trilaterale esprimendo il loro sostegno politico.

E invece destinato a far discutere il Callisto Mediterranean CO2 Network  che comprende il progetto Carbon Capture and Storage (CCS) di Ravenna, in joint venture con Eni, e parte della rete di trasporto di CO2 attualmente in fase di sviluppo che sono fortemente osteggiati dalle associazioni ambientaliste che vedono nella CCS come qualcosa di sperimentale, insicuro e molto costoso che – per favorire le industrie fossili – sposterà risorse che altrimenti sarebbero state destinate alle energie rinnovabili e al risparmio energetico.

E’ quello che in qualche modo conferma – anche se cob<n tini nettamente positoivi . Snam in un comunicato: «Il progetto CALLISTO (CArbon LIquefaction transportation and STOrage) Mediterranean CO2 mira a sviluppare il più grande hub CO2 multimodale ad accesso aperto nel Mediterraneo, supportati da infrastrutture di trasporto onshore dedicate, con l’obiettivo di consentire la decarbonizzazione di vari cluster di emettitori industriali attraverso la cattura, l’aggregazione, il trasporto e lo stoccaggio permanente della CO2. Lo scopo di questa iniziativa è perseguire efficacemente gli obiettivi di decarbonizzazione preservando nel contempo i livelli di produzione delle industrie ad alta intensità energetica presenti nella regione. Nel suo schema principale, il candidato PCI CALLISTO Mediterranean CO2 Network include la raccolta e il trasporto sia onshore, attraverso condotte già esistenti o nuovi gasdotti in superficie, sia via mare tramite spedizione di CO2 da emettitori in Italia e Francia, con i relativi hub di rigassificazione e liquefazione della CO2 situati nei due Paesi per poi procedere con lo stoccaggio finale nell’hub CCS di Ravenna».

Si tratta di un progetto che dovrebbe diventare operativo dal 2027, coordinato da Airliquide e promosso da 18 imprese, tra cui Snam e Eni come operatore del contestato hub CCS di Ravenna.

Snam assicura che «Contribuirà a ridurre le emissioni consentendo il trasporto e lo stoccaggio geologico della CO2 catturata dai punti di emissione industriali a un sito di stoccaggio offshore di Eni, la cui capacità è stimata in 500 MT di CO2 e dove le prime iniezioni inizieranno nel corso del 2024. La rete di trasporto CO2 onshore inserita nel progetto e collocata in territorio italiano è in fase di sviluppo da parte di Snam».

Durante il processo di selezione, il progetto ha avito il sostegno dei governi italiano e francese per la progettazione di una strategia comune CCS che è stata confermata nel marzo 2023 con la pubblicazione del “Mediterranean CCS Plan” italo-francese, che mira a «Presentare il piano a sostegno dello sviluppo del primo progetto CCS nel bacino del Mediterraneo, ovvero il Progetto Callisto Mediterranean CO2 Network, e a favorire ulteriori progetti CCS nella regione del Mediterraneo».